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La ricetta di Subaru…a tre porte! La mitica Impreza S3WRC/22B

Una macchina che ha fatto la storia...e noi ve la raccontiamo (insieme a Piero Liatti, Luigi Battistolli e Maurizio Stasia)

Correva l’ anno 1996, nei rally una nuova era stava per incominciare: Dopo 10 anni di servizio, le Gruppo A8 furono mandate in pensione, e a Parigi avevano deciso di rivoluzionare il mondo dei rally, dando vita alla categoria delle World Rally Cars.[the_ad id=”8964″]

I cambiamenti rispetto alle gruppo A furono molteplici, comprese molte maggiori libertà di interpretazione della vettura rispetto alla sua variante stradale, rendendole dei veri e propri “prototipi”.
L’ obbiettivo era quello di attirare nuovi costruttori, anche se in realtà nel 1997 rimasero gli stessi del 1996, con Toyota bannata per due anni, e vide ai nastri di partenza Mitsubishi, Ford e Subaru.
Mitsubishi si limitò ad adattare le sue Evo IV e III, Ford invece evolveva il progetto Escort Cosworth portandolo in versione WRC, ma fu Subaru a cercare di rivoluzionare il mondo dei Rally.

Creata apposta per cercare di vincere il Mondiale Rally, nel 1997 vide la luce la Subaru Impreza S3 WRC, dopo che i tecnici delle Pleiadi, partendo dalla base 555, evolsero il tutto accorciando di netto il precedente modello, togliendo due porte  e peso aggiungendo tanta grinta e agilità che nei rally non guasta mai.

I piloti per la stagione 1997 furono tre: il mitico Colin McRae come pilota titolare,  con il forte Svedese Kenneth Eriksson ed il nostro mitico Piero Liatti schierati a turno sulla seconda vettura delle Pleiadi.

Il debutto ufficiale della S3 WRC avvenne al primo rally mondiale di quell’ anno, il Montecarlo, e fu vincente:
Una gara leggendaria, difficilissima ed insidiosa, che vide una stratosferica vittoria di Piero Liatti e Fabrizia Pons, che con quel successo stabiliscono anche l’ ultima vittoria nel WRC per il nostro paese fino ad ora.
Per la Subaru, che vincerà di seguito  in quella stagione anche la seconda e la terza gara del mondiale, lo Svezia ed il Safari, guidata sulle nevi da Eriksson e nel fango da Colin McRae, si rivela un debutto eccellente, con un solido primo posto nel mondiale costruttori.
Nel corso della stagione arrivarono vittorie anche in Corsica (McRae), Nuova Zelanda (Eriksson), Sanremo (McRae, ma solo conseguentemente all’ ordine di squadra che non permise a Liatti di vincere al fine di favorire maggiormente lo Scozzese nella lotta al titolo), Australia (McRae) e RAC (McRae), risultati eccellenti che permisero al 555 Subaru World Rally Team di dominare nella classifica Costruttori, ma di perdere quella piloti per un solo punto, con Colin McRae e Nicky Grist secondi dietro al duo Mitsubishi Makinen-Mannisenmaki, che vinse per la seconda volta di fila il mondiale. Per Colin c’è rammarico, soprattutto per i quattro ritiri consecutivi di Grecia, Nuova Zelanda, Finlandia ed Indonesia che ne hanno compromesso la stagione facendogli sfuggire dalle mani un titolo che gli era in tasca.

1998, nuova stagione, grandi aspettative, ma non tutto va come dovrebbe:
Con due mastini come Colin McRae e Piero Liatti alla guida delle due Subaru S4 WRC ’99, auto con leggeri aggiornamenti rispetto alla versione precedente, le aspettative non potevano che essere molto elevate, ma in realtà non tutto andò secondo i piani.
I rapporti si incrinarono, e ne lo Scozzese ne il Biellese riuscirono a continuare un buon rapporto con Prodrive, la stagione inizia male, le vittorie non arrivano, pochi podi e le auto soffrono di problemi di affidabilità: è la disfatta.
McRae vince in Portogallo, Francia e Grecia, ma tra incidenti e problemi non riesce ad andare oltre al terzo posto nel mondiale piloti.
Liatti invece si deve accontentare di un terzo posto al Tour de Corse e di un secondo a Sanremo, con altre gare iniziate molto molto bene ma rovinate da continui problemi tecnici, chiudendo al settimo posto nel mondiale.

