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Super2000, la categoria “economica” che monopolizzò il panorama mondiale dei rally

Analizziamo caratteristiche tecniche, curiosità ed elenco delle vetture che hanno monopolizzato i rally per oltre 6 anni.

Che fine hanno fatto le vetture s2000 che fino ad oltre 10 anni fa monopolizzavano per la maggiore gli elenchi iscritti di qualunque gara, nazionale o mondiale che fosse?

Con l’evoluzione dei regolamenti ed il sempre maggiore incombere delle vetture rally2 la stragrande maggioranza delle vetture aspirate sono rimaste ferme nei garage dei noleggiatori o sono iniziate a finire nelle collezioni private di numerosi collezionisti, in particolare quelle maggiormente titolate.

Ma le Super2000 Rally come sono diventate così dominanti e numerose?

Con l’incombenza di avere vetture che ammiccano al mondo turismo, BTCC e WTCC, la FIA decise di creare una nuova categoria maggiormente economica che si affiancasse alla categoria di produzione, i gruppi N, già esistente a partire dal 2006.
Vetture a quattro ruote motrici da peso minimo intorno ai 1150 Kg ed equipaggiate da un motore aspirato da quattro cilindri da 1997 cm3 con una flangia da 64 millimetri affiancate ad un cambio sequenziale ad innesti da 6 marce.
Le vetture utilizzano a seconda del tipo di fondo che si percorre, cerchi da 18” e freni da 355 millimetri a 4 pistoncini autoventilanti, tipicamente Brembo, su asfalto e cerchi da 15” e freni da 300 millimetri su fondo sterrato sempre a 4 pistoncini autoventilanti.

Il sistema di sospensioni, sia anteriore che posteriore doveva seguire lo schema Mc Pherson imposto dalla federazione.
E’ possibile inoltre allargare le vetture arrivando ad una larghezza prevista da regolamento arrivando fino ad un massimo di 1800 millimetri previsti.
Il prezzo piuttosto economico a cui le S2000 venivano venduta, circa €170.000 le rendono in poco tempo piuttosto popolari nonostante la disponibilità iniziale di solamente due modelli, Fiat Abarth Grande Punto e Peugeot 207.

Fiat Abarth Grande Punto S2000

La prima vettura ad esporsi all’interno della categoria annunciando, nel 2005, la partecipazione alla categoria S2000 fu la casa italiana Fiat con l’arrivo del all’epoca nuova vettura, la Grande Punto.
La vettura che doveva riportare il marchio dello scorpione nuovamente nei vertici alte della classifica succede alla Punto S1600, vettura ampiamente sviluppata e a trazione anteriore, che il precedente regolamento FIA richiedeva.
Sviluppato da una cordata completamente italiana e sviluppata all’interno del reparto sportivo di Abarth e rappresentati da Luca di Meo.

La prima messa in strada della vettura ad un evento sarà condotta da colui che diventerà l’undici volte campione italiano Paolo Andreucci durante il Memorial Bettega del 2005.
E’, però, nel 2006 che la vettura vedrà il vero e proprio debutto su strada con una formazione composta da piloti del calibro di Paolo Andreucci, Giandomenico Basso, Umberto Scandola e Andrea Navarra che percorreranno le strade di tutta Italia e di tutta Europa a bordo della vettura italiana.
Nei primi anni vide l’appoggio diretto dalla casa torinese che permise ai diversi piloti di partecipare ai campionati IRC e nazionali ottenendo anche ottimi risultati come la vittoria del terzo campionato italiano nel 2006 da parte di Paolo Andreucci, bissata dalla vittoria del neonato campionato IRC da parte di Giandomenico Basso nello stesso anno.

Il pilota Montebellunese non riuscirà, però,  a bissare il successo del campionato IRC nel 2007 consolandosi però con la vittoria del campionato italiano e del campionato europeo, nato in sostituzione dell’IRC, nel 2009.
Dopo pochi anni però la vettura nonostante le ottime prestazioni mostrate non verrà più sviluppata, perdendo perciò di competitività a seguito dell’accasarsi di Luca di Meo, ideatore e creatore del progetto Grande Punto, in casa Volkswagen.
La vettura vide anche la partecipazione di Colin Mcrae durante un test di sviluppo in Sardegna effettuato per motivi pubblicitari ed economici
La Grande Punto inizialmente da sola in categoria verrà dopo poco affiancata dalla Peugeot 207 S2000.

