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Intervista a Luca Panzani: “Inizio positivo, ora testa all’Adriatico. Trofei Renault i migliori in Italia”

Abbiamo interrogato il driver toscano impegnato nel CIR, tra presente e futuro

Luca Panzani è nato il 26 giugno 1990, a Lucca, e fin da piccolo ha avuto la passione per lo sport che anno dopo anno lo ha fatto crescere fino al 2018, anno in cui per la prima volta corre tutto il Campionato Italiano Rally a bordo di una Skoda Fabia R5.

Sentite cosa ci ha detto il Campione Trofeo Rally Clio R3T 2016, Trofeo Twingo R2 TOP 2015 e vincitore della finale mondiale Clio R3T 2017!

Chi è Luca Panzani?

Luca Panzani è un pilota di rally per hobby e…meccanico per lavoro

Da dove è nata la tua passione per i rally?

Li andavo a vedere fin da quando ero piccolo, con mio zio, e da lì è nata la mia grande passione per i motori. Correndo prima in moto e poi studiando per fare il meccanico ma, da quando ho compiuto i 18 anni il sogno erano i rally, solamente i rally.

Partiamo dal tuo presente, dal 2018: come sta andando questa stagione nel CIR? Cosa ti aspetti dal prossimo Rally Adriatico?

Stiamo andando molto bene tutto sommato, ci dispiace per il guasto tecnico stupido del Rally di Roma (che ci è costato lo scarto di campionato), però vediamo nelle ultime due gare di fare buoni risultati e di migliorare ancora, anche se quest’anno è solo un anno di rodaggio, in attesa del prossimo.

Sicuramente all’ Adriatico cercheremo di fare una gara costante facendo buoni tempi, senza sbagliare. Una sfida ostica sarà contro quelli del Campionato Italiano Rally Terra, che quest’anno ha un livello altissimo.

Dopo qualche anno di esperienza, maturata specialmente sulla piccola ma veloce MG ZR 105 all’ interno della regione Toscana, hai iniziato prima col Trofeo Twingo R2 TOP, vincendolo poi nel 2014, ed in contemporanea nel Raceday Rally Terra sulla tua MG ZR. Come sono state per te queste esperienze?

La storia della MG è un po’ particolare. Dopo qualche gara a noleggio, infatti, abbiamo scoperto che io e Federico Grilli non eravamo mai contenti. Abbimoa deciso di comprare questa piccola MG e gestirla in proprio.
Pian piano è cresciuta, prima N1, poi A5 ed il dato curioso è che in 34/35 gare ci siamo ritirati solo due volte, statistica che con le piccoline a noleggio è molto difficile da ottenere.

Sicuramente i Trofei Renault sono quelli che mi hanno permesso di correre in gare e campionati importanti, poi col trofeo Clio R3T siamo finiti addirittura a fare e vincere la finale mondiale al Rallye di Montecarlo. La casa del rombo mi ha dato davvero tanto.

Ormai da qualche primavera perdura il tuo legame con Hankook-ERTS Competition e Plus Rally Academy. Come ti trovi con le gomme coreane?

Con Hankook stiamo facendo un grandissimo lavoro, cerchiamo di lavorare per essere sempre più competitivi. Stiamo facendo tanto sviluppo, non per ultima la gara di Lucca dove abbiamo provato su una piccola 106 N2 le nuove Hankook da 14”.

Durante il recentissimo Rally Coppa di Lucca sei “sceso” dalla Skoda Fabia R5 per risalire a bordo di una “piccola” Peugeot 106 N2, raccogliendo tra le altre cose un fantastico diciannovesimo posto assoluto e primo di classe: che esperienza è stata?

Una bella esperienza, è stata una sorpresa della mia ragazza, abbiamo lavorato molto bene e testato le nuove FIA 14” di Hankook.
Alla fine è venuto fuori anche un ottimo risultato, finendo anche secondi di gruppo N dietro la Lancer Evo IX che è arrivata nei 10 assoluti.

Al Rallye Di Montecarlo 2017, a bordo di una Renault Clio R3T navigato da Federico Grilli, hai centrato un ottimo 21esimo posto assoluto e primo della finale mondiale Trofeo Clio R3T, raccontaci di questa magnifica gara.

Questa è stata una gara cominciata come una scommessa per arrivare in fondo, poi ci siamo accorti che potevamo essere lì con i primi ed il sabato mattina insieme a ricognitori e Federico abbiamo deciso di rischiare qualcosa in più senza rimpianto se ci fossimo dovuti ritirare a causa di un errore.
Davvero una grande soddisfazione vincere la categoria, non è stato facile, grazie davvero ai ricognitori, al team.

Terra o asfalto?

 Terra, assolutamente…è magica.

“Un meccanico al CIR con una R5”: Non pensi che i pregiudizi sul “per correre bisogna essere solo ricchi” o cose del genere siano retaggi culturali? Con sacrifici si può arrivare in alto nel mondo dei rally secondo te?

Sono l’unico credo nel CIR che fa il meccanico ma con i sacrifici si può arrivare in alto e sicuramente facendo le scelte giuste, comportandosi nella maniera giusta, ed avendo la fortuna di avere intorno le persone giuste.

Quali sono le vetture che più ti hanno divertito e soddisfatto fin ora?

Sicuramente le Fiesta/Fabia R5, le MG ZR, ma in assoluto le auto che mi hanno divertito di più sono state la Renault Clio S1600 e la Fiat 600 KIT.

E riguardo ai navigatori che ti hanno affiancato fin’ora, cosa ci puoi dire?

Diciamo che sono stati molti, non tantissimi a dir la verità, ma ognuno ha avuto il suo perché nella mia carriera.

Due sole gare su terra a stagione nel Campionato Italiano Rally non sono davvero poche?

Si, secondo me dovrebbero riuscire a pareggiarle, il problema è che non è facile organizzare gare lunghe su terra.

Descrivi i “rally” in cinque parole

Passione, sacrificio, follia, dedizione, attenzione

Grazie infinite per la disponibilità ed un saluto da tutta la redazione di Rallyssimo.it.

Grazie a voi, alla prossima!

 

 

 

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