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Senza budget: la bella storia di Manuel Drigo al NumedalsRally

Una vera gara su neve era solo un sogno, finché....

La storia che vi raccontiamo oggi è di quelle che ci piacciono di più. Storie fatte di passione per i rally al di sopra di ogni cosa, di ogni situazione, di ogni budget. È la storia di Manuel che ha trasformato una chiacchiera come tante tra amici in realtà. Eccovi il racconto scritto da Manuel che abbiamo deciso di non modificare per non perdere nemmeno un briciolo di autenticità.

Mi chiamo Manuel Drigo, da sempre sono appassionatissimo di Rally e quando posso permettermelo corro qualche gara nella mia zona.

Questa passione mi ha portato anche a coronare un sogno, quello di lavorare per un team ufficiale del WRC, infatti da metà 2015 lavoro come Specialista dei materiali compositi presso le officine di Hyundai Motorsport, preparando vari parti che vengono poi assemblate sulle wrc che calcano le scene dei rally mondiali. Questo lavoro mi ha aperto a molte conoscenze e a molte persone, creando anche delle forti amicizie con persone da tutta Europa.

Nasce infatti dalla forte amicizia con un mio collega norvegese (Espen), la pazza idea di prendere parte alla sua gara di casa in Norvegia, ovvero il NumedalsRally su fondo completamente innevato, un sogno per molti rallysti credo!

Lo scorso novembre dalle chiacchiere siamo passati ai fatti, e grazie a lui ho iniziato ad organizzare questa trasferta; dal noleggio di un auto in loco, una Nissan Almera Gr. N pressochè di serie, all’iscrizione della gara, l’auto per le ricognizioni ecc. Al mio fianco, come sempre nella mia modesta carriera rallystica, il mio amico Paolo Calabretta.

Arrivata la fatidica data e volati fino al piccolo paesino di Rodberg, abbiamo affrontato le ricognizioni delle 7 prove speciali, la gara era impostata su 8 ps di cui una sola da ripetere 2 volte, e ben 2 prove da 26km, fatta in entrambi i sensi…salita e discesa!

Superare le ricognizioni è già di per sè stata una bella sfida, in quanto come nel mondiale sono consentiti solo due passaggi a prova e con velocità max controllata a 50 km/h, per noi italiani, diciamo “abituati bene” nelle ricognizioni, non è facilissimo adeguarsi, sopratutto su prove speciali velocissime e molto dossate, ma vi assicuro spettacolari!

Il giorno seguente è partita la gara vera e propria con 100 km di speciali da guidare tutte d’un fiato nella giornata di sabato e con prova finale, la lunga Smadola, da 26 km in discesa! Dopo le prime due prove in cui abbiamo dovuto prendere confidenza con la vettura, le gomme chiodate e le note, le altre speciali si sono susseguite con sempre più divertimento alla guida e cercando di migliorare km dopo km il mio stile di guida e le linee da tenere sulla neve. Non è mancato qualche spavento...come un alce che ci ha attraversato la strada (!!!) e un’intraversata da brivido sull’ultima curva dell’ultima prova speciale!

Alla fine però, contro molte aspettative contrarie (tra cui quella del mio amico Espen!), siamo riusciti a tagliare il traguardo di questa bellissima gara, corsa in condizioni invernali perfette, con muri di neve alti un metro ai lati della strada. Unica nota negativa è stata la nostra auto, che non era proprio freschissima e nel pomeriggio ci ha fatto accusare un calo di potenza (già non era un fulmine…!) che ci ha costretti ad affrontare le ultime 3 prove sfruttando solo le prime 3 marce, più su non ce la faceva! Ma nonostante questo il divertimento è stato assoluto, e non siamo arrivati nemmeno ultimi!

Sicuramente è un’esperienza che consiglio a molti giovani piloti che hanno ambizioni, perchè con un budget risicato equivalente al rallyday sotto casa con un A6, si può tranquillamente prendere parte ad una gara stupenda e formativa come questa, sicuramente non facendo gli schizzinosi e accontentandosi di una auto seppur vecchia, ma divertente ed efficace!

Non mi reputo un campione, anzi, sono il classico pilota della domenica, ma invito tutti a riflettere, perchè è facile fare il rally day sotto casa con un’auto di moda, hospitality faraoniche e ragazze immagine, e magari nonostante i 20 passaggi di ricognizioni non riuscire ad ottonere un bel risultato, ma mettersi alla prova lontano da casa su prove sconosciute non è da tutti ed è sicuramente molto più formativo per la crescita di un pilota. Poi come si dice…ognuno è padrone di fare cosa vuole, ma poi non lamentiamoci sempre :p

Per concludere vorrei fai un grosso ringraziamento al mio amico-team manager Espen, al mio navigatore Paolo, alla mia Scuderia Mrc Sport e ai miei sponsor che mi hanno supportato in questa avventura: La Pro Rally Racing di Lino Acco, La Becjarie di Valvasone (PN), il bar 4sei4 di Dignano (UD) e la palestra Vitasports di Alzenau. Grazie a tutti! 🙂

E ringrazio anche voi per avermi concesso lo spazio per raccontare questa mia avventura, sperando che qualcuno possa prendere spunto per affrontare molte altre gare come questa!

Grazie a te Manuel per averci scelto per raccontare una storia davvero bella.

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