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Intervista ad Alessia Bertagna: “Sogno i rally come lavoro. C’è tanta strada da fare”

Nuovo appuntamento con “Quando il rally è Donna” con la toscana Alessia Bertagna che ci ha raccontato come è nata la sua passione per questo sport e molto molto altro. Una bella storia appena cominciata e che vi raccontiamo con molto piacere.

Come nasce la tua passione per i rally?

Beh questa passione diciamo che nasce in un modo un po’ strano.. io non ho mai avuto veri appassionati di rally in famiglia.. tutto nacque dal Ciocco 2014.. mi innamorai veramente con tutta me stessa di questo sport, delle vetture, dell’organizzazione.. e di li feci una promesso a mio papà.. nel giro di un anno avrei preso la patente e avrei iniziato a correre.. e a settembre 2015, iniziai questa bellissima avventura con il Rally di Camaiore.

Come ti trovi in questo sport prettamente maschile?

In questo sport prettamente maschile mi trovo da Dio! Per adesso ho trovato persone stupende, pronte ad aiutarti in ogni momento. Le ragazze si, ce ne sono di brave, ma a volte l’invidia è una brutta bestia.

Dove ti vedremo in questo 2017?

Programmi per il 2017 non ne ho. Qualche gara del Trofeo Renault con Nicola Boncristiani e per il resto non so, vedremo cosa mi riserva il futuro.

La gara più appassionante che hai fatto?

Scegliere una gara è difficile sinceramente. Ma chiudendo gli occhi penserò sempre al San Martino di Castrozza, un rally che mi ha rubato davvero il cuore, perfetto in tutto!

La macchina che hai trovato più impegnativa da “navigare”? Ma anche quella meno?

Macchine più impegnative, meno impegnative.. non saprei.. di sicuro più la classe è alta più lavoro si deve fare. Ma comunque la concentrazione è sempre al massimo ad ogni gara.

Chi desidereresti navigare almeno una volta nella tua carriera?

Essendo di Lucca la risposta potrebbe risultare scontata. Sinceramente navigare un pilota “blasonato” sarebbe il massimo.

Sogni nel cassetto?

Il sogno sarebbe di fare di questo sport un lavoro ma c’e sempre parecchia strada da fare e di sicuro non è facile. Crescerò pian piano sperando di avere persone disposte ad insegnarmi i “trucchi del mestiere”.

Se vuoi aggiungere altro, fallo tranquillamente.

Questo sport è rischioso, ma quello che riesce ad insegnarti è davvero stupendo. L’adrenalina, la concentrazione, l’ansia, le amicizie più belle, oltre a quello che ci sta dietro.. comprende davvero tutto.

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