Nella costruttori Subaru è solo terza, la delusione è palese ed i piloti se ne vanno: bisogna ricostruire tutto.
Per il 1999 l’ auto viene evoluta, nasce la Subaru Impreza S5 WRC, vengono ingaggiati il pluricampione del Mondo Finlandese Juha Kankkunen ed il giovane Inglese Richard Burns per tutte le gare, con qualche apparizione per Bruno Thiry.

Buon podio al Monte per KKK, anche se dopo quel risultato si spengono un po’ le stelle delle Pleiadi, che però si risvegliano a metà stagione, quando per Burns arrivano i primi podi, e per Kankkunen le prime vittorie, anche se forse è tardi, perché nonostante i tentativi, le vittorie in Argentina e Finlandia per KKK e  in Grecia, Australia e RAC per Burns, la rimonta arriva ma non viene completata, forse a causa di un deludente inizio di stagione, e Burns si ferma a Vicecampione del Mondo, mentre Kankkunen è solo quarto in classifica.
Per pochissimi, ma decisivi punti, non arriva nemmeno la classifica Costruttori, che vede il Toyota Castrol Rally Team esultare.

L’ultimo anno della vettura a 2 porte fu il 2000.
Subaru iniziò la stagione con la versione dell’ anno precedente, la S5, cogliendo subito un terzo posto con Kankkunen a Montecarlo e  una storica doppietta nella terza gara della stagione, il Safari Rally, con Burns primo e Kankkunen secondo, per poi schierare a partire dal Portogallo la versione evoluta, la S6, che si dimostrò subito vincente, sempre con Richard Burns.
A fare la voce grossa di Subaru in quella stagione fu proprio il Britannico, che subito dopo colse anche un secondo posto in Spagna ed una vittoria in Argentina, per poi incappare in una serie di problemi tecnici e di incidenti che ne compromisero la stagione, con poi Cipro e Corsica conclusi solo al quarto posto ed un ritiro a Sanremo che resero vani gli ultimi due risultati (2° posto in Australia e 1° in Gran Bretagna) ai fini mondiali, visto che non riuscì a vincere il campionato del mondo e si laureò vice-campione per la seconda volta di fila.
Per Juha Kankkunen invece fu invece una stagione buia, con solo tre podi e conclusa all’ ottavo posto mondiale.
Nella classifica cosrtruttori invece Subaru concluse al terzo posto, dietro a Ford e Peugeot.

Si concluse qui la storia nel World Rally Championship per la prima versione WRC della vettura Giappo-Inglese, che si è dimostrata molto competitiva ma anche talvolta afflitta da problemi di affidabilità o da semplice sfortuna.

Un poker di vetture, S3-S4-S5 ed S6 WRC, che in qualche modo ha scritto la storia dei rally, cogliendo non solo un titolo mondiale costruttori e tre secondi posti nel mondiale Piloti, ma che ha trionfato anche in numerose serie nazionali ed Europee, sia su terra che su asfalto, anche nel terzo millennio.

La versione speciale stradale 22B nacque invece nel 1998, per celebrare il titolo mondiale Costruttori 1997 e per celebrare i 40 anni di Subaru, e fu l’ unica Subaru Impreza a montare un motore di cilindrata 2.2.
La potenza della variante stradale non fu mai dichiarata, in quanto in Giappone all’ epoca non era obbligatorio, e rimane un mistero, visto che a quanto sostiene qualcuno passava i 300 cv

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Ecco qui le testimonianze di chi ha potuto toccare con mano la fantastica opera d’ arte uscita da Prodrive:

Piero Liatti:

