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WRC – Jourdan Serderidis vince il WRC Trophy

Va al pilota greco, Jourdan Serderdis il WRC Trophy, campionato riservato alle vetture WRC 1.6 Turbo che fino alla passata stagione si contendevano il titolo assoluto.

Entusiasta il 53enne pilota che in Belgio gestisce una società di informatica che da lavoro ad oltre 1200 persone. Intervistato dal locale sito LeMagSport ha parlato di questa stagione, del futuro e di Bergvist giovane talento svedese seguito proprio dal team del neo campione del mondo WRC Trophy.

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Per te era fondamentale finire il Wales GB WRC. Come hai affrontato il rally, sapendo che il traguardo era l’unico obbiettivo?

Abbiamo preparato la gara in maniera meticolosa, il team era pronto per ogni minima evenienza. Naturalmente sapevo che il mio standard era attorno alla 40° posizione assoluta. La tre giorni è stata difficile, sapevamo che non potevamo permetterci errori, nonostante le prove fossero stupende non ho mai voluto prendere alcun rischio inutile. Solo domenica ho leggermente aumento un pò il ritmo, ma senza esagerare.

Sei il primo campione del Mondo nel WRC Trophy, che sensazione hai provato?

Fred Miclotte (suo navigatore) rideva quando a gennaio dicevo che potevamo giocarci il titolo, grazie alla nostra regolarità. Di fronte a Prokop, Al Rajhi, Gorban piloti che han dalla loro tanta esperienza, lui diceva che era impossibile raggiungere questo obbiettivo ed invece…. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto, sono il primo pilota greco ha vincere un titolo mondiale nell’automobilismo, ciò mi riempie di orgoglio e mi rende fiero della mia Patria.

Confermi la tua presenza in Australia?

Si confermo che ci saremmo. Abbiamo due obbiettivi, il primo con Fred è quello di vincere il titolo di campioni del mondo per i co-piloti nel WRC Trophy è servono 18 punti, l’altro è quello di marcare un risultato di prestigio a livello assoluto.

E adesso?? Per il 2018 cosa ti aspetti?

Credo che la FIA nella prossima stagione blocchi il WRC Trophy. Per quanto mi riguarda, potrei esser al via di qualche gara spot. Io il mio sogno e obbiettivo lo raggiunto, inizio ad essere “vecchio” e gli impegni di lavoro sono in costante aumento e gestire 1200 dipendenti non è facile.

In tanti criticano i tuoi tempi e quelli di alcuni protagonisti del Trophy, cosa rispondi a loro?

Parlo per me. Io ho 53 anni, fino a 5 anni fa non avevo mai preso parte a gare cosi dure e massacranti. E’ assolutamente normale stare dietro ai big del WRC e ai giovani i quali stanno costruendo la loro carriera, che gli auguro ricca e prosperosa di vittorie. Per un vecchietto come me è logico girare dai 3” ai 7” secondi più lento di loro, altrimenti non sarebbe normale la cosa. Amo le sfide, ma so anche che combattere nel WRC oppure nel WRC2 sarebbe impossibile per me, il “Trophy” invece mi fa combattere nella giusta categoria per la mia guida. Ricordatevi chi vince non è sempre il più veloce, un mondiale si vince con costanza, intelligenza e tattica…Ogier insegna in questa stagione.

I rapporti con Emil, invece? Non sè presentato in Galles, come mai?

Onestamente non nè ho idea. Dopo l’Australia parleremo con lui, inutile negare che è stata una stagione negativa.

Invece in casa M-Sport si festeggia un doppio titolo, vuoi dire qualcosa a Malcolm?

Anche se corro con la Citroen, non posso che essere contento per Malcolm e per tutti i ragazzi del team M-Sport, titoli meritatissimi. Abbiamo assistito ad un mondiale favoloso, il più bello degli ultimi 20 anni.

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