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Alla (ri)scoperta di Juha Kankkunen, uno dei piloti più vincenti del panorama mondiale

Focus storico sul fenomeno finnico capace di conquistare quattro titoli mondiali

E’ stato uno dei numerosi prodotti della scuola finnica, nonché uno dei piloti più vincenti del panorama mondiale con ben quattro titoli conquistati. Famosa la sua celebre frase “Wrc are for boys, Group B were for men”, a testimonianza delle sue grandi capacità di adattarsi ad ogni tipo di vettura. Signore e signori, oggi vi parleremo di Juha Kankkunen.

Juha Kankkunen, soprannominato dagli appassionati KKK e ricordato per l’immancabile baffo, ha corso e vinto praticamente con qualunque tipo di vettura partendo dalle vecchie Gruppo B fino ad arrivare alle più evolute Wrc. La sua carriera nel campionato del mondo inizia nel lontano 1979 al Mille Laghi, ma è nel 1985 che ottiene la prima vittoria a bordo di una Toyota Celica TCT al Rally della Costa d’Avorio. Trionfo che convincerà Jean Todt a metterlo sotto contratto in Peugeot-Talbot e ad affidargli la 205 T16 per tutta la stagione 1986.

Con la nuovissima arma francese KKK ottiene 6 podi e 3 vittorie, sufficiente per conquistare il primo iride piloti insieme a Juha Piironen. Proprio in quel maledetto anno perse la vita in Corsica Toivonen e così la federazione abolì le mostruose Gruppo B. La Peugeot, essendo spiazzata da tale decisione, non aveva ancora imbastito un progetto per creare una Gruppo A vincente, così Juha passa alla corte della Lancia.

La Delta HF 4WD 8V permette a Kankkunen di agguantare il secondo titolo mondiale grazie ai 5 podi e 2 vittorie, ma nel 1888 torna incredibilmente alla Toyota, che gli propose l’inaffidabile e nervosa Celica GT-4 ST165 per due stagioni senza ottenere grossi risultati.

Nel 1990 rientra dunque alla casa torinese, che aveva appena concluso il gioiello e il sogno di ogni rallysta: la Delta Integrale. In quell’anno Juha centra una vittoria e 5 podi, ma in quella successiva è un altro trionfo perché il finnico vince il terzo titolo mondiale. Prosegue ancora nel 1992 l’avventura con la Martini Racing, ma nel 1993 Kankkunen è costretto a cercarsi un altro sedile a causa del ritiro del marchio italiano dal panorama mondiale, vera e propria sciagura per i rallysti tricolori e che mai e poi mai verrà digerita.

Questa volta la Toyotà non se lo fa scappare e gli affida la nuovissima Celica Gt – Four, ora più solida e competitiva. Fu amore e prima vista con la vettura, tanto da trovare velocemente il giusto feeling e conquistare il quarto iride piloti.

Ma ecco che nel 1995 succede uno scandalo : La Toyota viene ritenuta colpevole di avere modificato illegalmente  il turbo e così la squadra giapponese viene condannata a rimanere lontana dalle corse per un anno intero. A Juha e ai compagni di team Armin Schwarz,Didier Auriol e Thomas Radstrom furono rimossi di conseguenza tutti i punti del mondiale. Nel 1996, dato che la Toyota era in ” esilio ” Juha gareggia con un team privato ottenendo 2 podi ma zero vittorie concludendo al settimo posto nel mondiale. Nel 1997 KKK accetta il contratto biennale della Ford  di Malcolm Wilson che lo voleva al volante della nuova Ford Escort WRC. La vettura si dimostra valida ed affidabile, ma nulla può contro lo strapotere delle Impreza Wrc di Piero Liatti e Colin Mcrae.

Nel 1999 proprio la Prodrive ingaggia Juha e gli affida la Impreza per due stagioni per affiancare il compagno di squadra Richard Burns, indimenticato campione inglese. Con il missile blu ottiene 2 vittorie e 5 podi, dimostrando ai più scettici che l’età è solamente un numero. Ma nel 2001 David Richard non gli rinnova il contratto, così accetta di correre con la Hyundai Accent Wrc il rally di casa. Però Juha aveva sviluppato e cresciuto la vettura coreana nel frattempo, così nel 2002 corre un’intera stagione proprio con tale vettura senza mai lasciare il segno a causa della poca affidabilità della Accent.

Ma Juha ormai si sente stanco e capisce che anche per lui il tramonto è arrivato, così a fine stagione si ritira dopo ben 162 rally disputati, 23 vittorie, 75 podi ma soprattutto 4 titoli mondiali conquistati in ere diverse e con vetture totalmente differenti tra loro, guadagnandosi l’immortalità e l’amore di tutti gli appassionati.

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