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Correre un rally nei paesi baltici: come farlo

Sempre più appassionati ci pensano grazie a costi, occasioni e....la terra.

A metà agosto Luca Bortot ci ha ricordato in questo articolo (www.rallyssimo.it/2017/08/11/come-diventare-pilota-rally/) che il nostro sport non è proprio il più economico del mondo, ed è sicuramente anche per una questione di costi che in Italia si corre quasi solo su asfalto e che si cercano vie alternative che permettano di risparmiare, anche a costo di sacrificare parte delle peculiarità dei rally (vedi rally in circuito…). Viaggiando spesso per gli stati baltici mi sono chiesto quali fossero le condizioni per correre nei paesi in cui l’entusiasmo è ancora maggiore del nostro, ma dove i redditi sono mediamente più bassi, e le corse quasi solo su terra.

Per capirne di più ho incontrato Egidijus Babelis, giornalista sportivo lituano, navigatore e, come noi, grande malato dei rally.

Ciao Egidijus, grazie per aver accettato il mio invito. Per iniziare, direi che è necessario capire che tipo di gare si svolgono in Lituania, puoi parlarmene?

Ci sono 3 tipi di gare, il circuito Master, che comprende le gare di 2 giorni e più di 120km di p.s., sempre su terra e che solitamente sono valide per il Campionato Lituano e per la Coppa degli stati Baltici. Alcune di queste gare sono valevoli anche per il campionato lettone, così come alcune delle gare lettoni sono valide per il nostro campionato. Il secondo tipo di gare sono gli Sprint, che hanno una formula simile ma la durata è di un solo giorno e i tratti cronometrati sono tra i 70 e i 90 km. Infine ci sono i Mini rally, che sono gli unici sull’asfalto e sono qualcosa di più simile ad uno slalom con l’aggiunta del navigatore, piuttosto che un rally vero e proprio. Spesso le prove sono su autodromi o kartodromi con l’aggiunta di chicane.

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Ok, mi sono fatto un’idea di come sono divisi gli eventi, ed è ovvio che i mini rally sono la categoria più economica, tuttavia dopo aver provato una cosa simile al Press Rally, non mi sentirei di considerarli veri e propri rally.

Hai ragione! Il loro punto di forza è che si può correre con la propria macchina stradale e senza abbigliamento ignifugo: è richiesto solo il casco omologato. Comunque, anche da navigatore, preferisco di gran lunga partecipare agli Sprint. Per la partecipazione a questa categoria è necessaria la licenza sportiva di categoria E, che costa circa 80€ e, ovviamente, tutto l’abbigliamento di sicurezza di rito, sebbene non sia per niente difficile trovare chi ti presta tuta e guanti o te li noleggia a basso prezzo.

E per quanto riguarda l’auto? Come la mettiamo?

La maggior parte dei piloti lituani è anche il proprietario della propria vettura da corsa e, grazie alle categorie speciali della LASF (La federazione lituana) e delle altre federazioni baltiche, si può correre quasi con tutto. La categoria più “famosa” è la L8, in cui in pratica ci sono pochissimi limiti, come ad esempio la BMW M3 compact 4wd di Martinas Samsonas, che in pratica è un prototipo da 400cv! Tornando con i piedi per terra, si può correre anche con auto abbastanza esotiche come le Lada o addirittura i camion GAZ 51. Da quest’anno è stata poi lanciato il monomarca “BWM Cup”, che, di fatto, è stata creata per chi vuole divertirsi senza spendere molto

Interessante, di che tipo di BMW si tratta e quali sono i costi?

La coppa è rivolta alle BMW serie 3, dalla 320 fino alla 328, il motore deve essere di serie e sono ammesse solo le modifiche per l’installazione degli apparati di sicurezza e l’assetto da terra. Per quanto riguarda i costi, l’acquisto dell’auto e la sua preparazione non supera i 6000 euro, al massimo 8000 per le 328 del modello E46, ma ti parlo di un prezzo per un’auto assolutamente competitiva nella sua categoria.

