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Stefano Marrini e Maurizio Nassi dopo l’International Rally of Thailand ’17. Quel che li aspetta è la Dakar 2018

Una grande gara conclusa con un ritiro che sa tanto di beffa visto quello che avevano fatto fino alle 3 PS dal termine

L’equipaggio composto da Stefano Marrini e Maurizio Nassi ha svolto l’evento tailandese con la testa e l’ottima della partecipazione d’esordio alla Dakar 2018. I due hanno corso questo rally senza badare troppo alla classifica, ma con l’unico obbiettivo di macinare chilometri e affiatamento per farsi trovare pronti tra poco più di un mese quando assieme correranno la Dakar 2018.
Questa preparazione avvenuta da Sabato 2 Dicembre scorso è cominciata bene. Registrano subito il miglior tempo assoluto e chiudono davanti a tutti già la prima PS con una tonificante vittoria parziale.

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Un buon “debutto” sia per Marrini, lontano dai rally da piû di un anno (Qatar International Rally 2016) che per Nassi, esperienza da vendere ma prima volta al via in una gara agli antipodi. Ma la terra è sempre la terra e la mancanza di precipitazioni in zona nell’ultimo periodo regala ai concorrenti al via un fondo compatto, veloce e senza troppe sorprese. Ben diverso dal fango scivoloso che lo stesso Marrini ricorda dalle sue ultime trasferte Thailandesi risalenti ormai a sette anni fa.

Marrini e Nassi con la loro Mitsubishi Lancer Evo IX firmano i 10 chilometri della prova di apertura con un ottimo 9’10”, rifilando subito 6″ a Ruegchan/Sornjarassuwan, Lancer Evo X, e ben 12″ a Green/Pedersen, Subaru Impreza WRX.
I due avversari di riferimento sono due avversari di grande spessore. Il locale Wittaya Ruegchan è un habitué del rally avendone disputate 19 edizioni e collezionato ben 5 vittorie assolute. Inoltre, vanta nel suo palmarés ben 6 scudetti come Campione Thailandese Rally. Il Neozelandese Brian Green non è da meno. Classe 1943, vero veterano dei rally e della serie Asiatica, ha all’attivo 12 partecipazioni al Thailand con una sola vittoria ma quattro secondi posti e molti altri podi, più la “stellina“ extra di Malaysia Rally Champion 2012.
Gente tosta e motivata, che però Marrini e Nassi regolano anche sui 7 chilometri e mezzo della seconda PS, vinta con il tempo di 6’26” con altri +3″ su Green e +11″ su Ruegchan. Il primo giro di prove si chiude con la terza vittoria di fila per i nostri, che chiudono i quasi 13 km del terzo impegno in 10’44”, rifilando altri 6″ a Green e ben 36″ a Ruegchan. La classifica al primo Service Area consegna quindi la leadership provvisoria ai nostri connazionali, quasi increduli del vantaggio provvisorio di 21″ su Green e 53″ su Ruegchan.

Dopo gli interventi di routine la Lancer della Sa.Mar. Motorsport riparte all’attacco per il seconda parte di gara.

La Phetchabun Garden Hill “A2” parte al meglio per il nostro equipaggio, che replica l’attacco del primo passaggio. Ma a pochi chilometri dallo stop, un calo improvviso di potenza frena l’equipaggio e chiudono in terza posizione assoluta la prova. Vittoria per Ruegchan, che rosicchia 3″ a Green e 14″ a Stefano e Maurizio, che mantengono il comando provvisorio ma con un distacco ridotto a soli 10″ sul Neozelandese. Nel trasferimento verso la Garden Hill “B2” i nostri non riescono ad intervenire al propulsore della loro Lancer, con problemi di pressione al turbocompressore. Così non resta che affrontare le due prove rimanenti al risparmio, cercando di guadagnare la successiva Service Area per la riparazione. Il guaio tecnico provoca uno scivolone in classifica al 3° posto, a 1’59” da Ruegchan e ben 2’17” dal nuovo leader provvisorio Green.

