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WRC – Crisi M-Sport: è davvero tutta colpa dei piloti?

Il botto di Craig Breen in Finlandia potrebbe essere dovuto anche ad un altro fattore

Quando le cose non vanno e le vetture vanno a muro, è fin troppo facile e anche naturale che si punti il dito sui piloti. Nel caso di M-Sport, che schiera un solo pilota di punta, è ancora più facile identificare la debacle del team inglese con errori e sfortune di Breen, ma sarebbe un giudizio troppo superficiale.

Intendiamoci, Craig non sta facendo la stagione che i tifosi si aspettavano da lui, è chiaro, ma gli errori, piuttosto frequenti, degli ultimi rally, potrebbero avere origini diverse. Partiamo dal Monte-Carlo e dall’unica vittoria colta da una Puma Rally 1. Questa vittoria, corroborata dal terzo posto di Breen, ha sicuramente galvanizzato i tifosi di tutto il mondo ma potrebbe anche aver anche dato un’idea della competitività della vettura che era corretta in quel momento, ma che non lo è più adesso.

Si trattava infatti della prima gara del primo campionato delle Rally 1. Ford era partita prima per cui era abbastanza scontato che potesse avere un vantaggio, soprattutto su Hyundai (che a mala pena è riuscita a finire le vetture in tempo per spedirle a Monaco). Poi però, i due colossi impegnati nel mondiale, Toyota e Hyundai, non sono certo stati a guardare e, gara dopo gara, sono andati a migliorare le prestazioni delle loro vetture. Si può dire lo stesso di M-Sport?

Ecco, questo è il punto, se togliamo il Monte, in tutti gli altri rally messi insieme, M-Sport ha raccolto solo un podio: il secondo posto di Breen in Sardegna. Secondo posto meritato ma favorito da una gara disastrosa da parte delle Toyota e conclusa con una sola prova speciale vinta.

Parlando di PS vinte, non ho fatto il conto ma è abbastanza probabile che Lappi, se togliamo il Monte-Carlo, abbia vinto un numero di speciali simile a tutta M-Sport messa insieme. E Lappi è la quinta guida Toyota con un programma part time…

A conferma di questa teoria è anche il calo delle prestazioni degli altri piloti dell’ovale blu che, gara dopo gara, trovano sempre meno spazio nella parte alta delle classifiche di prova. Se questo non basta, il fatto stesso di non aver effettuato i test pre-evento in Finlandia la dice lunga sulle possibilità che lo sviluppo della Puma sia andato di pari passo con quello delle auto rivali.

Se prendiamo per buona questa teoria, allora anche gli errori di Breen si possono vedere sotto un’altra luce. Sempre errori sono, ma quando sei costretto a correre al 110% per stare al passo con gli altri, è molto più probabile che tu commetta un errore e che tu paghi caro questo errore. Pensiamo ai rischi che prende Tanak per provare a resistere a Rovanpera. Oppure pensiamo agli errori di Meeke con la C3 che gli costarono il posto: anche in quel caso la questione fu liquidata con un “è colpa del pilota”, ma con quella C3 non ha vinto il campionato nemmeno il miglior Ogier.

Quello che temo, e spero davvero di sbagliarmi, è che dovremo ridimensionare le nostre aspettative per quanto riguarda la stagione di M-Sport e che, come l’ultimo anno con la Fiesta, ci si debba accontentare di qualche piazzamento. Anche perché a Breen penso sia toccata una discreta ramanzina ed è molto probabile che, nei prossimi impegni, il pilota irlandese adotti una strategia più accorta.

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