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Ogier, Neuville, Tanak e 3 motivi per diventare campione del mondo

Tensione già altissima in Australia per l‘ultima tappa del WRC che passerà alla storia come uno dei più combattuti di sempre. Tre professionisti sono chiamati ad un ultimo spettacolare atto per decidere chi è il migliore di questa stagione. Ognuno con una macchina diversa, con un team diverso ma sopratutto con una motivazione diversa.

Sebastien Ogier per la storia

Il pilota di Gap ha smesso da tempo di correre per il risultato della stagione che sta correndo. Per lui oggi vale la continua ricerca di stimoli e niente come i record da consegnare alla storia dei rally lo riesce a motivare. Ha già deciso la sfida del prossimo anno ma ora l’obiettivo è confermarsi. Confermare che è possibile diventare campioni da privati è ancora più complesso che farlo per la prima volta ed è questa la benzina aggiuntiva nel motore del duo Ogier – Ingrassia. Con Malcolm Wilson è un addio amichevole, senza rancore, e c’è tutta la voglia di questo ultimo grandioso regalo per lo Zio dei rally.

Ci proverà anche se la sua Ford Fiesta WRC quest’anno non l’ha mai accontentato ma gli ha comunque dato modo di essere lì oggi.

Thierry Neuville per la carriera

Da una vita si sente dire che è il suo anno, che è arrivato il momento del grande salto nell’olimpo dei rally. Per un motivo o per l’altro questo anno non è mai arrivato e mai come quest’anno il forte pilota belga ci è arrivato vicino. Vuole vincere per non farsi attaccare l’etichetta di eterna promessa mai mantenuta e per dimostrare al mondo che è capace di gestire la pressione anche quando questa si fa insopportabile. Anche perché è consapevole che l’anno prossimo le carte si rimescoleranno in modo importante e non sarà di certo facile ritrovarsi di nuovo ad un soffio dal titolo mondiale tanto sognato fin dai primi chilometri nel World Rally Championship.

Ci proverà perché il suo talento non si discute e perché forse più degli altri sa che potrebbe essere la sua ultima grande occasione. Per lui e per la Hyundai i20 WRC che deve dimostrare di essere finalmente diventata grande.

Ott Tanak per il presente

Per tutti è lui l’uomo del futuro, quello che ha saputo crescere errore dopo errore, e che per i prossimi anni reciterà un ruolo da protagonista. Ma da quando è riuscito a girare la stagione dalla sua parte (al netto di parecchi debiti con la fortuna) il pilota estone si è fatto prendere dalla voglia di diventare subito quell’uomo da battere. Corre sereno su ogni fondo, sa che alle sue spalle c’è un team in forte ascesa che rema dalla sua parte e, cosa da non sottavalutare, parte per l’Australia consapevole di non aver nulla da perdere ma tantissimo da guadagnare.

Ci proverà perché sa che il 2019 gli offrirà la stessa occasione e forse qualcosina in più, ci proverà perché non è capace di fare altrimenti ogni volta che si siede sulla sua Toyota Yaris WRC.

Insomma avrete capito che c’è tutto per una gara epica che non vediamo l’ora che inizi. Appuntamento dunque a giovedì con tre professionisti da urlo, tre uomini veri, a cui diremo comunque grazie per una stagione veramente pazzesca.

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