Nei 20′ a disposizione sistemano il problema, individuato probabilmente nella semplice sfilacciatura di in un manicotto del turbo. La preoccupazione per danni maggiori è fugata subito dalla ripresa delle ostilità, che riporta Marrini e Nassi davanti a tutti nella terza ripetizione della Garden Hill “A” rosicchiando 6″ a Ruegchan e 16″ Green, 3° in questo tratto. Vittoria di Marrini anche sulla stage 8, con un solo secondo sottratto a Ruegchan ma altri 11″ a un Breen lievemente in difficoltà, che con un altro 3° tempo cede la leadership provvisoria a Ruegchan. Ennesima vittoria anche sull’ultima prova di giornata per Marrini/Nassi, che rosicchiano altri 14″ a Green e 8″ a Ruegchan.

La prima tappa si chiude quindi con la Lancer Evo X di Ruegchan/Sornjarassuwan al comando, seguita dalla Impreza di Green/Pedersen a 9″. Stefano Marrini e Maurizio Nassi, terzi assoluti, hanno provato a recuperare ma il distacco provvisorio dalla vetta rimane ancora di 1’44”.

Però il mood è cambiato. Partiti come detto solo per fare esperienza, l’appetito si è fatto subito sentire già nel primo giro di prove speciali, deviando presto le loro attenzioni sulla classifica assoluta. I due vanno quindi al riposo coscienti di un affiatamento già al top, ma con un nuovo sentimento per la tappa conclusiva. Peccato per il problema al turbo, ma l’auto ha dimostrato di essere competitiva e un risultato clamoroso sembra a portata di mano, anche se non sarà facile recuperare il distacco accumulato.

Domenica mattina. L’avvio della seconda tappa è cauto. Sulla P.S. 10 si impone Green che, con 6’14” stacca di 13″ Ruegchan e si riprende la leadership provvisoria. Marrini e Nassi chiudono secondi, perdendo altri 3″. Ma sul crono successivo ritorna l’inno di Mameli con gli italiani davanti a tutti e uno straordinario 8’55”, che significa 28″ a Ruegchan e ben 32″ a Green. Altra vittoria sulla successiva P.S. 12 e altri 22″ rosicchiati a Green e 27″ a Ruegchan. Al primo Service di giornata quindi il distacco dalla vetta è già sceso a 44″: “Si può fare!”

Controllo accurato da parte di Beppe e Alessandro e si riparte per il penultimo settore.
La “13” non porta molto bene, Stefano e Maurizio cedono nuovamente 4″ al vincitore della prova Ruegchan e 1″ a Green, secondo in questa stage. Ma sulla successiva ripetono l’exploit mattutino imponendosi e riprendendosi 11″ sul padrone di casa e 22″ sul Neozelandese.
Là davanti combattono per la prima posizione, ma prova dopo prova il distacco di Marrini e Nassi è sceso ulteriormente: 21″ da Ruegchan e soli 34″ dalla leadership provvisoria di Green. Manca solo la ripetizione della “Garden Hill C”, dove stando ai dati del primo passaggio si possono recuperare una ventina di secondi prima dell’ultimo service e tuffarsi banzai per il terzo ed ultimo giro in lotta per la vittoria!

Purtroppo a metà della prova n.15 i sogni di gloria dei nostri si infrangono in uno rumore sordo, improvviso proveniente dal motore. Uno schianto, una malefica fumata bianca e il motore si ammutolisce di colpo. Così. Senza preavviso. Rottura del monoblocco. Stop. Fine del sogno.
Sogni di gloria infranti. Peccato, peccato davvero. Una rottura improvvisa, un ritiro a 3 prove dal termine.

Il bilancio dell’impresa rimane comunque positivo visto a quale fosse l’obiettivo principe dell’avventura.

Un gradito e sportivissimo riconoscimento arriva pure dalla concorrenza, dall’esperto Brian Green, afflitto anche lui da problemi al motore e costretto nel finale a cedere la vittoria a Ruegchang accontentandosi del secondo posto.

Dopo i lunghi controlli doganali, proprio mentre Marrini e Nassi erano impegnati con il Thailand Rally, da La Havre salpava il cargo battente bandiera Panamense con a bordo i mezzi per la Dakar. Ora rotta diretta verso il porto Peruviano di Callao, che dovrebbe raggiungere entro San Silvestro.

Nella giornata di ieri invece il countdown è entrato nei suoi ultimi 30 giorni. Le trasferte di preparazione del team sono terminate, ma Dicembre sarà ancora un mese pieno di preparativi, dettagli organizzativi da mettere a punto per bene.

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