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Quando Fiat Auto Corse aveva il suo Trofeo Monomarca

Mezza Europa ha assaggiato e apprezzato le Cinquecento e le Seicento, ora un silenzio straziante

Peugeot, Skoda, Citroen, Ford, Suzuki, Renault. Qualunque appassionato se legge un qualunque elenco iscritti di un rally nostrano, non potrà fare altro che vedere comparire per la netta maggioranza il nome di questi marchi.

Marchi importanti e che nella storia di questo sport hanno dato e stanno dando molto, certamente, ma pur sempre stranieri. Mi viene in mente la Suzuki Cup presente da stagioni orsono nel CIR o nel CiWrc, dove sono stati svezzati e cresciuti piloti divenuti internazionali come nel caso di Andrea Crugnola. Mi viene in mente il Trofeo Junior nel CIR corso a bordo delle Peugeot 208 R2B il quale, anch’esso, ha fatto maturare e sta tutt’oggi formando giovani italiani quali Tommaso Ciuffi, Damiano De Tommaso, e molti altri.

Ma perchè marchi stranieri, oltre ad avere un proprio trofeo monomarca in patria, devono venire anche in casa nostra a fare la voce grossa? Eppure non troppi anni fa in Italia avevamo una casa automobilistica che davvero credeva e investiva nel settore rally. Andiamo allora indietro nel tempo e facciamo un breve ripasso di storia.

Oggi parleremo della gloriosa Fiat Auto Corse.

Il costruttore torinese ideò con grande successo un Trofeo Monomarca utilizzando prima la Cinquecento e successivamente la più evoluta Seicento. Innumerevoli sono le vittorie di classe ottenute in passato dalle tuttoavanti elaborate da preparatori come Abarth, Giannini, Supergara e RoRally (solo per citare i più famosi). Tant’è che negli ultimi vent’anni i trofei promozionali Fiat hanno permesso a centinaia di giovani di gareggiare con costi contenuti, formando molti campioni dei rally. Ma andiamo con ordine.

Nell’autunno del 1992 viene presentato il Trofeo Fiat Cinquecento che assume un carattere internazionale fin dalla sua prima edizione. Viene disputato infatti non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania e Polonia mentre nell’anno successivo si aggiungono  Spagna, Olanda, Austria, Grecia e Danimarca. Un Trofeo molto acclamato dunque che rende protagonista la Cinquecento 899 cm3, equipaggiata con un kit di trasformazione Abarth. La potenza del propulsore è di circa 65 cavalli(contro i 39 della versione stradale) e nel kit sono compresi tutti gli accessori di sicurezza, rendendo la macchina affidabile e facile da guidare anche per i piloti in erba, alle prese con le prime esperienze nel mondo dei rally.

Ma ciò che rende appetitoso il Trofeo Fiat Cinquecento sono il montepremi miliardario e la possibilità di partecipare in forma prettamente ufficiale al Rallye di Montecarlo dell’anno successivo.

Nel 1996 il Monomarca decide di sdoppiarsi perchè, oltre alle serie nazionali che si disputano in nove Paesi europei, viene organizzato il 1° Trofeo Fiat Abarth Cinquecento Sporting Europa, articolato in sette gare e tutte valide per il titolo continentale. Il primo campione europeo delle Cinquecento è un Under 23, Andrea Maselli, che ottiene quattro successi e tre piazzamenti utili, precedendo il belga Larry Cols.
Nel Trofeo italiano ecco Gigi Galli, il quale si dimostra un indiscusso dominatore, vincendo cinque gare. Grazie ad un primo posto, Caldani si piazza secondo davanti al sorprendente Luca Pedersoli (primo tra i debuttanti). Nell’Under 23 Galli precede Emanuele Dati, mentre tra le donne Roberta Rossi regola la Mularo. Terza è Cora De Adamich.

Nel 1997 vengono nuovamente organizzati sia il Trofeo Fiat Abarth Cinquecento Sporting Europa, sia i Trofei nazionali nei nove Paesi europei. In occasione del Rally di Sanremo, unica prova italiana di campionato mondiale e ultimo appuntamento del Trofeo Fiat Cinquecento italiano, viene addirittura festeggiato il ventesimo (!) compleanno dei trofei monomarca promossi dal Gruppo Fiat.

Ma ecco che nel 1998, la Fiat lancia una nuova vettura sul mercato e dunque nei rally: la Seicento. Essa è chiamata a raccogliere la grande eredità della promossa Cinquecento. Sin dal suo esordio, accanto ai modelli di serie, viene presentata anche la versione Gruppo A, con la quale verrà disputato il Challenge Fiat Seicento Rally delle Regioni.

La formula del Challenge prevede la partecipazione di 20 vetture (una per ogni regione italiana) a sei gare valide per il campionato nazionale. I piloti saranno scelti dalle concessionarie di ciascuna regione. Requisiti richiesti (solo per il conduttore), avere meno di 25 anni ed essere nati nella regione che rappresentano. La prima gara in calendario è il Rally di San Marino, seguito dal Salento, Appennino Reggiano, Alpi Orientali, Messina e il prestigiosissimo Sanremo valido per il campionato del mondo.

La Fiat Seicento Gruppo A è derivata dalla versione Sporting. Il motore di 1147 cm3 eroga 108 CV a 7800 giri/min e adotta soluzioni tecniche particolari, quali l’iniezione multipoint, il collettore d’aspirazione con doppio corpo farfallato e il collettore di scarico sdoppiato in acciaio.
La trasmissione impiega un cambio a sei marce derivato da quello della Fiat Punto 6 Speed, mentre il differenziale è assistito da un sistema a slittamento controllato.
Anche l’autotelaio è ovviamente stato modificato per l’impiego agonistico, così come le sospensioni anteriori e posteriori che sono montate su uniball. Potenziato infine l’impianto frenante, che adotta i dischi sulla quattro ruota (autoventilanti quelli anteriori), nonchè il gruppo servopompa e ripartitore della Fiat Punto GT. E’ quindi facile capire come la Seicento può essere considerata molto più “macchina da gara” rispetto alla ormai pensionata Cinquecento.

Ancora oggi le Seicento, sviluppate e trasformate in vere e proprie Kit Car grazie al cambio sequenziale e al collettore d’aspirazione con quattro corpi farfallati, rimangono vetture gettonatissime e molto ricercate sia da giovani piloti che vogliono affacciarsi nell’ambiente dei rally, sia da quelli veterani ma con la volgia intatta di divertirsi con le piccole Scorpioncine.

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1 Commento

  • Massimo
    Posted 5 Luglio 2018 9:40 0Likes

    Fiat non è impegnata nei trofei monomarca solo dalla 500
    Non dimentichiamo i grandi campioni usciti dal Trofeo 112 e dal Trofeo Uno.

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