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CIR “51° Rallye Elba”: Nucita-Vozzo gara sfortunata? No rimonta d’altri tempi.

“Quando i rally si correvano col cuore...”

Quando i rally si correvano col cuore”: attualizzando questa bellissima frase scritta alcuni anni fa da Daniele Ciocca sul sito “www.lanciarally037” a proposito di Nicola “Nick” Busseni (Nick piede di piombo), desidero sintetizzare l’esperienza elbana del binomio Andrea Nucita-Marco Vozzo a bordo della Hyundai i20 R5 (Eurospeed) del team “Bernini Rally”. Già, perché la gara di Andrea Nucita e Marco Vozzo ha allo stesso tempo sia il sapore della rimonta di “altri tempi”, ma anche il gusto amaro dell’impresa mancata a causa della sfortuna.

Analizzando però tempi e classifiche della gara si intuisce che parlare esclusivamente di gara sfortunata non rende merito ad un equipaggio e ad un team che hanno combattuto fino all’ultima “speciale” per una posizione sul podio, nonostante una partenza disastrosa. Per i portacolori della “Scuderia Phoenix” la gara si mette infatti in salita fin dai primi chilometri della P.S. 1 “Porto Azzurro-Barontini Petroli” (14.77 Km), a causa di una foratura che li costringe a pagare un ritardo di +1:13.7 dall’equipaggio del team “Orange 1Campedelli-Canton, a bordo di Ford Fiesta R5 Evo2, relegandoli in 24° posizione in classifica generale.

Partenza ad “handicap” a causa di un errore ammesso dallo stesso Nucita:

“Ho tirato la leva ed aperto tutto, sfruttando tutta la carreggiata ed oltre. Al margine della strada era presente un cartello della segnaletica stradale e l’ho colpito, andando a forare la posteriore sinistra e danneggiando la vettura. Per fortuna niente di grave.”

Onestamente il pensiero comune era che la gara per i ragazzi di Michele Bernini, fosse finita qui. Accumulare un ritardo così importante durante la prima “speciale” in una competizione che conta 10 prove su strade insidiose e selettive come quelle dell’Elba (con “stages” lunghi anche più di 20 Km) avrebbe scoraggiato chiunque; pensare ad una rimonta sarebbe stato quantomeno un azzardo.

La P.S. 2 “Due Colli” di 11.23 Km fa capire che Nucita e Vozzo ci credono e seppure con la vettura danneggiata iniziano a “martellare” ottenendo il 3° tempo assoluto a solo +0.2 da Andreucci-Andreussi e +1.0 dai vincitori della prova Crugnola-Fappani.

Alla fine del “Leg 1” dopo 5 “PS” la notte conferma che la gara di Nucita-Vozzo è appena iniziata: 12a posizione assoluta e ritardo di +1:34.4” dalla vetta della classifica che vede Campedelli-Canton al comando con un tempo complessivo di 36:03.7. Il “Leg 2” si apre con la P.S.6 “Volterraio” di ben 26.31 Km vinta dalla coppia Andreucci-Andreussi con un tempo di 17:41.2; al secondo posto stavolta compare la bianca Hyundai i20 R5 (Eurospeed) sponsorizzata “MaFra” di Michele Bernini. Nucita-Vozzo accusano un ritardo di soli 9.2” riuscendo così a guadagnare 4 posizioni in classifica generale, attestandosi quindi in 8a posizione provvisoria nella “generale”.

Il ritardo però dai piazzamenti che contano è ancora di oltre 46”, Nucita-Vozzo decidono che è il momento di attaccare e piazzano così tre tempi stratosferici nelle “PS” 7, 8 e 9 vincendole tutte e 3 e riducendo il ritardo dal podio a soli 6.2”; la coppia Scattolon-Zanini in terza posizione provvisoria è ormai nel mirino, ad una sola prova dalla fine della competizione.

P.S. 10 “Due Mari” 22.35 Km ultima speciale del 51° Rally Elba-Trofeo Bardahl 2018: Nucita-Vozzo percorsi pochi chilometri, impattano una pietra rinvenuta in traiettoria, impossibile evitarla. “Stopforzato per provvedere alla sostituzione della ruota e fine dell’incredibile rimonta. La classifica finale recita Nucita-Vozzo 12a posizione assoluta a +4:39.9” dai vincitori Andreucci-Andreussi. Prendendo in considerazione solo il risultato finale, si potrebbe parlare di fallimento della trasferta toscana per il team “Bernini Rally”, ma è giusto “liquidare” così questo team privato che solo tre settimane fa ha stravinto, dominando la “102a Targa Florio”, 3a prova del Campionato Italiano Rally?

