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Dall’inferno al paradiso, il 2019 sarà l’anno di Kubica

Il polacco ritorna dove tutto era cominciato, con tutta l'intenzione di non fare la comparsa

La notizia che milioni di appassionati di motorsport e sportivi in tutto il mondo è finalmente arrivata: Robert Kubica sarà al volante di una monoposto di Formula 1 nel Campionato del mondo 2019. Ma non nel ruolo di terzo pilota già ricoperto in questa stagione, ma come prima guida ufficiale di una delle scuderie con più storia: la Williams. Ripercorriamo la vita sportiva del campione polacco, dagli esordi nelle serie minori, passando per i primi anni da fenomeno in F1 fino ad arrivare al rapporto di amore e odio con i Rally e al tanto atteso ritorno.

Nato a Cracovia nel 1984, Kubica inizia come tanti piloti di successo dai Kart dove dimostra sin da ragazzo di avere doti di guida non comuni. Nel 2002 passa per la prima volta alle monoposto, in Formula Renault, chiudendo il campionato con quattro vittorie e la seconda posizione finale nel Mondiale.

Il mondo dell’automobilismo inizia a parlare di questo giovane polacco dalla guida estremamente precisa e dalla grandissima maturità. Doti che mette in pista a partire dalla stagione 2003 nella Formula 3 Euroseries: nonostante il debutto ritardato a causa di un grave incidente stradale, il polacco vince all’esordio e si piazza secondo nella gara successiva (ottenendo anche il giro più veloce).

E già iniziano ad arrivare voci di Formula 1.

Per l’esordio nella massima categoria motoristica occorrerà aspettare ancora un anno. Un anno che si rivelerà comunque trionfale per Kubica che vincerà il titolo 2005 nella Formula Renault 3.5 e si guadagnerà la possibilità di effettuare un test con la Renault di F1.

Nel 2006 il polacco inizia ufficialmente la sua carriera in F1. Messo sotto contratto come collaudatore dalla BMW Sauber, impiegherà pochissimo tempo per sostituire il pilota titolare Jacques Villeneuve e guadagnarsi la conferma fino a fine campionato. Una conferma arrivata grazie all’incredibile terzo posto raggiunto nel Gp d’Italia alla terza gara in carriera.

Dopo un anno di assestamento, il 2007, Kubica esplode definitivamente nella stagione successiva. Nel Gp del Canada otterrà la prima vittoria in carriera e chiuderà l’annata con sette podi e il quarto posto assoluto nella classifica piloti. Le aspettative si alzano ma l’ultimo anno in BMW si chiuderà con un solo podio e con il ritiro della scuderia dal Mondiale.

Nel 2010 Kubica passa alla Renault e, seppur con una vettura poco competitiva, riesce a concludere il campionato con tre podi.

Sarà l’ultima esperienza in F1. Almeno fino all’annuncio di questo novembre: Kubica dopo quasi 9 anni di assenza sarà la guida ufficiale della Williams, scuderia indicata da BetStars tra i primi 10 costruttori del campionato 2018. Una nuova sfida sia per il pilota che per la storica scuderia inglese, decisa a puntare sul talento di Robert (e su quello del rookie George Russel) per risalire la classifica e tornare a giocarsi il titolo iridato. Ma andiamo con ordine.

La vita e la carriera del pilota polacco cambiano in maniera imprevedibile il 6 febbraio 2011. Mentre partecipa al rally di Liguria come pilota, esce di strada con la sua Skoda Fabia a velocità altissima, sfonda un guard rail e rimedia una frattura alla gamba destra e gravissime lesioni alla parte superiore del corpo.

Serviranno ben tre interventi chirurgici, due mesi in ospedale e una riabilitazione lunghissima (complice anche una nuova frattura alla gamba destra per via di un incidente casalingo) per poter soltanto ipotizzare un nuovo futuro nelle gare.

Ma Kubica non accetta la sua sorte e dimostra una capacità di reazione che va oltre l’immaginario. Dopo solo due mesi dalla rottura della gamba rientra alla guida di un kart. A settembre 2012, appena un anno dopo l’infortunio che ne ha messo a rischio la vita, risale su una macchina da rally e con la Subaru Impreza vince la Ronde del Gomitolo di Lana di Biella e il Rally di San Martino di Castrozza.

Un vero e proprio miracolo che non si esaurisce con la doppietta su suolo italiano. Nelle tre stagioni successive Kubica resta nei rally e conquista su Citröen il titolo mondiale 2013 nel WRC-2.

Però l’obiettivo del polacco, quello in fondo al suo cuore, è sempre stato il ritorno in Formula 1. Un sogno realizzato qualche giorno fa e in cui Robert ha sempre creduto:

Capisco che probabilmente nessuno credeva in questo ritorno, sono stato l’unico a non arrendersi mai e se non pensassi di essere competitivo, non sarei qui

ha dichiarato dopo l’annuncio ufficiale il pilota che visse tre volte.

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