La prima versione della “tre” porte WRC venne presentata nel 1996, al rally di Spagna, ed accolse subito molti consensi da parte di tutti, pubblico compreso.
Era stata sviluppata soprattutto da me, Colin Mcrae e Kenneth Eriksson, ed era più corta e larga rispetto alla 555 gruppo A.
La macchina soprattutto ad inizio 1997 era molto nervosa, sia a causa dello sviluppo ancora da svolgersi sia a causa del fatto che fu sviluppata soprattutto sulla guida di Colin, che andava sempre di “traverso”, ma andava davvero molto forte, e ci vinsi subito il Montecarlo 1997, e nelle quattro gare che mi fecero fare in quella stagione arrivai 2° in Spagna e a Sanremo, ove nella terra natia mi costrinsero a prendere penalità al C.O per far passare McRae, che doveva lottare per il campionato mondiale.
Passando al 1998, fui nominato come secondo pilota e mi fecero disputare tutte le gare del mondiale, peccato che, forse facendomi pagare quell’ episodio a Sanremo del ’97 dove inizialmente mi rifiutai agli ordini di scuderia, infatti mi trovavo sempre una macchina con dei problemi tecnici che quella di Colin casualmente non aveva mai, in ogni caso era davvero fantastica da portare al limite e da guidare, tanto che tuttora la possiedo ancora in versione WRC.
Parlando della versione stradale 22B, a noi per le ricognizioni fu data una versione simile, ovviamente con differenze negli ammortizzatori e nei rapporti del cambio, ma fu anch’ essa una macchina favolosa, seppur ovviamente non nella versione da corsa.
Rimane per me, e forse anche per tutti voi, una delle Impreza più epiche mai create, forse LA Impreza.

Luigi Battistolli:

Le Subaru che guidai erano vetture fantastiche, facili e divertenti.Andavo molto forte, ma in tutta sicurezza grazie ad un ottimo bilanciamento e ad un assetto quasi perfetto, accompagnato dal generoso motore boxer 4 cilindri che erogava attorno ai 330hp.È stata una vettura la cui competitività si è prolungata oltre alla nuova versione a passo corto, di derivazione monovolume, segno che se avessero insistito sullo sviluppo e il miglioramento di questa, avrebbero ottenuto altri successi anche nel mondiale.Quella stradale era anch’essa una ottima vettura, a partire dalla 22B, migliorandosi successivamente con la ultima da me posseduta, la RB5, realizzata in edizione speciale dedicata a Richard Burns. Doti quasi corsaiole, naturalmente con limiti modesti.

Maurizio Stasia:

La Subaru Impreza che posseggo io è quella targata P8 WRC,  nata come modello S3 WRC 1997, ma poi Prodrive nel 1998, anno in cui ha iniziato a vendere le Subaru WRC ’97, le ha aggiornate tutte a S4 WRC, con qualche piccolo miglioramento tra i quali la presa d’aria centrale.
In ogni caso la mia è stata una vettura vincente, con Colin McRae, che nel 1998 con quest’ esemplare vinse il Safari Rally WRC, arrivò secondo in Argentina e si ritirò in Indonesia, quando però era in testa.
Guidarla è uno spettacolo, ha moltissima coppia ai bassi, turbolag quasi nullo (che per l’ epoca era una cosa sensazionale) e si guida quasi come una trazione posteriore, con un traverso facile nelle curve ma una grande trazione all’ uscita dei tornanti.
Un’altra cosa positiva è la presenza del differenziale posteriore bloccato, con l’ anteriore ed il centrale elettronici, feature che rimase tale fino al 1999, anno in cui introdussero anche i differenziali posteriori elettronici.
Essendo dell’ inizio epoca WRC, con cambio innesti frontali ad H, da guidare poi è molto simile alla 555 Gruppo A.
Ho posseduto anche la versione stradale 22B, nativa con la guida a destra che poi ho fatto convertire a sinistra, che era una straordinaria vettura stradale, ovviamente lontana dalla WRC, ma molto divertente e superiore alle Impreza lanciate fino a quel momento.

QUALCHE VIDEO RITRAENTE LA VETTURA IN AZIONE:

 

 

Ringraziamo molto tutti quelli che in qualche maniera, con la loro opinione, si sono resi partecipi di questo articolo, e della storia di questa leggendaria automobile.

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1 Commento

  • Cristian
    Posted 9 Novembre 2017 17:05 0Likes

    sara’, ma per me nulla puo’ superare l’Impreza WRX gr. A, in particolare la N1WRC del 1996!

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