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RTS, ritorno nel CIR dalla stagione 2018

RTS ritorna nel Campionato Italiano Rally 2018. L’azienda italiana di servizi per il motorsport, la cui attività è prevalentemente accentrata sull’organizzazione dei test e la gestione piloti, ha deciso di tornare a occuparsi del Campionato Italiano Rally nel 2018.

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Ancora una volta RTS fa una scelta controcorrente e in un periodo di crisi in Italia, decide di rientrare. Il perché di questa scelta? Lo chiediamo alla titolare, Lorenza Bellini. 

Io amo l’Italia ed è per questo che non ho mai trasferito la mia azienda all’estero nonostante il 90% dei nostri clienti siano stranieri e il nostro lavoro si svolga prevalentemente fuori dal territorio italiano. Questo perché ho sempre pensato che non bisogna arrendersi ad una politica sbagliata, che ci fa pensare di andar via, ma che bisogna invece continuare a lavorare onestamente e cercare di far cambiare il nostro paese, non di abbandonarlo.

RTS, per esteso Rally Test Service, dal 2005 organizza le prove per i piloti e le case ufficiali impegnate nel mondiale rally, negli ultimi anni è stata presente nel WRC e ERC e in Italia ha fatto soltanto qualche comparsa nell’organizzazione dei test per Umberto Scandola e pochi altri.

Umberto per me è in assoluto uno dei migliori piloti italiani, ha una grande potenzialità ed è una persona seria così come tutto il suo team, per questo ho sempre avuto il piacere e l’onore di averlo come cliente. In questi anni abbiamo continuato ad organizzare i test per alcuni team coi quali siamo legati da un rapporto di reciproca stima e conoscenza che dura da anni, come Balbosca. Non abbiamo mai investito molto nel mercato italiano ma siamo sempre rimasti a disposizione di chi ci ha cercato.

L’azienda di casa nostra ritorna dunque a operare a casa nostra, in cosa consiste la differenza? 

La differenza sta nel fatto che dal prossimo anno per ogni rally di Campionato Italiano selezioneremo un tot di strade idonee a rappresentarne le caratteristiche, che siano al di fuori del percorso come previsto dal regolamento ma pur sempre nella zona di riferimento della gara, anche perciò simili alle prove. Dopodiché le renderemo disponibili per i team e piloti che vorranno provare, con un servizio di organizzazione di prim’ordine, senza nulla togliere alla concorrenza.

Organizzerete anche dei test collettivi, simili ai Monday Test che fate per il mondiale?

Anche questo, sì, saranno dei collettivi un po’ col principio dei Monday Test che organizziamo per il mondiale, con l’autorizzazione della FIA, tipo Montecarlo, Sardegna, Polonia, GB etc., daremo così la possibilità a tutti di avvicinarsi ai test, che purtroppo oggi hanno dei costi esorbitanti per via della normativa italiana in materia. Chi parteciperà ai test collettivi usufruirà di un prezzo vantaggioso basandosi sul principio della divisione delle spese fra tutti i partecipanti e proverà in una data ben precisa che verrà messa a calendario e che sarà in prossimità della gara, in modo da ottimizzare anche i costi di trasferta per i team.

Farete anche qualcosa per i campionati minori, tipo C.I. WRC e C.I.R.T.? 

Sicuramente sì. Dal momento che ci concentreremo di nuovo sull’Italia come anni fa, torneremo ad occuparci di tutto, compresi i test per le auto storiche e tutti i test sviluppo e particolari. L’obiettivo è quello di tornare a essere un punto di riferimento per la clientela italiana, senza nulla togliere al nostro consolidato impegno estero.

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