Ok, e per quanto riguarda il noleggio? Se di solito i piloti sono i proprietari, forse ci sono meno noleggiatori.

Sicuramente ci sono meno noleggiatori che in Italia, anche perché qui non ci sono tasse di proprietà per le auto, le assicurazioni sono molto più economiche e, soprattutto, qua tutti hanno un parente in campagna dove appoggiare la macchina quando non la usano. Comunque le formule di noleggio esistono e i piloti stessi saranno ben felici di noleggiare l’auto se non la stanno usando. Si trova un po’ di tutto, c’è anche una delle ultime auto da corsa usate da Colin McRae nel mondiale: una Fabia WRC. Comunque, siccome so che stai per chiedermi i prezzi, ti anticipo: per un Rally sprint puoi trovare una Lancer evo 7/8 L8 intorno ai 4000 euro. Se ti basta un Astra o una BMW serie 3, credo tu possa spendere meno di 1000€.

I costi sono invitanti, e le strade pure, ma sono macchine che arrivano a fine giornata? E il livello di competizione come è?

Correndo su strade sterrate estremamente levigate, il rischio di rottura è piuttosto basso, diciamo che, viste le velocità, ci sono più uscite di strada che rotture meccaniche! Per quanto riguarda il livello di competitività, dipende molto dal tipo di gara. Ci sono molti piloti locali piuttosto veloci come Zala, Samsonas, Jocius o Vanagas, ma nelle gare del circuito Master a volte si vedono piloti di altissimo livello, come Kalle Rovampera o il neo campione del mondo WRC2 Tidemand. Insomma, anche un pilota smaliziato troverebbe qualche degno avversario!

Parliamo adesso delle gare, lato organizzazione, da voi le gare dei due circuiti maggiori sono tutte su terra o neve; questo rappresenta un costo di ripristino per gli organizzatori, come avete risolto il problema?

Qualche anno fa i rally erano uno spettacolo gratuito per gli spettatori, come in Italia, ma questo aveva portato ad una progressiva diminuzione degli eventi, dovuta all’impossibilità degli organizzatori di coprire le spese. Poi qualche anno fa Benediktas Vanagas, che, oltre ad essere pilota, organizza il Winter Rally, ha deciso di introdurre il pagamento di un biglietto per l’accesso alle prove. Il pagamento di questo biglietto ha consentito non solo di coprire le spese, ma anche di offrire al pubblico uno spettacolo più appagante, aggiungendo maxi schermi, cronache in diretta, concerti e molto altro.

Si ma la gente non si è lamentata? Come li avete convinti?

All’inizio si, ma poi è stato evidente che il vantaggio di avere una buona organizzazione e molti eventi collaterali è tutto dalla parte del pubblico. Anche dal punto di vista della sicurezza, perché si possono allestire zone per gli spettatori più sicure e aumentare il numero di commissari sul percorso. Ma ancora più importante è stato introdurre il concetto di “pilota eroe”. Anche questa innovazione la ha introdotta Vanagas (un genio del marketing NDR). In pratica si è cercato di comunicare con il grande pubblico, anche quello non appassionato di rally, e la comunicazione era, ed è, incentrata sui piloti, sulla loro carriera e la loro storia personale; qualcosa del tipo “lui si è preparato da solo la sua prima macchina lavorandoci tutte le sere etc etc…”. La gente si appassiona al personaggio, e magari, anche se del rally non gliene frega nulla, viene al parco assistenza a vedere dal vivo quei piloti di cui ha sentito parlare. L’evento si riempie di persone e da cosa nasce cosa!

Molto interessante, chissà che non si possa trovare un qualcosa di simile da fare anche in Italia! In ogni caso grazie mille per le tue preziose informazioni!

Grazie a te, non mi stancherei mai di parlare di Rally. Comunque, potete anche venire a correre quassù da noi, sarete i benvenuti!!

Non so voi, ma se io dovessi fare esperienza sulla terra, o anche soltanto divertirmi, non ci penserei due volte!!

Foto: Egidijus Babelis

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