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Lancia Delta Integrale: il mito della “Regina” ritorna alla luce

Svelato il progetto di Eugenio Amos. Il prezzo oscillerà sui 300.000€

Chi non ha mai sognato di possedere una Lancia Delta Integrale? E chi non ha mai sognato di utilizzarla emulando sulle strade di tutti i giorni le imprese Di Juha Kankkunen o Miki Biasion?  La risposta è semplicissima: nessuno! Perchè la Lancia Delta Integrale ha fatto sospirare intere generazioni e, ancora oggi, anche i più giovani perdono la testa dietro un mito che continua a rimanere tale.

Questa vettura oggi è stata rilanciata sul mercato con evoluzioni moderne, senza però abbandonare del tutto la line-up di allora e a pensarci è stato Eugenio Amos, titolare della Amos Automobili. Il varesino ha ideato infatti un “restomod” della berlina torinese, presentando il primo esemplare al Salone Automobilistico di Basilea con una tonalità verde Brinzio, in onore del territorio che ospita la sede della sua azienda. Andiamo ora  a scoprire maggiori dettagli.

Chi è Eugenio Amos?

Eugenio Amos, nato in Canada, è un ragazzo di 32 anni collezionista e pilota dal momento in cui ha gareggiato alla Dakar e nella GT Endurance Series. Il giovane varesino è ereditiero di una grossa tradizione industriale in quanto il suo bisnonno è stato fondatore delle utensilerie Usag, rese grandi poi dal nonno Giulio. L’idea di progettare una Delta Integrale Futurista nasce dal suo profondo amore verso il glorioso marchio torinese, a lunghi tratti malinconico,  come ci spiega lui stesso nel video sottostante e che vi proponiamo:

Lancia Delta Integrale Futurista: soltanto 20 fortunati potranno acquistarla

La rivisitazione della “Regina” sarà riprodotta in solamente 21 esemplari: una riservata alla personale collezione di Amos, mentre le altre destinate ai clienti. “La gran parte degli esemplari sono già state vendute” afferma raggiante il giovane imprenditore, sottolineando la bontà del progetto e con quanto calore esso è stato accolto da tutti gli addetti ai lavori. Il tempo previsto per la consegna è di circa sei mesi, mentre il prezzo si aggira intorno ai 300.000€, non alla portata di tutti insomma.

“Per una produzione così limitata ci siamo affidati a un’azienda di Pont St. Martin, la Podium Advanced Technologies, ma non nascondo che il mio sogno è quello di aprire un’officina a Varese o comunque nella zona, così da portare lavoro, investimenti e lustro al nostro territorio. Quello che per tanti anni è stato fatto dagli imprenditori e che oggi è purtroppo una cosa rara” chiosa ancora Amos, determinato a dare un seguito a questo importante progetto.

La scheda tecnica della vettura

La prima Lancia Integrale Futurista, che ha visto la luce come già detto a Basilea, ha una scocca di una Delta Integrale 16 Valvole del 1989. Su di essa Amos Automobili è intervenuta particolarmente, ma senza eliminare le curve caratteristiche del modello originale. Sono state innanzitutto eliminate le portiere posteriori e l’intero telaio è stato rinforzato con dei fazzoletti (come si faceva in Abarth negli anni ’80 e ’90, ndr), mentre il cofano è un tutt’uno con i parafanghi, detto cofango. Il materiale utilizzato è il carbonio in modo da ottenere un peso minore. Anche la forma della mascherina è in carbonio ma mantiene la forma originale, rendendo il muso dell’automobile ancora più accattivante.

Infine, anche il portellone posteriore è stato in parte rivoluzionato con un’apertura decisamente futuristica, un vetro tagliato su misura e il classico alettone leggermente diverso da quello di allora. I cerchi sono da 18″, i freni sono Brembo e l’assetto Bilstein  con sospensioni a quadrilatero per garantire maggiore precisione dello sterzo. Il motore classico della 16 Valvole due litri è stato riprogettato per eliminare il Turbo Lag che la affliggeva in passato e per farle sprigionare oltre 300 cavalli, così come la trasmissione e la scatola del cambio rinforzate in toto.

Gli interni

Gli interni richiamano lo stile inconfondibile della Lancia Delta Integrale, ma anche in questo caso sono i dettagli protagonisti, facendo apparire la neonata Futurista molto più curata: i sedili avvolgenti sportivi, prodotti da Recaro, sono in Alcantara e le portiere sono rivestite in tessuti di ultima generazione. La pedaliera è in alluminio, mentre per il tunnel centrale si è optato per la fibra di carbonio.

Il volante è stato ridisegnato e nelle razze sono inseriti i pulsanti degli indicatori di direzione e dei fari, con quello degli abbaglianti contrassegnato con la scritta “Levati”, riferito a chi sarà d’intralcio. Presente inolte un segnalatore di marcia come si usa per i cambi sequenziali, dando un aspetto “parecchio racing” agli interni della macchina.

Insomma, una vettura certamente dall’aspetto e prestazioni moderna ma che non stravolge per niente gli ideali per cui questo capolavoro era nato, ossia portare in giro per il mondo (ancora una volta) il nome della Lancia.

Non ci resta dunque che complimentarci con Eugenio Amos e il suo corrispettivo staff per aver avuto il coraggio di cimentarsi in questa sfida e di augurargli nuove soddisfazioni in futuro.

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