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Rally Svezia 2022: la prima gara senza Loeb né Ogier da quasi sedici anni

L'ultima volta che nessuno dei due campioni era al via di un rally mondiale risale al Galles 2006

Il 2022 è un anno di grandi novità per il mondiale rally, soprattutto per le Rally1 dotate dei nuovi sistemi ibridi. Una rivoluzione dal punto di vista tecnico, che durante il debutto di Montecarlo ha attirato l’attenzione di molti, almeno dei fan più tecnici. Anche dal lato “umano”, però, la stagione iniziata da poco avrà il suo bel carico di notizie.

A giudicare da come sia iniziato il mondiale al Monte non si direbbe, considerato la grande bagarre tra Sebastien Loeb e Sebastien Ogier. I due dominatori di quasi un intero ventennio di corse hanno ribadito la loro superiorità, a tratti anche imbarazzante nei confronti dei loro colleghi più giovani. Come già annunciato mesi prima dell’inizio del 2022, né uno né l’altro – purtroppo – porteranno a termine l’intero mondiale. Se Ogier correrà non più di cinque rally in concomitanza con il suo nuovo programma nel Wec, l’imminente futuro di Loeb non è ancora ben chiaro all’interno della compagine di M-Sport.

Un fatto che indubbiamente lascia un po’ di amaro in bocca, considerando le premesse per una eventuale stagione intera con uno di fronte all’altro. Pertanto non ci resterà altro che sognare, almeno per quanto riguarda ciò, e puntare gli occhi sulla lotta iridata che vedrà impegnati i più giovani, che per il momento siamo tuttavia lontano dal definire eredi. Quello che accadrà in Svezia tra un paio di settimane sarà quindi un momento che non è esagerato definire storico. Per la prima occasione da quasi sedici anni, nessuno dei due piloti più titolati della storia sarà al via di una gara del mondiale. L’ultima volta che accadde fu il 2006, precisamente al Rally del Galles; praticamente, un’era geologica fa. Ed il fatto che accadde che per via di una sfortunata coincidenza, fa pensare ancora di più all’impatto che questi due abbiano avuto negli ultimi lustri di questa disciplina.

Riavvolgendo il nastro, il 2006 fu l’anno del terzo iride targato Sebastien Loeb, nonostante abbia saltato gli ultimi quattro rally a causa della frattura al braccio a causa di un incidente in mountain bike. L’alsaziano riuscì a diventare campione del mondo per la terza volta consecutiva in Australia, dove Gronholm giunse solo quinto consegnando di fatto la corona al pilota Citroen. Il finlandese vinse gli ultimi due appuntamenti ma non fu sufficiente, arrivando ad un solo punto da Loeb. L’ultimo di questi fu proprio il Galles.

Proprio in quella annata Ogier completò la sua prima stagione assoluta nel mondo dei rally, nel trofeo Volant Peugeot con una 206. Due anni dopo corse e vinse il JWRC, facendo il suo debutto sulla C4 Wrc proprio in Galles e correndo stabilmente nella classe regina dal 2009. Quella convivenza in Citroen portò poi, negli anni successivi, alla rottura definitiva del pilota di Gap dopo i fattacci del 2012.

Esattamente alla fine di quell’anno Loeb abbandonò i suoi programmi completi nel Wrc e, cosa curiosa, Ogier tornò in pianta stabile nella classe regina con Volkswagen dopo l’anno di “purgatorio” con Skoda. Da quel momento in poi l’otto volte iridato ereditò lo scettro dal suo connazionale andando a fare incetta di titoli fino al 2021. Nelle ultime nove stagione i due francesi si sono “incrociati” 17 volte, per via dei programmi parziali di Loeb in questi anni, uno su tutti quello con Hyundai.

Per la cronaca storica, quel Rally del Galles 2006 fu vinto da Marcus Gronholm, nel suo filotto di risultati finali rivelatosi poi inutili ai fini iridati. Il podio fu completato dall’austriaco Manfred Stohl con la Peugeot 307 Wrc del team OMV e Petter Solberg sul gradino più basso.

 

 

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