Peugeot 207 S2000

A seguire le orme di Abarth è la casa francese di Peugeot che dopo aver sviluppato, come per Fiat, la versione S1600, nello specifico il modello 206, si occupa della progettazione e sviluppo della 207.
Sviluppata dal reparto corso di Peugeot Sport la vettura vedrà Bryan Bouffier e anche Gilles Panizzi nel ruolo di tester per cercare di fornire ai vari team Peugeot Sport ufficiali nei diversi paesi europei la migliore vettura possibile in grado di togliere lo strapotere di Abarth.
La 207 S2000 vedrà la luce il 20 ottobre 2006 con alla guida Gilles Panizzi durante il Rallye d’Antibes – Cote D’Azur del 2006 e a cui seguirà la partecipazione di Bryan Bouffier al Rallye du Condroz del 2006.
In entrambi le occasioni la vettura correrà con il numero 0 in quanto mancante di deroga FIA che arriverà poi per la stagione 2007.
L’arrivo seguente stagione permise l’arrivo delle Peugeot 207 ai diversi team ufficiali locali per cercare di conquistare la maggior parte dei campionati nazionali ed internazionali.
La vettura ospiterà grandi nomi, che a bordo della vettura francese conquisteranno la maggior parte dei campionati nazionali, del calibro di Bryan Bouffier, Luca Rossetti, Paolo Andreucci, Bruno Magalhaes,Nico Vouilloz, Kris Meeke e Sebastien Ogier.
A questa lista dei maggiori vincenti della casa francese seguono decine e decine di ulteriori piloti plurititolati che proprio sfruttando la 207 sono riuscite a salire sul gradino più alto del podio.

Con lo stop dello sviluppo della Punto Abarth, la Peugeot 207 troverà in breve tempo un nuovo avversario da temere, l’arrivo della Skoda Fabia.

Skoda Fabia S2000

La casa ceca, dopo la partecipazione alla categoria regina dei rally con la creazione della Octavia e Fabia WRC non particolarmente vincente, decise di abbandonare proprio la classe regina per dedicarsi completamente allo sviluppo di una macchina che possa competere nella neonata categoria S2000.
La ricerca di una nuova vettura ricadde immediatamente nella scelta del nuovo modello del mercato, la nuovissima Skoda Fabia.
Jan Kopecky e Juho Hanninen saranno i piloti designati e scelti per poter testare e portare la vettura in gara nei diversi eventi europei.
Nel 2008 la vettura continuò il processo di sviluppo e di test partecipando, inoltre, a due diverse gare, il Barum Rally ed il Rallye di Sanremo entrambi effettuati con il numero 0 sulle fiancate, in quante mancante di deroga FIA.
Sarà il 2009 l’anno dell’effettivo debutto della vettura con la coppia KopeckyHanninen immolato nel tentativo di portare nella propria bacheca dei trofei il titolo di campione IRC.
Il titolo sfuma andando nella mani di Kris Meeke e della sua Peugeot 207, ma gli ottimi piazzamenti ottenuti e la prima vittoria nella gara di casa fanno capire la bontà del progetto e le alte prestazioni che la vettura offre, che la rende una delle vetture più competitive del panorama, prima dell’arrivo della nuova vettura di casa Ford, la Fiesta S2000.

Ford Fiesta S2000

L’ultima ad arrivare nella categoria S2000 fu Ford.
La casa americana vedendo il mercato delle S2000 sempre più in espansione decise di modellare la nuova Ford Fiesta, che verrà poi usata anche per partecipare nel WRC, per poter entrare all’interno della categoria, affidando il carico e compito alla filiale inglese, M-Sport, che già da diversi anni si occupa di gestire e progettare le diverse vetture Ford nei vari campionati mondiali e nazionali.
Le conoscenze pregresse del team permettono agli ingegneri di sviluppare, in appena 9 mesi, una vettura che fin dai primi test si dimostrò di essere altamente competitiva ed in linea con le prestazione dei competitor.
Oltre 3000 km di test, in particolare tra le sterrate strade nascoste tra i boschi di Cockermouth, dove Matthew Wilson e Marcus Gronholm si alternarono per cercare di sviluppare il più possibile la vettura e di arrivare il più pronti possibili per la gara di debutto della vettura, il Rally Monte-Carlo 2010.
Il 16 novembre 2009 la vettura verrà presentata ufficialmente all’interno della sede di M-Sport prima della messa in strada da parte del tester Matthew Wilson al Rally di Scozia 2009.

