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Tempo

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Dell’Adriatico, della Terra e della Passione ritrovata

Epic Rallyssimo Tribe

È finito da poche ore il weekend e con lui si è chiuso il Rally Adriatico 2016, primo appuntamento su terra del CIR che da’ il via ad un periodo veramente intenso di gare che passeranno dal WRC in Sardegna e il Rally di San Marino. Un fine settimana veramente ricco di spunti di cui potrei parlare in questo nuovo editoriale ma non lo farò e vi spiego il perché.

Potrei parlare di Umberto Scandola che centra il pokerissimo in terra marchigiana e tenta di riaprire la storia di questo CIR.

Potrei parlare del primo podio senza Peugeot e di Andreucci in grande difficoltà, cose che non si vedevano da tempo da queste parti.

Potrei parlare di Campedelli che zittisce i mugugni attorno alla sua “promozione” in BRC e di Colombini che ribussa alla porta principale del massimo campionato nazionale sulla Skoda R5.

Potrei parlare di un Adriatico tanto speciale quanto pieno di difetti organizzativi e di comunicazione che hanno portato le speciali ad essere piuttosto scariche di pubblico.

E invece parlo di altro.

Parlo di un sabato qualunque che è diventato un sabato che ricorderò per un bel po’. Mancavo dalle strade da un po’ di tempo e la tappa del CIR vicino casa era l’occasione giusta per tornare. Terra, numero interessante di iscritti e qualche viso conosciuto online a cui dare finalmente un volto.

Ritrovarsi a Moscosi e farlo diventare il centro del mondo. Salutarsi come se ci si conoscesse da sempre ed incamminarsi lungo quel fondo di terra che aspettavamo da tempo, alla ricerca del luogo adatto per trasmettere ai piloti il nostro desiderio.

C’è il vino, c’è il pane e c’è la voglia di condividere l’amore per uno sport che spesso si dimentica delle persone che macinano chilometri, bottiglie e sorrisi nella speranza che basti per tenerlo vivo. C’è chi porta un aneddoto, chi porta una barzelletta e chi un sorriso ed è tutto incredibilmente perfetto.

Chi organizza le gare dovrebbe poterci ascoltare anche solo mezzo minuto e troverebbe tanti di quegli spunti da rendere i rally qualcosa di veramente epico, un’esperienza unica da far conoscere a sempre più gente. Alcuni equipaggi lo sanno, lo hanno capito ed è per questo che anche nella concitazione di una prova speciale non ci risparmiano un accenno di saluto o una sosta a bordo strada per farci godere un po’ del “profumo” di gomma bruciata.

E ci basta. Cazzo se ci basta!

Perché noi siamo il popolo del rally e facciamo le cose senza soldi, solo per passione.

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