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Simone Tempestini in esclusiva: “Contento del risultato in Turchia. Voglio guidare al massimo delle mie possibilità”

Il pilota ufficiale Citroen ci ha raccontato le emozioni del podio nel WRC2

Abbiamo raggiunto Simone Tempestini dopo lo straordinario podio di WRC2 in Turchia e prima della partecipazione del Rally di Polonia, quest’anno tornato nel calendario ERC. Un’intervista esclusiva a tutto tondo dove ci siamo fatti raccontare le emozioni di questo grande risultato e le sensazioni di una stagione in cui Simone sta piano piano conoscendo la nuova R5 di casa Citroen.

Ciao Simone,

complimenti per il grande podio in Turchia. Raccontaci le emozioni di questo primo grande risultato sulla Citroen dopo un venerdì così tosto.

Sono contento del risultato ottenuto in Turchia. È un risultato che speravo durante le ricognizioni, sapendo che si trattava di una gara particolare in cui poteva succedere di tutto. Il venerdì era il giorno cruciale, da fare senza errori e cercando di stare attenti alla macchina, cercando di non forare. Dopo il primo passaggio sulla prima prova ero abbastanza stupito di non aver forato e mi immaginavo che il secondo giro sarebbe stata dura. Si passava in mezzo a pietroni, una roba pazzesca, un settore di 15-16 km veramente distrutto. Al di fuori di qualunque aspettativa, penso ti possa confermare chiunque fosse allo start in Turchia.

Quanto è migliorata la Citroen di gara in gara?

La macchina non so bene dirti quanto sia migliorata tecnicamente dato che non ci son stati grandi cambiamenti. Quando l’ho testato l’anno scorso mi sembrava quasi pronta e le impressioni erano confermate anche nel test prima della Sardegna. Quello che non riuscivo a fare era sentirmi a mio agio in macchina poiché avevamo un setup diverso rispetto a quello che avrei voluto. Gara dopo gara ho avuto modo di poter cambiare piano piano piccole cose ed avvicinarmi a quel che cercavo. La cosa che è cambiata più di tutte in Turchia è stato il fatto di poter testare prima della gara, cosa che non avevo mai potuto fare prima. In Sardegna son partito su macchina nuova, con pochi chilometri non positivi e ne è uscita una gara un po’ particolare. Poi c’è stata la Finlandia, una gara in cui conta tantissimo la preparazione, e sono riuscito a fare solo i Monday Test con pochi chilometri. La macchina non la conoscevo molto di più, mi sentivo più a mio agio ma se in Sardegna non fidarsi al 100% non è così grave, in Finlandia lo paghi molto di più. Basta mollare il gas o toccare il freno una volta in più e perdi secondi.

In Germania su asfalto molto meglio, cercando di fare una gara intelligente. Ho avuto un po’ di sfortuna, tra forature e problemi all’alimentazione sulla prima Panzerplatte. Diciamo che la Turchia è stata l’unica gara che son riuscito a preparare come si deve, con una gara la settimana prima in Romania su superficie simile e quindi da subito mi son sentito molto meglio, tutto più pronto e penso questo abbia fatto la differenza. La macchina ho sostenuto fin da subito che è veloce, abbastanza amichevole e molto più facile da guidare della DS3 e della 208 dal mio punto di vista.

Quanto ti senti lontano dalla vittoria?

Dalla vittoria mi sento distante ad ogni gara ma per effetto di un campionato di altissimo livello ed ogni volta si riparte di zero. Tutti i piloti vogliono vincere. Ci sono tante cose che devono andare bene prima e durante la gara. Test, ricognizioni, tutto deve essere fatto alla perfezione e nel momento in cui parti nel WRC ti aspettano almeno 300 km in cui può succedere di tutto e devi essere molto vicino alla perfezione per finire al primo posto. Quest’anno ho avuto diverse volte la sensazione di non fare le cose al 100% o comunque come avrei voluto. Conta il ritmo, conta la preparazione e quello che desidero per le prossime gare del WRC2 è quello di sentire che le cose vanno come voglio io e che posso guidare al massimo delle mie possibilità.

Qual è il prossimo step che ti aspetti?

Vorrei riuscire a fare Wales e Spagna e alla fine di queste poter dire che ho finito la gara e sono andato forte quanto so di poter andare.

Grazie mille Simone!

Grazie a voi.

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