La non ancora arrivata deroga FIA le impedisce di poter effettivamente competere contro le altre vetture della categoria, obbligandola perciò a partecipare con il numero 0 fissato sulle portiere.
Non bisognerà, però, aspettare tanto prima di vetture l’effettiva messa in strada della vettura.

Il 20 gennaio 2010 due diverse vetture vedranno il via dell’evento monegasco che furono affidate a Mikko Hirvonen e al pilota di casa Julien Maurin.
La vettura si dimostrò altamente competitiva permettendo a Mikko Hirvonen di concludere l’evento monegasco davanti a tutti.
L’alta competitività della vettura mostrata dal pilota finlandese a Monte-Carlo e Al-Attiyah al Qatar International Rally spinse i diversi team a comprare la vettura arrivando al primo appuntamento mondiale, il Rally di Svezia con già 4 vetture a tagliare il nastro di partenza.
Le vittorie continuarono ad arrivare ed arrivarono anche i primi titoli nazionali ed internazionali conquistati rendendola di fatto una delle vetture più competitive della categoria.

Proton Satria Neo S2000

La categoria S2000 nel corso degli anni vide anche numerosi privati cercare di realizzare una propria vettura per cercare di entrare all’interno della categoria maggiormente in voga in quel periodo.
Il più celebre progetto inizialmente privato è quello svolto dalla MEM, azienda inglese dell’ex pilota britannico Chris Mellor, sulla Proton Satria Neo S2000.
Un progetto nato dopo una visita alla sede Proton dove i primi modelli di Satria Neo ammaliò talmente tanto il pilota inglese che vide nelle forme morbide ed eleganti la possibilità di poter sviluppare una vettura da competizione.

La migliore possibilità consistette nello sviluppare una vettura che fosse abbastanza accessibile facendo ricadere la scelta sulla da poco nata S2000.
I primi telai arrivarono alla sede inglese nel 2007 inoltrato con la prima uscita in strada che arrivò dopo oltre un anno di progettazione.
La Melliors Elliot Motorsport decise di affidare lo sviluppo della vettura al tester della Peugeot 207, rivelatosi la migliore vettura della categoria, il francese Bryan Bouffier.

I primi test mostrarono immediatamente la bontà del progetto che portò la squadra ad iscrivere una vettura al Rallye d’Antibes del 2008 proprio con il pilota francese alla guida.
La prima uscita mostrò, però, dei difetti di gioventù che portò al ritiro della vettura per problemi al motore che già dalla prima prova azzoppò la vettura prima del definitivo ritiro durante la seconda giornata di gara.
La prestazione ottenuta durante l’appuntamento francese convinse i vertici del team inglese a continuare i test della vettura malese tra le sapienti mani di Kris Meeke, Guy Wilks e Andreas Mikkelsen.
La messa in strada nel 2009 da parte di Kris Meeke e Alister McRae viene effettuata come test per prepararsi ad un vero e proprio assalto nel 2010 e 2011.
Un biennio che vedrà il pilota scozzese essere accompagnato da Chris Atkinson, Per-Gunnar Andersson e Giandomenico Basso cercare di conquistare il titolo IRC.
La vettura, però, dimostrò di non riuscire a reggere il passo delle concorrenti, complice anche l’arrivo della Skoda e della Ford oltre ai continui aggiornamenti della Peugeot, relegandosi continuamente nelle parti basse della classifica e portando alla chiusura del progetto nel 2012 complice anche le notizie dell’arrivo di una nuova categoria nel 2013, la categoria R5.

Vetture atipiche

La categoria nel corso degli anni vide la nascita di diversi progetti nati grazie ai regolamenti nazionali maggiormente permissivi dei diversi paesi, europei e non, nella creazione di vetture che non abbiano ricevuto la fiche omologativa rilasciata dalla FIA.
La vettura più celebre fu la Opel Corsa S2000 sviluppata dalla scuderia inglese Motor Sport Development.
Un progetto nato nel 2007 e che videla luce solamente nel 2008 con la messa in strada che avvenne pochi giorni prima dell’arrivo della deroga internazionale della FIA con la partecipazione del popolare pilota irlandese Austin MacHale al Cork International Rally.

