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Intervista a Fausto Fantei: “L’Alfasud per me è una sfida continua”

Una bella chiacchierata a base di storia con il pilota dell'unica Alfasud 1.5. rimasta nel CIR Auto Storiche

L’8° Historic Rally delle Valli Aretine (09-11 Marzo) apre la stagione del Campionato Italiano Rally Auto Storiche che si articolerà su 8 prove e si concluderà il 14 Ottobre con il 13° Rally Due Valli Historic.
Parallelamente prenderà il via la “Michelin Historic Rally Cup”, ovvero il trofeo organizzato da “RS Promotion” con il patrocinio di “Manufacture Française des Pneumatiques MICHELIN” e la partnership di Motul e Sabelt, riservato ai clienti sportivi “Michelin” che si contenderanno il titolo su 6 prove con lo scarto di 1 risultato.

Abbiamo deciso così di fare una chiacchierata in officina, a proposito del Campionato Italiano Rally Auto Storiche con Fausto Fantei classe 1948, di Casciana Terme (Pisa), proprietario ed allo stesso tempo anche meccanico, “test-pilot” e pilota dell’unica Alfa Romeo Alfasud 1.5. T.i. iscritta al Campionato, affiancato anche per la stagione 2018 da Franco Nannetti nel ruolo di co-driver, anch’egli di Casciana Terme.

Fausto, siamo venuti a trovarti nella tua officina che è un po’ anche la tua seconda casa ed anche un ritrovo per i “romantici” dei rally storici, dove hai praticamente ricostruito da solo gran parte di questa Alfa Romeo Alfasud 1.5 t.i. del 1983 (che fa riferimento al regolamento tecnico del 1981) anche se la tua esperienza nel mondo dei rally inizia qualche anno fa con il Rally di Casciana Terme sia come equipaggio in gara che come organizzatore dell’evento e precisamente nel 1974.

Scorrendo rapidamente la tua lunghissima carriera nel mondo dei rally, non può non saltare all’occhio il 1984, dove hai partecipato da privato, addirittura ad una prova del Mondiale Rally e precisamente alla 26a edizione del Rally di Sanremo (30 Settembre-5 Ottobre) classificandoti assieme a Luigi Moggia (navigatore) 23° assoluto, in una edizione che vide ritirarsi piloti del calibro di Markku Alen (Lancia 037 Martini Racing), di Stig Blomqvist (Audi Quattro Sport), Adartico Vudafieri (Lancia 037 Jolly Club Totip) e potrei andare ancora avanti.

La domanda allora è spontanea, dove nasce la volontà di continuare nel panorama dei rally storici portando avanti un progetto così ambizioso, come lo sviluppo dell’Alfa Romeo Alfasud 1.5 T.i., partendo da una vettura stradale?

L’Alfasud è l’auto che più mi è rimasta nel cuore sia come pilota, infatti è la vettura con la quale ho partecipato alla maggior parte delle competizioni, sia come appassionato ed amante delle vetture storiche.
Sviluppare ma soprattutto gareggiare con l’Alfasud rappresenta per me una sfida continua, dove la ricerca del “limite”, male si coniuga con il bilanciamento e l’assetto dell’auto, essendo molto pesante e di conseguenza non molto performante.
Ad esempio, il primo aspetto che mi viene in mente, “portando in giro” più di 900 Kg, è certamente la scarsa guidabilità, legata anche al fatto di non aver alcun tipo di assistenza alla guida (es. idroguida); dove per compensare queste difficoltà, entrano in gioco una serie di fattori, tra i quali la necessità di una buona integrità fisica che a 70 anni non è semplice da mantenere.
Se poi si pensa che all’interno del 3° raggruppamento ci confrontiamo con auto che pesano anche 200Kg in meno della nostra, si capisce cosa intendo per “sfida continua”; ma questo è uno degli aspetti che più mi affascina nelle nostre competizioni.

Come dicevamo in precedenza sei appunto proprietario, meccanico, “test pilot” e pilota; lo stereotipo perfetto del pilota “di altri tempi”. Che conoscenze tecniche occorrono per lavorare in autonomia su un’auto da corsa per di più storica?

In realtà l’elemento fondamentale è la passione! Da “amatore” anche descrivermi come “meccanico” è eccessivo se penso alle competenze tecniche ed alle capacità che sono lontane ovviamente da chi lo fa per professione.
Diciamo che essenzialmente ho accumulato esperienza tecnica condividendo idee sia con altri “amatori”, sia con semplici appassionati ma soprattutto confrontandosi con professionisti del settore.
Lo sperimentare poi direttamente sulla propria auto è fondamentale per acquisire un minimo di manualità per compiere anche le operazione più banali e capire se la direzione in cui si sta lavorando è corretta oppure no; anche prendere delle “cantonate” a volte è necessario per guardare il progetto da un punto di vista diverso, valutando nuove opzioni e soluzioni che inizialmente non avevi considerato, ma che a volte risultano persino più congeniali e soddisfacenti.

