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Monsieur François Delecour e quella voglia che non si ferma mai

Riviviamo la storia del driver francese che non ha alcuna intenzione di smettere

Oggi ripercorriamo la storia di un veloce pilota francese che, pur non avendo vinto quello che probabilmente avrebbe meritato, è rimasto nel cuore di tanti appassionati. Un po’ per il suo carattere mai troppo mite, ma soprattutto per il suo spirito di grande appassionato delle corse trasferito nel suo mestiere di pilota.

L’inizio della carriera

Inizia nel 1981 nel campionato interno in Francia e tre anni più tardi mette i piedi nel WRC a bordo di una Talbot Samba Rallye chiudendo la gara in sesantesettesima posizione.  Dall’85 inizia la sua scalata, a bordo sulla Peugeot  205 (una GTI 1600 cc) con la quale ben figura in più di una occasione nel trofeo monomarca.

Ma è il 1990 l’anno della svolta: al Rallye Montecarlo guida una Peugeot 309 GTI e chiude nella top ten assoluta e primo delle due ruote motrici. Non riuscirà a ripetersi al Tour De Corse ma questo grande risultato gli vale un sedile ufficiale per la stagione successiva. Il soprannome “Frein Tard” arriva da lì a poco. Pilota spettacolare, capace di staccate da “urlo”, tanto che correva il detto: “Per fare i tempi di Delecour, ti vai a far del male“.

Ford e un progetto ambizioso

La casa costruttrice crede molto nel progetto e nel 1991 punta ad arrivare a vincere nel WRC e pensa che affidarsi a quel driver sempre un po’ sul limite ma con tutto quel cuore può essere la strada giusta. Lo parcheggia inizialmente in un team satellite con livrea Q8.

Fin dalla prima gara la sensazione viene confermata: Francois è subito competitivo e si gioca la vittoria con il campione del mondo in carica Carlos Sainz. Purtroppo sul Turinì, tradito da una sospensione, perde tempo prezioso e riesce comunque ad acciuffare il terzo gradino del podio alla prima da ufficiale nel WRC. Il resto della stagione sarà comunque in salita: adattarsi al 4×4 non è certamente semplice e, inoltre, la Ford Sierra RS Cosworth presenta diversi problemi di affidabilità.

Tornerà sul podio in Spagna (sempre terzo) e concluderà la stagione con 37 prove speciali vinte, 40 punti in classifica e ottavo posto assoluto.

Dopo un’altra buona stagione con alcuni piazzamenti, l’approdo al team ufficiale Ford nel 1993. È la stagione della consacrazione. La Ford Escort WRC è la macchina giusta per esprimere al meglio le doti dell’equipaggio Delecour-Grataloup. Tre vittorie, sette podi totali, 112 punti stagionale ma qualche ritiro di troppo che lo costringe a fermarsi al ruolo di vicecampione del mondo, secondo solo a Juha Kankkunen su Toyota Celica Turbo 4WD. L’appuntamento sembra solo rinviato ed invece rimarrà il punto più alto della carriera del pilota transalpino.

Un 1994 difficile

La stagione 1994 si apre subito con una vittoria, il Montecarlo è finalmente suo, il sogno infranto negli ultimi chilometri di gara del 1991 è finalmente realtà, è primo sul traguardo del Principato di Monaco, gli occhi sono tutti puntati su di lui.

In Portogallo per la seconda gara della stagione è saldamente al comando quando un problema meccanico ferma la sua corsa verso la vittoria.

Nel mese di Aprile però tutti i sogni del giovane francese si infrangono, proprio quando sembrava che nessuno potesse arrestare la sua cavalcata trionfale. Provando la Ferrari F40 di un amico non riuscì ad evitare una Citroen Zx che gli tagliò la strada, l’incidente fu devastante. Entrambe le gambe fratturate, la destra terribilmente malconcia rischiò addirittura l’amputazione. I mesi successivi furono mesi difficili, fatti di operazioni, sofferenza e tantissima riabilitazione. Il ritorno alle corse fu un calvario, la Ford per permettergli di guidare più agevolmente possibile mise a punto un sistema di servofreno studiato appositamente per lui. Il ritorno fu al Rally 1000 Laghi, chiuso con un quarto posto assoluto. La stagione si concluse con un ottavo posto in classifica.

La stagione sucessiva in Ford vede due secondi posti al Montecarlo e al Tour de Corse, ma anche una serie di ritiri per incidenti e noie meccaniche. Nonostante ciò a fine stagione è quarto in classifica.
Resterà in Ford fino al 1996, riuscendo a vincere solo una volta nel “suo” rally, il Montecarlo.

Il resto della carriera

Torna in Peugeot nel 1996 ma tornare al vertice è sempre più difficile. Con la 306 Maxi porta a casa un piazzamento al Tour De Corse, confermando la sua grande capacità sull’asfalto e le sue grandi doti di guida. Andrà molto meglio con la neonata 206 WRC che porta molto spesso a podio ma mai alla vittoria. E poi Ford M-Sport, con la Focus WRC, con cui continuano i piazzamenti su asfalto e la difficoltà su terra.

E infine il passaggio a Mitsubishi. La macchina ha intrapreso la via del tramonto e Francois è in un momento della carriera dove ci sarebbe tanto bisogno di certezze meccaniche per riusciure a risalire la china. Non accade niente di tutto questo. La stagione 2002 finirà con una lunga serie di ritiri, un nono posto come miglior risultato e un certo nervosismo che traspare anche nei segni lasci alla storia.

Passeranno altri dieci anni prima di rivedere Delecour nel World Rally Championship. Ford Fiesta RS WRC  e uno strabiliante sesto posto assoluto a far rimpiangere ancora di più quel che avrebbe potuto essere. Ce ne saranno tante altre di apparizioni, di partecipazioni (alcune sulla “nostra” Abarth 124 Rally RGT fino al recente Rally Monte-Carlo 2022 su
Alpine A110 Rally RGT).

Con la voglia di sempre e con quella voglia di sedile che non passa mai e poi mai, a dispetto di quella carta d’identità che recita: François Delecour – Hazebrouck, 30 agosto 1962

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