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Il Monte di Alessandro Gino: “E’ stata una gara emozionante, tantissimi tifosi italiani a supportarci”

Ripercorriamo con il pilota cuneese la gara monegasca terminata con un ottimo 21° posto

Abbiamo contattato telefonicamente il pilota cuneese Alessandro Gino, dopo la bella prestazione all’esordio in un rally del campionato del mondo WRC, ovvero l’appena trascorso Rally Monte Carlo.

Sentiamo le sue parole dopo la gara monegasca:

Le prime parole di Alessandro ancor prima di iniziare l’intervista sono rivolte a tutti i tifosi italiani presenti al Monte:

E’ stato pazzesco vedere quanti italiani c’erano ad aspettarci, specialmente sulla prova della “Batie-Neuve” c’erano tantissime bandiere dell’Italia, è un ricordo che mi porterò per sempre.

Anche quest’anno il Monte Carlo si è dimostrato un rally ostico per le tante incognite presenti. Raccontaci la tua esperienza.

Esperienza stupenda, fin dalle ricognizioni le condizioni delle strade si sono rivelate difficili a causa delle condizioni meteorologiche variabili che imperversavano in quei giorni sulle speciali. La partenza giovedì sera è stata difficile, con la prima prova in notturna con tanto ghiaccio, neve a tratti e naturalmente i fuochi accesi dai spettatori che rendevano il tutto ancora più difficile; finita la prima giornata, la giornata di venerdì è stata molto lunga con un continuo rebus con gli pneumatici come d’altronde anche sabato dove, nonostante l’ottimo tempo sulla prima, è stato comunque difficile anche per la molta neve presente proprio su questa speciale. La domenica invece è andata più liscia grazie alle condizioni più stabili dell’asfalto, per buona parte asciutto.

Cosa ti ha insegnato sportivamente e umanamente questa gara.

Tantissimo, dal punto di vista tecnico guidi una macchina che è sempre imperfetta a differenza delle nostre gare ad esempio di Coppa Italia dove hai sempre la macchina giusta per quelle condizioni. Dal punto di vista umano, sicuramente il navigatore ha una grande importanza nonostante Danilo (intende Danilo Fappani) non sia il mio solito, mi ha aiutato tanto da vari punti di vista anche da quello tecnico; non dimentichiamo tutto il team che assieme ai ricognitori fanno un grandissimo lavoro. Alla fine c’è molto più lavoro di squadra rispetto ad una normale gara di Coppa Italia, dove difficilmente ci sono da prendere grandi decisioni ad esempio tra una prova e l’altra. Per concludere, come già detto prima, dal punto di vista umano il tanto pubblico visto alla fine delle speciali specialmente della “Batie-Neuve”, mi ha fatto quasi commuovere.

Cosa ti ha messo maggiormente in difficoltà o cosa ti ha reso più sicuro.

Sicuramente mi ha messo in difficoltà transitare su strade poco conosciute e con condizioni dell’asfalto che variavano in continuazione. Per quanto riguarda cosa mi ha reso più sicuro, certamente il mio navigatore che grazie alla sua grande esperienza mi ha permesso di gestire al meglio specialmente il giovedì sera.

Dopo aver assaporato l’aria di mondiale qui al Monte-Carlo, hai in mente altre apparizioni nella serie iridata.

“Questo monte mi ha fatto venire la voglia di un’altra gara di mondiale, sicuramente c’è l’idea di provare nuovamente questa gara l’anno prossimo, ma non so se quest’anno o l’anno prossimo un altro giro da qualche parte lo rifarei perché comunque ti fa crescere tantissimo.”

L’ ultimo pensiero di Alessandro per questo Monte è di quelli che fanno bene al nostro sport.

Quello che mi affascina di questa disciplina è che qualsiasi pilota “normale” o gentleman driver che sia, abbia la possibilità di indossare casco e tuta e trovarsi per qualche giorno a cimentarsi con veri e propri professionisti; è una sensazione incredibile transitare su di una strada dove pochi minuti prima sono passati dei campioni come Ogier, Neuville, Loeb solo per citarne alcuni. Poi magari ti trovi all’ingresso dei parchi assistenza o parchi chiusi e in quel momento ti trovi spalla a spalla con qualche campione come fossi in un normale rally di paese. Quali altri sport permettono questa possibilità, probabilmente pochi o nessuno.

 

Ancora complimenti Alessandro, ci vediamo presto sui campi di gara, questa volta nella nostra Italia.

 

 

 

 

 

 

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