Pensi che il fatto conoscere sostanzialmente tutto della tua vettura sia un vantaggio per capire in anticipo eventuali problematiche che potrebbero manifestarsi in gara?

Ovviamente avendo sostanzialmente costruito la macchina con la quale gareggio, conosco ogni comportamento, ogni rumore e vibrazione che la caratterizzano normalmente in tutte le fasi della gara. Questo mi offre chiaramente la possibilità di modificare lo stile di guida quasi istantaneamente, talvolta prima che si verifichi l’avaria o la rottura.
In questi casi l’obiettivo è poter terminare la prova senza compromettere ulteriormente la macchina per poter proseguire nella competizione e magari provvedere al ripristino completo dell’auto se il malfunzionamento o la rottura consentono la riparazione in assistenza.

Dove si “lima” la prestazione su un’auto come la tua, dove i regolamenti sono particolarmente restrittivi.
Partendo dal presupposto che la nostra auto non è performante e quindi scarsamente competitiva ogni minimo dettaglio che possa portare vantaggio in termini cronometrici, diventa fondamentale e non può essere trascurato.
Senza dubbio in termini di ottimizzazione delle prestazioni, per quanto ci riguarda, molto ha influito la scelta dei pneumatici, aspetto che molto sinceramente, inizialmente consideravo in maniera marginale.

Che cosa è cambiato quindi da quando avete iniziato ad utilizzare “Michelin”?

In materia di pneumatici è fondamentale ricordare che, per il Regolamento Tecnico del Campionato Italiano Rally Auto Storiche, le coperture devono essere omologate per uso stradale, vietando di fatto l’utilizzo di una serie di pneumatici certamente più performanti, ma tutt’ora destinati esclusivamente alle competizioni e quindi non selezionabili da noi.
Virare sui pneumatici “Michelin TB5” è stata una scelta dettata dal risultato ottenuto confrontando i test da noi effettuati con diverse coperture, poiché come dicevo precedentemente, su una macchina scarsamente competitiva come la nostra, per migliorare la prestazione ogni aspetto deve essere preso in considerazione e curato.
Tecnici “Michelin” affermavano che dotando la nostra auto di cerchi da 13” (noi montavamo cerchio da 14”) ed appunto pneumatici “Michelin TB5”, avremmo potuto ottenere un sostanziale incremento prestazionale ed effettivamente è quanto abbiamo riscontrato rispetto a tutti gli altri produttori testati, cronometrando una differenza di circa 2” al chilometro.

Sappiamo che per la preparazione e l’assistenza durante le gare ti affidi a Bendinelli Motorsport di Perignano (Lari, Pisa) e ad un gruppo di tecnici e meccanici guidato quest’anno per la prima volta da Giovanni Gazzarrini (Direttore Sportivo). Cosa ti senti di dire a questi ragazzi che ti seguiranno in questa stagione?

Principalmente siamo un gruppo di amici, con i quali da tempo immemore, condivido la passione per le corse.
Sicuramente senza di loro sarebbe impensabile poter gareggiare su due fronti come il Campionato ed il “Trofeo Michelin” e per questo va loro il mio più grande ringraziamento anche perché da anni sacrificano molti dei loro week-end, che potrebbero dedicare alle rispettive famiglie, per seguirci in tutta Italia.
Un doveroso ringraziamento va anche allo sponsor SNEP International Srl di Ponsacco (Pisa), produttore e distributore di integratori alimentari per lo sport ed il benessere, che ci accompagna da anni nelle “nostre avventure” come del resto Nuova Elettrotecnica Srl di Casciana Terme.

A questo punto un ultima domanda sulle aspettative per la stagione che sta per iniziare che vi vedrà protagonisti appunto, su due fronti tra Campionato e “trofeo Michelin”.

Divertirsi e far divertire è il primo obiettivo!
Gareggiare nel Campionato Italiano portando in giro per l’Italia l’unica Alfa Romeo Alfasud 1.5. T.i. è già di per se motivo di grande orgoglio e soddisfazione, specialmente conoscendo tutto il lavoro che è servito prima per elaborare il modello stradale, omologandolo secondo la “fiche” prevista e poi per renderla sufficientemente performante.
Nel 2016 con Franco Nannetti abbiamo vinto il 3° raggruppamento e siamo arrivati al 2° posto di classe.
Nel 2017 siamo arrivati 3° di classe nel Campionato Italiano, 4° nel “Trofeo Michelin” ed al 5° posto assoluto nella classifica dedicata ai conduttori “over 60”.
Quest’anno speriamo di riuscire a progredire ancora nei risultati anche se il livello di competitività degli equipaggi è sempre più elevato.

Salutiamo e ringraziamo Fausto per l’ospitalità ed il tempo dedicatoci, con i nostri migliori auguri per la stagione che sta per iniziare, cogliendo l’invito a partecipare al test della vettura, che si terrà nei prossimi giorni.

Grazie per gli scatti in gara a “Photo Zini – Alessandro Zini” 

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