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Tempo

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Posizioni scomode

All'Adriatico un finale strano per Crugnola che apre a diversi scenari e interrogativi verso il 2 Valli

Nel finale convulso di questo Rally Adriatico 2018 che ha riaperto il campionato italiano rally è passato quasi inosservato lo strano finale di gara di Andrea Crugnola. Il pilota varesino si è reso finalmente protagonista di una prestazione convincente anche su terra, fondo mai troppo congeniale per lui e per le sue caratteristiche. Dopo un avvio “soft” ha iniziato a prendere ritmo fino a portarsi costantemente a ridosso del podio che pareva quasi assicurato con l’uscita di scena di Lindholm.

A questo punto però è iniziato un progressivo “crollo” di Andrea che ha finito per essere sopravanzato da Marchioro, perdendo un podio che avrebbe portato punti importanti in ottica campionato e un risultato su terra da incorniciare.

I tempi di Crugnola negli ultimi due giri

Sulla PS 12 il suo vantaggio su Marchioro è di 5.5 secondi e con un 3.57,00 abbassa il tempo del giro precedente di 6 secondi. Sulla PS 13 abbassa il suo tempo rispetto al giro precedente di altri 6 secondi ma il rivale in Skoda è più veloce e porta il suo svantaggio a 2.4 secondi. La sfida è serrata ma Andrea pare avere la possibilità di difendersi soprattutto perché nei due giri precedenti in quella che sarà la PS 14 si è difeso rispetto ai tempi di Marchioro e tra la PS8 e la PS11 ha abbassato il suo tempo di 13 secondi.

Nella PS 14 Dei Laghi 3 da 11,93 km tutti i big abbassano rispetto ai giri precedenti, tranne Andrea che esce dalla speciale con un 7:52.3 a ben 28 secondi abbondanti dal vincitore di speciale Umberto Scandola, invertendo il trend fino a quel momento.

Nell’intervista di fine gara non ha dato troppe informazioni. Parla di aver corso la seconda metà dell’ultima speciale con la convinzione di aver forato, con un po’ di rammarico poiché all’intermedio il suo tempo era molto positivo. Una dichiarazione secca e con aria laconica, non certo l’aria di chi vede riaprirsi le sue possibilità di giocarsi il campionato (seppur dovendosi affidare ad un “miracolo”).

Ma cos’è successo realmente?

Non ci sono conferme ufficiali e quindi dobbiamo provare ad orientarci tra ipotesi ed interrogativi che potranno diventare determinanti per l’infuocato finale di stagione che attende il CIR a Verona.

Il problema tecnico (o foratura che dir si voglia) è una tesi che non convince troppo, soprattutto se si sta parlando di una speciale conclusiva di un rally in cui ci si sta giocando un podio e con un trend positivo prova dopo prova rispetto ai giri precedenti (e con prove via via sempre più veloci e pulite). L’ordine di partenza voleva che dovesse spingere (e nelle prima parte lo ha fatto) anche in virtù della mancanza di riferimenti rispetto al suo diretto avversario che si sarebbe presentato allo stop alcune macchine dopo di lui.

Diverse persone presenti sul campo gara hanno notato pneumatici molto consumati nella Ford Fiesta di HK Racing e quindi si è ipotizzata una minor disponibilità complessiva di gomme per lui che lo avrebbe portato a correre gli ultimi due giri con lo stesso treno, arrivando di fatto quasi sulle tele.

E infine c’è l’ipotesi che Crugnola abbia volutamente alzato il piede per giocare un ruolo determinante nella corsa al CIR, in virtù dell’appoggio avuto in questa stagione a livello di pneumatici. Tuttavia sarebbe strano e difficile arrivare a questo tipo di conclusione poiché sarebbe un caso più unico che raro di equipaggio che accetta di sfavorire il proprio costruttore in favore della casa produttrice di pneumatici. Sì perché se da una parte è vero che Crugnola è un privato che corre in gran parte grazie a sponsor e proprie risorse, ad inizio stagione era stato chiaro il coinvolgimento di Ford Racing nel progetto che, secondo alcune nostre fonti, ha chiesto chiarimenti chiari rispetto a quanto accaduto sul finale di gara a Cingoli. Ford concorre per il titolo costruttori che, oggi, vede Skoda in testa con 103,5 punti e la casa inglese ad inseguire con 102. L’intenzione è di provare a vincere un titolo nazionale che fa sempre comodo, rinforza il brand e sostiene le vendite.

Come arriva a Verona Andrea Crugnola?

In una posizione a dir poco scomoda. La carta dice che potrebbe giocarsi delle chance per vincere il campionato assoluto e anche quello asfalto ma questo finale marchigiano lo mette in una zona d’ambiguità che non piace (e non fa bene) a nessuno. Il desiderio è quello di vederlo correre per se stesso e a giocarsi le sue carte al pari degli altri tecnicamente e mentalmente, mettendo sull’asfalto quelle doti che l’hanno reso protagonista anche a livello internazionale. Ma per farlo c’è bisogno di chiarezza e la sicurezza che non ci siano condizionamenti esterni nella battaglia finale.

Perché se da una parte c’è il rischio di deludere aspettative rispetto ad una stagione che si preannunciava importante, dall’altra c’è il rischio di bruciarsi per sempre. Ed è una storia che abbiamo già visto e rivisto.

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