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WRC – Tre giorni di test per Hyundai in Belgio in vista del Renties Ypres Rally
Breen, Tanak e Neuville si sono allenati questo inizio settimana in vista della gara belga
Nonostante il clima di profonda incertezza che aleggia attorno al Ypres Rally in programma a fine novembre, il team Hyundai Motorsport ha regolarmente svolto una sessione di test per prepararsi alla gara belga.
Il primo ha svolgere i test è stato l’irlandese Craig Breen, che già ben conosce le strade di Ypres avendole affrontate diverse volte, vincendo lo scorso anno. Rispetto ad un’anno e mezzo fa, sono cambiate la vettura e soprattutto le condizioni meteo.
La strada che il team ha scelto per il test era veramente molto difficile. Il meteo è stato variabile, abbiamo cominciato sotto la giornata sotto la pioggia e successivamente il meteo è migliorato e con esso le strade che si sono parzialmente asciugate. Una delle insidie maggiori di Ypres sono le curve, che in questo periodo dell’anno saranno molto sporche e ancor più insidiose del solite. In un certo senso sarà come correre il Wales, in quanto se dovesse piovere il grip sarà maggiore in quanto ci sarà meno fango sulla superficie stradale. Il meteo sarà una grossa incognita, potrebbe anche essere asciutto…ma se dovesse arrivare la pioggia, le cose potrebbero farsi un po’ più difficili.
Nella seconda giornata di prove è sceso in strada Ott Tanak. Per il campione del mondo si è trattato di una prima volta assoluta sulle strade del Belgio. Anche per lui condizioni meteo variabili, come già accaduto a Breen.
Le condizioni meteo e delle strade saranno decisive in questa gara, tutto può ancora accadere. Non abbiamo nulla da perdere in ottica Campionato, noi sicuramente ci proveremo.
Ha chiuso la sessione di test, Thierry Neuville. Il pilota di casa è il favorito numero uno alla vittoria finale del rally. Anche per Thierry e Nicolas, test con condizioni meteo e strade variabili, come era già accaduto hai suoi due compagni di squadra.
https://www.youtube.com/watch?v=pLr9YotuZU4&feature=emb_title
Foto by Tom Buyse