L’errore di Andrea Nucita nella prima “speciale” è stato sicuramente causato da una valutazione sbagliata del pilota, per sua stessa ammissione. Ma è corretto ed obiettivo, mi chiedo valutare una stagione, gareggiata su due “universi” con peculiarità totalmente differenti (Campionato del Mondo FIA R-GT e Campionato Italiano Rally) e che ha portato a casa risultati e consensi ovunque, sulla base di un  errore? Andrea e Marco sono così velocissimi, spettacolari e all’attacco sempre. Ci lamentiamo di uno sport, sempre più “estremizzato” perché troppo legato alla “performance” e quasi mai spettacolare specialmente su asfalto. Il messinese ha dimostrato di guidare in maniera indubbiamente velocissima facendo delle sue “perfomances” uno “show” costante.

Sicuramente il suo stile di guida aggressivo lo porta a commettere errori più di altri colleghi, ma questo capita anche a Sébastien Ogier (vedi ultimo “52° Vodafone Rally de Portugal) tanto per fare un esempio, 6 volte Campione del Mondo e non esattamente l’ultimo e sprovveduto pilota del “circus” ma se si parla di Andrea Nucita l’errore non è plausibile ed è quasi sempre evitabile. C’è qualcosa che non funziona.

La foratura nella prima “P.S.” e soprattutto la consapevolezza di aver sbagliato in prima persona, avrebbe scoraggiato chiunque, non Andrea e Marco che hanno sempre creduto nella rimonta ed hanno continuato ad attaccare come se non ci fosse un domani.

Trasferta sull’isola organizzata nel giro di quattro giorni: note, controllo e nessun test, ma 3 “speciali” vinte consecutivamente.

Una rimonta interrotta solo ed esclusivamente dalla sfortuna perché quando trovi un ostacolo in traiettoria, a quelle velocità, c’è ben poco da fare.

Evidentemente siamo un po’ tutti di memoria corta: al “Ciocco” gara di apertura del CIR, primaPS” e prima vittoria di “speciale” dell’anno, in quella che è stata una vera “Prova Spettacolo”, tra le strade strette di Forte dei Marmi. Poi sempre a lottare con i primi nonostante un problema tecnico e due forature. Giusto ricordare che “il Ciocco” ha rappresentato il debutto di Nucita-Vozzo a bordo della Hyundai i20 R5 del team “Bernini Rally”. Passando per il “Sanremo” dove i due ottengono il 4° posto assoluto, arriviamo alla “Targa” vinta, anzi dominata, dove  titoli e pagine si sono sprecati; a dire il vero forse solo perché si è stati in un certo qual modo “costretti” a dedicare più spazio del dovuto, perché non si può non parlare dei vincitori.

Diamo uno sguardo poi anche al di fuori dei confini nazionali e vediamo che il team “Bernini Rally”, sempre con Andrea e Marco a bordo della Fiat 124 Abarth Rally R-GT è in lotta per il Campionato del Mondo FIA R-GT, capaci di tenere testa alle “R5” in qualsiasi competizione.

Dov’è finito tutto questo? Forse fa più notizia scrivere che Nucita-Vozzo, i ragazzi di Michele Bernini, sono sfortunati, liquidandoli in tre righe, o addirittura forse meglio non scrivere, non sono neppure iscritti al CIR, in fin dei conti.

Non sappiamo esattamente quale sia il prossimo impegno in calendario per questi due ragazzi, perché si sa, quando si corre per un team privato le variabili sono molteplici, ma siamo sicuri che al prossimo appuntamento loro saranno ancora lì, vicino ai primi, a “mordere avversari ed asfalto, perché se per questi ragazzi è sicuramente bello vincere o provare a farlo, lo è ancora di più guidando sempre al limite e dando spettacolo, guardando sempre avanti e mai indietro. Anche se per loro è più indispensabile che per altri dover sempre necessariamente dimostrare qualcosa, come se quello fatto fino a quel momento non fosse mai abbastanza.

Piede pesante e cuore grande con la “levasempre pronta ed il gas tutto aperto perché in fin dei conti è questo poi che alla gente piace, che rimane nel cuore degli appassionati e fa sognare i ragazzi, riavvicinando la gente a questo sport.

Se è vero che una volta i “rally si correvano col cuore”, c’è ancora oggi chi fa di queste parole un “Credo”.

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1 Commento

  • Riccardo
    Posted 20 Giugno 2018 16:00 0Likes

    Bel pezzo veramente. Lo condivido in pieno. Ci sono piloti con palmares insignificanti che hanno piu’ spazio nei media. Chissa’ perche’.

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