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Rally Estonia 2018: il resoconto della nostra trasferta (e della gara vinta da Tanak)

Il nostro Federico ha "respirato" la gara e ce la racconta a parole, immagini e video

Le premesse alla vigilia del Rally Estonia 2018 erano altissime e posso dire tranquillamente che sono state perfino superate dalla gara.

Organizzazione scandinava

Ma andiamo con ordine, iniziando dall’organizzazione dell’evento che e’ stata a dir poco perfetta: una macchina perfettamente oliata che ha saputo mixare sapientemente agonismo e show, con un attenzione molto alta agli spettatori (con tribune, maxischermi e ristori in tutte le speciali) e agli sponsor che hanno goduto di una invidiabile visibilita’. Lo si e’ capito subito il venerdi appena siamo arrivati a Tartu.

In concomitanza alla gara e’ stato allestito un expo e numerosi concerti, anche con alcune pop star locali. Se dovessi descrivere l’atmosfera che si respirava, dire che e’ stata per tutto il week end a meta’ tra il WRC e il Rally Legend di San Marino.

WRC superstars

Non capita spesso di vedere 3 WRC ufficiali fuori dal mondiale. Ma, sfruttando anche la necessita’ di fare test pre Finlandia, il buon Urmo Aava ha convinto, oltre a Toyota, anche Citroen e Hyundai a… visitare l’Estonia! Ovviamente il clima e’ stato molto piu’ rilassato, in quanto non c’erano punti mondiali in palio e l’organizzazione della gara e’ stata programmata in modo da permettere alle squadre ufficiali di provare più soluzioni differenti, con ben 7 service a intervallare i 16 tratti cronometrati.

E’ stato anche fatto un tentativo di convincere i piloti a far guidare, per una prova, i loro navigatori. Tutti e tre si sono detti d’accordo ad una condizione: che loro non fossero in auto! Ma ovviamente si trattava solo di una battuta in quanto i team principal dei vari team non si sarebbero mai sognati di scambiare i sedili!

Tanak imprendibile

Ott e’ stato per tutti e due i giorni assolutamente di un altro livello, esattamente come il rumore della sua Yaris alla partenza (avete presente la differenza di decibel?). Il fatto che abbia fatto sue 11 delle 16 prove la dice lunga. Cosi come il fatto che, sulla ultima prova, abbia trovato il tempo di fermarsi e fare un po’ di cinema per gli spettatori. D’altra parte era anche l’unico dei 3 ufficiali a essere realmente motivato alla vittoria. Per chi non lo sapesse, infatti, l’Estonia e’ un paese piccolo e con un forte sentimento patriottistico, vincere qui per un pilota di casa e’ veramente qualcosa di speciale.

Tuttavia anche per Breen e Paddon non e’ stato solo un fine settimana di test, bastava vedere i passaggi, o i tempi sulle speciali, sempre molto vicini tra di loro (3 ps vinte per Breen e 1 per Paddon). Infatti fino alla fine dell prima giornata Craig Breen e’ stato molto vicino a Ott e ha lasciato qualche secondo in una piccola escursione e qualche altro in un testacoda, con Hayden molto piu’ impegnato a lottare con la vettura che reagiva, giustamente, alle variazioni di assetto che la squadra di test Hyundai stava provando.

La svolta nella gara c’e’ stata domenica mattina quando a causa di un problema tecnico, e di un posto di blocco della polizia locale, Breen ha pagato 2:10 minuti al primo controllo, lasciando di fatto la vittoria al pilota di casa che, come detto, si e’ permesso sull’ultima prova di lasciare un po’ di gomma per terra e far spellare le mani ai tifosi.

La gara… degli altri

Mi sembrava giusto lasciare un paragrafo a parte per gli altri piloti, quelli del pianeta terra (i primi tre erano marziani). Impressionante la consistenza di Pietarinen, veramente sempre piu’ a suo agio con la Fabia R5 e capace non solo del quarto posto assoluto ma di diversi tempi veramente di rilievo. Quasi sullo stesso piano Huttunen, velocissimo in alcuni tratti ma leggermente piu’ falloso e meno preciso di Pietarinen. L’irruenza non paga con le vetture R5, e infatti e’ stato l’alfiere Skoda ad avere la meglio. Dietro di loro due vecchie volpi con altrettante WRC, Gross con la Fiesta e Gorban con la sua leggendaria mini verde. Ottime prestazioni per entrambi, con un qualcosa piu’ pe Gross (che motorone che ha la sua Fiesta!) che pero’ ha commesso molti errori. Per il resto mi sembra giusto segnalare l’alto numero dei ritirati (ben 33) che dimostra l’altissimo livello della competizione e la difficolta’ delle speciali (che in totale contavano circa 80 salti, tanto per dire).

A conclusione non posso che auspicare di vedere sempre piu’ vetture WRC correre fuori dal mondiale, perché lo spettacolo che offrono è di un altro livello, soprattutto se alla guida ci sono gli extraterresti travestiti da piloti!

Mi piacerebbe vedere più gare come queste e mi piacerebbe vederle in Italia. Forse dovremmo scendere dal piedistallo e andare a prendere spunto dagli amici estoni!

Eccovi una gallery con alcuni scatti che ben descrivono il clima e lo spettacolo estone:

Per chi pensa che sia stata una sorta di passeggiata… basta vedere il video qua sotto per capire quanto il Rally Estonia abbia mostrato i suoi denti!

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