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Wrc: la Fia torna a spingere per l’introduzione delle energie alternative nel 2022

Jean Todt vuole fortemente un introduzione della componente elettrica/ibrida sulle Wrc

Più passa il tempo, e più l‘introduzione delle energie alternative anche nel mondo dei rally è vicina. Sembra questa la direzione alla quale sarà condotta la classe regina della disciplina, rimasta una delle poche serie a livello mondiale ancora “pure”, ma destinata a cambiare pelle nel breve periodo.

Ahimè per i puristi ed i nostalgici, le intenzioni della Fia – e del presidente Jean Todt in particolare – sono ben chiare a tal proposito. Il dirigente francese, con anche un passato importante nei rally, ha infatti mostrato il suo dissenso verso i lenti progressi fatti dal mondiale rally in questi anni dal punto di vista delle energie alternative, sottolineando anche il fatto che con questo regolamento condensato si riducono le possibilità di attrarre nuovi costruttori.

La “rivoluzione” sembra dunque ben più vicina di quanto sembri, dato che già nel corso di quest’anno dovrebbero essere forniti i dettami ed i regolamenti per la prossima generazione di World Rally Car, con il mandato delle attuali Plus che terminerà nel 2021. Un passo fondamentale per permettere ai costruttori già presenti, ed ai potenziali interessati ad entrare nel mondiale rally, per farsi un’idea delle nuove proposte e stabilire i propri programmi. A tal proposito Pierre Budar ha confermato il proprio appoggio a nuove soluzioni nel parco assistenza di Gap, stessa cosa molto plausibile per Toyota, considerando che l’ibrido è il suo cavallo di battaglia nella produzione di serie.

Nonostante tutto questo impeto da parte della Federazione, le soluzioni concrete sono ben lontane dall’essere definite. Come confermato anche dall’attuale team principal di M-Sport, Richard Millener, il problema principale consiste infatti nel trovare un accordo uniforme tra tutte le parti. Partendo proprio dalla base, non si ha ancora un’idea se si voglia puntare sull’elettrico oppure sull’ibrido, quali parti in comune si potranno utilizzare e la presenza o meno di un sistema standardizzato. Altro aspetto assolutamente da non sottovalutare saranno i costi di sviluppo, che come per il caso della stessa M-Sport, non potranno essere gestiti in maniera indipendente.

Si può quindi dire che, nonostante i principali costruttori siano favorevoli, attualmente tutte queste idee sono districate in un rebus non esattamente semplice da risolvere e per il quale spetteranno a Yves Matton, direttore rally per la Fia, le maggiori responsabilità per trovare una uniformità dei futuri regolamenti. Dopo la già tribolata esperienza a capo del team Citroen Racing, ci sarà dunque un altro importante compito per lui.

Dovesse andare tutto in porto, queste ultime tre stagioni potranno davvero essere le ultime del mondiale rally con vetture alimentate esclusivamente dal motore termico. Già, una frase che fa paura solo a sentirla nominare, ma che prima o poi potrà diventare attuale anche nella nostra disciplina. Per buona pace di tutti i puristi e nostalgici.

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