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Tempo

3 MIN

Massimo e Pucci li aspetto ancora…

Il 20 agosto, ogni anno, ripenso a quei Rally San Marino e a due uomini che volevano dire "rally".

Non ricordo bene quanti anni avessi, sei o forse sette. Ricordo bene che sapevo scrivere quel tanto che bastava da farmi venire la voglia di preparare qualche cartello di incitamento per i piloti che, di lì a qualche giorno, sarebbero passati per le strade del mio piccolo paese sulle colline tra Marche e Romagna per il Rally di San Marino.

Erano tempi diversi, tempi in cui lo sponsor principale della gara era Marlboro e il rallysmo italico-sammarinese veniva osservato da ogni parte del mondo. Bramavo l’elenco iscritti che mio padre custodiva gelosamente in attesa della gara. Era lui che annunciava a tutto il gruppetto di amici chi sarebbe stato il prossimo equipaggio a sopraggiungere e guai a pensare di prendere quel ruolo che aveva fatto suo. Alla fine, ci riuscivo sempre ad avere in mano quei fogli. Erano le prime righe quelle che mi interessavano, per contare quante Lancia Delta avrei visto e per capire chi le avrebbe messe di traverso “alla Vigna”, una curva a destra in salita dove solo le macchine veramente potenti riuscivano a dare spettacolo.

Di nomi ne trovavi sempre diversi perché erano in tanti a quei tempi a provare a mettersi alla prova con la macchina migliore ma, avevi bisogno di leggere Giuseppe Grossi e Massimo Ercolani per sentir salire l’entusiasmo crescere verso la gara che sarebbe iniziata di lì a qualche tempo. Non sapevi poi tanto di loro. Li immaginavi attraverso quei racconti al bar di chi li avevi visti l’anno prima o in qualche altra gara, qualche videocassetta nei giorni più fortunati, che ti assicuravano che quando sarebbero arrivati loro due sarebbe stata “un’altra cosa”. C’era sempre qualcuno che esagerava e raccontava che durante la notte era passata una macchina a velocità mai vista prima e sicuramente era stato uno dei due. Tempi diversi, anche per le ricognizioni. 

E poi il Rally San Marino arrivava. Era quasi sempre autunno. Ricordo benissimo il freddo sul naso, il fuoco acceso per cuocere le castagne e scaldare un po’ le mani, mentre si aspettava il suono della doppio zero irrompere sulla valle. Non era ancora il momento ma mancava veramente poco. Qualche ragazzo più grande arrivava di corsa dalle prove precedenti e raccontava i passaggi appena visti. Annunciava anche che qualcuna di quelle Lancia non era passata dall’altra parte e probabilmente si era ritirata. “Non era Pucci, vero?” “No, no, lui e Massimo li abbiamo visti ed hanno fatto paura”. L’emozione attesa era al sicuro. Ed arrivava qualche minuto dopo.

I più grandi, arrampicati sugli alberi, iniziavano a vedere il passaggio da molto lontano annunciandolo con un “eccolo”. Il rombo della Lancia si faceva sempre più deciso, intenso, vicino. E poi ce l’avevi davanti. Sinistra decisa, derapata a destra in accelerazione e poi via in un tratto misto che si perdeva nella boscaglia. Passava Ercolani ed il pensiero andava subito a quando sarebbe arrivato Grossi. Ed arrivava anche Pucci a dirti che l’epicentro di quel momento atteso per giorni era quello. Neanche il tempo di iniziare a gustarlo che era già finito, lasciandoti un brivido e la sensazione di aver partecipato a qualcosa di unico da raccontare e riraccontare per settimane.

Grossi ed Ercolani, per noi piccoli e neoappassionati, erano il rally molto di più di tanti altri che correvano nel mondiale. Eravamo di parte senza sapere di esserlo, perché erano quei due cognomi a farci toccare i rally da vicino una volta all’anno. Due eroi veri, che potevamo vedere coi nostri occhi senza che ci fosse alcun racconto di mezzo a stravolgerne l’immagine. E questo ci bastava.

Sono passati quasi 30 anni da quei Rally di San Marino e i racconti dei rally si sono presi gran parte della mia vita. Tutto è cambiato, tutto è diverso. Ne meglio, ne peggio. Diverso. La maggior parte delle strade di casa mia sono asfaltate e i rally “alla curva della Vigna” non passano praticamente più. L’elenco iscritti lo si scarica in pdf e c’è una diretta Facebook che ti mostra il passaggio ancora prima che le macchine arrivino da te. Alle gare vado con lo stesso spirito e i passaggi trovano sempre il modo di emozionarmi.

Quando arriva la doppio zero mi capita di ripensare a quei San Marino, a quelle emozioni inedite, a quei primi momenti di rally della mia vita. E mi accorgo che, nel mio cuore, Massimo Ercolani e Pucci Grossi io li aspetto ancora.

Foto di copertina: www.sanmarinorally.com

 

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