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A tu per tu con Fabrizio Ratiglia

Una bella chiacchierata a tutto tondo, parlando di rally di ieri, di oggi e domani

Continuano le nostre interviste esclusive ai protagonisti del rallysmo italiano, oggi abbiamo incontrato Fabrizio Ratiglia, pilota prima e ora istruttore di guida, biellese classe 1971.

Il suo debutto nei rally è avvenuto nella stagione 1991, nel corso della carriera ha conseguito importanti risultati tra cui alcuni podii nel  Campionato Italiano 2 Litri portando in gara le Renault Clio. Nella stagione 1996 chiude al 2° posto assoluto nel Campionato Italiano riservato agli Under 25, mentre la stagione successiva (1997) termina al quinto posto nel Campionato Italiano 2Litri.

Successivamente nella stagione 2000 chiude al secondo posto nel CIR 2WD, mentre nel 2001 vince il Trofeo Italiano nel Gr.N, infine l’anno successivo (2002) si laurea campione Italiano di gruppo N. Sentiamo cosa ci ha raccontato il driver e istruttore biellese.

1) Ciao Fabrizio, grazie per il prezioso tempo che ci stai dedicando. Facciamo un tuffo nel lontano 1988, Rally delle Palme…cosa ti ricorda questa gara?

Il Rally delle Palme mi ricorda tre cose molto belle. La mia prima la vittoria assoluta, la lotta con il compianto Romeo Deila e l’auto con cui l’ho ottenuta: una gloriosa Lancia Delta Evoluzione ex Abarth Martini.  Pensate, io vinsi il sabato ed il lunedì l’auto partì per la Finlandia perchè acquistata da Juha Kankkunnen, che ancor a oggi la custodisce nel suo garage. Sapendo che il team Astra l’aveva già venduta, corsi con non pochi pensieri. Era infatti tassativamente vietato fare danni.

2) Che differenze noti tra i rally di ieri e di oggi?

Frequento i rally oggi solo per fare da tutor ad alcuni piloti. La differenza più grande che si nota, è la mancanza di competitività rispetto ad una volta e di campionati che esaltino le qualità dei giovani.
Nel campionato assoluto e 2 litri di allora per esempio, a volte partivi da prioritario con il numero 20 e se ben figuravi contro i top driver, potevi essere notato e di conseguenza aiutato da team e scuderie negli anni a venire.
Questo mi sembra non succeda nei campionati odierni. Il mio consiglio per i giovani è infatti quello di limitare le uscite a gare importanti e non disperdere budget ed energie in contesti, magari garantiti sotto il profilo del piazzamento ma che di fatto non portano a nulla. Il tutto con più umiltà di quella che vedo ed a volte leggo.

3) Hai creato la FR Sport Driving, ci racconti come è nata e come funziona?

Si nel 2013 ho creato la F.R. Sport Driving che è una scuola rally. Avendo insegnato per svariate case automobilistiche, fin dal 2001 avevo questo sogno nel cassetto di creare una scuola tutta mia.
La scuola effettua corsi rally rivolti sia a chi vuole avvicinarsi a questo sport sia a chi già lo pratica da anni e vuole correggere errori e sfumature che da solo non riesce a riconoscere ma che se analizzate da un terzo, cambiano di molto il modo di interpretare gara,auto e strada. In questo sono aiutato da fantastici e preparati collaboratori che sono Andrea Dallavilla,Piercarlo Capolongo,Gianni Russo e da poco il giovane Omar Bergo.

4) Nota di primaria importanza è la collaborazione con ACI Sport per quanto riguarda i corsi di guida sportiva. Ci racconti come è nata questa collaborazione?

Da un paio di mesi siamo diventati Centro Tecnico Federale per conto di Aci Sport e Scuola Federale.  Per noi è stato un riconoscimento importante.
Era infatti più di un anno che lavoravamo per ottenerlo ed ora possiamo effettuare abilitazioni, passaggi di licenza e tenere corsi Federali. Il tutto con la super visione della scuola federale che di volta in volta ci invierà un istruttore federale a supporto.

5) Tra i corsi che proponete ci sono anche la guida su neve e ghiaccio con lezioni che si tengono a Courmayeur e in Filandia,adibite al miglioramento della guida su questo tipo di fondi. Quanto è stato difficile creare ciò?

La nostra attività si occupa anche di corsi di guida su ghiaccio. Non più a Courmayeur ma da quest’anno in una nuova location che a brevissimo comunicheremo.
Per due anni, coadiuvato dalla mia ex navigatrice Marisa Merlin abbiamo anche organizzato corsi in Finlandia.È stata un’esperienza fantastica che ci ha molto formato sotto il profilo dell’insegnamento e dell’organizzazione. Purtroppo però è molto dispendiosa a livello di energia, organizzare corsi 3500 km da qui, capirai bene che problematiche può comportare e quindi abbiamo deciso per il momento di limitare la nostra attività ai confini nazionali.

6) Ti rivedremo in tuta e casco in futuro?

No non mi rivedrete più con tuta e casco. Nella mia vita ho avuto la fortuna di correre tanto e bene e quindi da questo punto di vista mi sento appagato. Da quando poi è nato il mio primogenito Giulio, credo sia più giusto evitare di praticare uno sport che seppur bellissimo è anche molto pericoloso. Ecco, se proprio mi devo immaginare con tuta e casco, mi vedo ultra sessantenne a fargli da navigatore per insegnarli i trucchi del mestiere qualora decidesse di provare a cimentarsi in qualche rally. Ma se mi diventasse mezz’ala del mio amato Torino preferirei di gran lunga.

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