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Dakar, undicesima tappa: Peterhansel mette in cassaforte il 14° sigillo

Dopo questa massacrante tappa, al francese resta solo la passerella di domani. Assurdità tra gli UTV, navigatore lasciato a piedi nel deserto

Massacrante questa undicesima frazione da AlUla a Yambu. Quasi 500km (a causa di cinquanta circa cancellati ieri per maltempo), sabbia, sassi e tante dune, si potrebbe riassumere così, con le quasi cinque ore di gara che hanno pesantemente provato i piloti.

L’Odissea è ormai quasi al termine per “Mister Dakar” Stephane Peterhansel, il quale a bordo della sua Mini JCW Buggy preparata da X-Raid ha letteralmente preso la gara in controllo fin dall’inizio, circa dieci giorni fa, non lasciando scampo a nessuno.

Navigato dal connazionale Edouard Boulanger, oggi ha racimolato una ottima seconda piazza di frazione, senza mai fare errori, perdendo solo 1’56 dall’acerrimo rivale qatariano Nasser Al-Attiyah.
Ormai manca solo la tappa di domani, che sarà una passerella da poco più di duecento chilometri, ma ormai Mini e i due francesi sembrano destinati a festeggiare sul palco di Jeddah.
Sarebbe il quattordicesimo sigillo, per lui, nella celebre corsa ex Africana, a trent’anni dalla sua prima vittoria con le moto.

Ci hanno provato il “Principe del deserto” Nasser e il suo codriver Mathieu Baumel, ma contro i buggy e Peterhansel non c’è nulla da fare. Se già con la Toyota Hilux 4×4 il mediorientale si è trovato spesso e volentieri in difficoltà rispetto ai più leggeri e con ruote più grandi buggy, specialmente nei tratti con pietre e piste guidate, l’avversario contro cui si è trovato non ha commesso alcun tipo di errore, non lasciando scampo ad avversari.
Ad una sola giornata dal termine il distacco del duo Overdrive e Gazoo Racing è di 15’05, troppi per una giornata come quella di domani, imprevisti a parte.

Si conferma terzo di speciale, e nella generale, il Matador Carlos Sainz. Lo spagnolo ha guidato bene anche oggi, perdendo solo 2’26, ma in questa Dakar di pura navigazione alcuni errorini hanno portato il suo Mini JCW Buggy a perdere svariati minuti.
Ad una tappa dal termine il suo ritardo dal compagno di squadra ammonta a 1h04′, con un margine enorme di sicurezza sul quarto posto che lo porterà a guidare accorto domani, con lui e Lucas Cruz pronti ad appendersi il bronzo al collo.

Si conferma ai vertici della classifica anche oggi Yazeed Al Rajhi. Il driver di casa, a bordo della sua Hilux ufficiale Overdrive, ha chiuso con un altro quarto posto, a solo 4’02, dopo le due incredibili vittorie di tappa.
Assieme al tedesco Gottschalk, il saudita ha corso una grande Dakar, stroncata solamente da una giornata “no”. Ma, se questi sono i presupposti per il 2022, lo vedremo sicuramente in lotta per qualcosa, e non per un misero tredicesimo posto…

Dopo una prima settimana di buio assoluto, il francese Cyril Despres ha infilato un continuo di tappe eccellenti a bordo della sua Peugeot 3008 DKR.
Sicuramente l’esperienza di Mike Horn, grande esploratore, è stata di grande aiuto per il pilota di Nemours, oggi quinto in classifica, ad 8’31, e nella generale piazzato esattamente decimo supportato da Abu Dhabi Racing.

Notevole ancora il cinese Wei Han, su buggy SMG, che sulla tappa odierna ha pagato 10’56, confermando un buon trend nonostante nella generale sia abbastanza arretrato, diciottesimo, dietro alle connazionali “Baic” ufficiali.

Un pò arretrato oggi, a 15’37, ma comunque con un grande piazzamento nell’assoluta.
Il polacco di Orlen/Overdrive Jakub Przygonski se la sta prendendo comoda, gestendo il suo quarto posto con una sapiente mente fine. La sua Hilux infatti continua in solitaria con 2h 32′ dalla testa, pronto ad approfittare di ogni inconveniente di quelli davanti per “acciuffare” un insperato podio.

Dopo un inizio difficile, rimane nella top five l’esperto Nani Roma, che con la sua BRX Prodrive Hunter sta facendo quanti più chilometri possibili per lo sviluppo dell’auto anglo-bahrainica, soprattutto dopo il ritiro del compagno di squadra Loeb.

Le 3h15′ nella generale sono un’enormità, ma non così tanto se si considera lo stato di sviluppo ancora acerbo del nuovo 4×4 di David Richards. L’obbiettivo è ora solcare il palco di Jeddah.

Sempre scorrendo la top ten assoluta troviamo lo sceicco Al Quassimi sesto (Peugeot 3008 DKR), un sorprendente Vasilyev settimo ed il rallysta Martin Prokop nono, con la sua Ford F150 Evo costruito in casa da MP Sports.

Possiamo dunque dire che questa Dakar è finita? Beh, realmente no, perché i duecento precisi chilometri di domani, da Yanbu a Jeddah possono comunque essere insidiosi, ma a grandi linee non dovrebbe cambiare praticamente nulla in classifica.

Ecco ad una sola speciale dal termine come si figura la top ten:

 

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