L’1 ottobre 2008 la deroga FIA arrivò permettendo così alla vettura tedesca di poter correre nei campionati internazionali e nel 2009 il team inglese affida la propria vettura ad Andreas Mikkelsen, Toni Gardemeister oltre al pilota tedesco Tim Stebani.
La vettura si dimostra poco competitiva costringendo il team inglese a chiudere presto il progetto Opel.

Oltre al progetto Opel la categoria S2000 vide nascere un progetto particolarmente curioso ed interessante che arrivò anche in territorio italiano, la Toyota Corolla S2000.
Sviluppata nel 2005 dalla filiale sudafricana di Toyota, il Toyota Total Team, per partecipare al campionato sudafricano arrivò ben presto in territorio europeo grazie ad Alister McRae che nel 2006 partecipò al Wales Rally GB seguita poi dalla partecipazione al alcuni appuntamenti inglesi da parte di David Higgins.
La vettura arrivò anche in territorio italiano grazie al team Grifone che permise a Simone Campedelli, Didier Auriol e Fabrizio Tabaton di partecipare ad alcuni eventi con l’atipica vettura giapponese.

Al progetto Opel e Toyota si seguono le nascite dei progetti di Dacia e di Lada.
La casa rumena e russa guardarono con un occhio di riguardo all’epoca nuova categoria e decidendo di sviluppare ciascuna un modello da rally con la Dacia che si occupò di sviluppare la Dacia Logan S2000 e la Lada che decise di utilizzare il modello 112 VK.
Se per la vettura russa le informazioni sono pressoché ridotte a 0 se non la partecipazione ad un rally russo avvenuto nel 2005 per mano di Aleksandr Nikonenko, per la vettura rumena si hanno maggiori informazioni.

Nonostante la non mai avvenuta partecipazione a qualsiasi tipo di rally, la vettura rumena, sotto richiesta esplicita di Renault (n.d.r. già all’epoca faceva parte della holding della casa francee), sviluppò un modello S2000 sotto le sapiente mani del tester di Renault Sport, Simon Jean-Joseph.
La vettura franco-rumena fu messa in strada per la prima volta sulle strade francesi nei dintorni di Saint Michel Les Portes in un programma di test nelle strade comprese tra Nizza,Torino e Lione.
Il progetto però si fermò presto e dopo la prima messa in strada la Dacia Logan S2000 sparirà per sempre dai radar.
La scelta di ritiro arrivò a seguito del non veto da parte di Renault e quindi di conseguenza di Dacia che preferì impiegare le proprie risorse nella progettazione di altre vetture da rally, come la Renault Clio R3.

 

RRC

All’apice della categoria S2000 la FIA decise, nel 2011, di affiancare alle vetture aspirate delle vetture turbo denominate RRC (Regional Rally Car).
Vetture create appositamente per i campionati regionali con caratteristiche piuttosto simili alle WRC, ma con prestazioni similari alle S2000 con i motori 1600 cc turbo derivanti dalla versione WRC, ma con una flangia ridotta a 30 millimetri invece dei 33 delle WRC che trovano posizione al posto del 2000 aspirato, ma con caratteristiche estetiche ed aerodinamiche tipiche della categoria S2000.
Categoria che troverà approvazione in Ford, che alla Fiesta S2000 affiancherà proprio la Fiesta RRC, in Citroen e Mini, quest’ultime particolarmente favorevoli in quanto possiedono caratteristiche tecniche piuttosto simili alle vetture WRC già prodotte, ma con prestazioni piuttosto simili alle S2000.

Un passaggio di testimone graduale da parte della FIA che nel 2013 decise di abbandonare definitivamente il motore aspirato 2000cc in favore di un motore 1600cc turbo che inizialmente generò non poche critiche e problemi, ma che con il passare del tempo trovò una sempre maggiore approvazione portando ad una sempre maggiore scomparsa delle vetture S2000 fino ad arrivare alla quasi totale scomparsa di esse nonostante il gran numero di vetture vendute in tutto il mondo che con il passare del tempo finiscono sempre di più nelle collezioni dei privati.

 

Video Credit: RivieraRally.net, Zagatoi, Mk2RacingVideos, Mr.Poypoy
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