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Ivàn Ares: “Nel 2018 vorrei correre nell’ERC o nel WRC”

Dopo un 2017 fantastico, culminato col titolo di Campione Spagnolo Asfalto, per Ivàn Ares nel 2018 potrebbero aprirsi scenari di respiro internazionale, infatti il suo obiettivo è quello di partecipare ad alcune gare spot del WRC oppure dell’ERC.

Per il 32enne driver spagnolo la stagione è stata praticamente perfetta. Ben 5 vittorie ottenute con la Hyundai I20 R5, navigato da Josè Antonio Pintor. I successi arrivano al Rallye de Ferrol, Rally Princesa de Asturias, Rallye Villa de Llanes, Rally Santander – Cantabria e Rally de la Nucia – Meditteraneo. 

Intervistato dai colleghi di AS, Ares si confida parlando della stagione appena trascorsa e di quello che vorrebbe per la stagione 2018.

Come è nata la scelta di correre con la I20 R5 e come giudichi la tua stagione appena finita?

Abbiamo preso la decisione di correre con la Hyundai I20 R5 ad inizio stagione, sapevo e sapevamo che era una scelta rischiosa, ma estremamente stimolante. Era tutto nuovo, abbiamo preso confidenza da subito, nonostante i pochi chilometri di test fatti prima di inizio campionato. Abbiamo aperto la stagione al Rally Sierra Nevada, chiudendo con un podio ben augurante. Ottima è stata la prestazione alle Canarie, contro i big dell’ERC, per un soffio non salivamo su un podio Europeo. Lì abbiamo capito che potevamo lottare per il titolo, la svolta vera e propria è arrivata al Rally Ferrol, dove abbiamo potuto effettuare degli importanti test pre-gara. Quel test si è rivelato fondamentale, abbiamo potuto lavorare sugli assetti e da lì in poi abbiamo centrato una cinquina di vittorie che ci ha portato al titolo.

Il 2018 ormai è vicino, quali sono i tuoi progetti?

Inizio ad avere 32 anni, dopo varie stagione in patria, vorrei provare qualcosa di più importante. Ho l’età giusta per poter provare a programmare una serie di gare nel Mondiale oppure nell’Europeo. Mi piacerebbe veramente provarci, naturalmente non avrei grandissime velleità di classifica, il livello è altissimo, pensare solamente di girare sui tempi di Ostberg, Kopecky, Rovanpera, Tidemand e Camilli per citarne alcuni, sarebbe semplicemente folle. Chissà magari arriverò al Catalunya, dopo aver corso alcuni eventi, prendendo meno di 50” a prova. Sarebbe già quella una grande vittoria. Naturalmente difenderemmo il titolo Nazionale appena conquistato, è non escludo anche alcune incursioni nel CERT per migliorare la guida su fondo sterrato.

 

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