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La prima vittoria di un turbo nel mondiale. La storia della Saab 99

Nell’anno del primo titolo piloti a sorprendere sono anche le innovazioni tecniche. In primis il turbo adottato dalla Saab, la casa svedese sbalordisce tutti in un rally di Svezia molto impegnativo

Correva l’anno 1979 e molte erano le novità nel mondiale rally. Fra tutte, la più importante era sicuramente l’introduzione del primo iride piloti nella storia. Già da due anni, era stata istituita una Coppa FIA ma senza titolazione di mondiale. I vincitori di quella Coppa FIA furono nientemeno che due top driver come Sandro Munari e Markku Alén. Nel ’79 però cambia tutto e si fanno le cose in grande. I contendenti per il titolo sono in molti: da Mikkola ad Alén, da Darniche a Waldegaard passando per Blomqvist.

Non solo innovazioni regolamentari ma anche a livello tecnico. Tiene banco la lotta tra Fiat e Ford, con quest’ultima che sembra avere una marcia in più. Ancora si corre un po’ con tutto: trazioni posteriori ma anche anteriori, auto a serie limitata come la Stratos o prodotte in serie come la Escort, addirittura in Costa D’Avorio si usano le ammiraglie Mercedes a cambio automatico. Proprio in questo crogiolo di differenze tecnologiche spunta il nome della Saab 99 Turbo.

La piccola della casa svedese, si porta sulle spalle quel difficile peso che è l’eredità lasciata dalla storica Saab 96. Per farlo, in Scandinavia, si punta sull’uso del Turbo e della trazione anteriore. La Saab si è unita ormai da qualche anno alla Scania, produttrice di veicoli industriali, nella fattispecie camion ma non solo. I motori Saab vengono così completamente riprogettati e si fa leva sulle conoscenze dei tecnici Scania per quanto riguarda il turbocompressore. Il lancio del modello di serie avviene nel 1977.

La 99 Turbo viene sviluppata grazie alle indicazioni tecniche di Stig Blomqvist. Il campione svedese è sicuramente uno dei migliori piloti della scena internazionale dell’epoca. Blomqvist, si era già distinto a più riprese con la ormai obsoleta Saab 96 V4. La casa svedese però decide di puntare in alto. Dal 1976 infatti la Saab sta sviluppando la 99 EMS ottenendo discreti risultati e qualche sporadica vittoria.

Il motore viene portato, in diverse fasi, dalla potenza originale di 110 CV fino a 165 CV. Vengono poi aggiunte due valvole a farfalla per cilindro così da poter averne un totale di quattro su ciascuno di essi. Nel ’78 però avviene la svolta. In Saab si decide di puntare sul turbo e dopo un attento e meticoloso sviluppo lo si porta anche nei rally. In particolare si decide di adottare un turbocompressore Garrett T03. Il quattro cilindri può, così, raggiungere una potenza di oltre 250 CV. Il debutto al Rac si conclude con un ritiro ma si inizia a sperimentare per la stagione 1979.

Il 1979 si apre con il classico Rally di Montecarlo e la clamoroso vittoria di Darniche con la Stratos privata.La tappa successiva è il Rally di Svezia e i protagonisti ci sono tutti. Waldegaard, Mikkola e Vatanen con le Ford Escort RS 1800. La Fiat, con la 131 Abarth, si affida al solo ad Alén mentre la Toyota schiera Jean-Luc Thérier. Tra i favoriti anche Airikkala con la Vauxhall Chevette. Oltre a questi ovviamente bisogna fare i conti con tutti i fortissimi piloti locali. La Saab si presenta con due 99 Turbo ufficiali guidate da Blomqvist ed Eklund.

Parte forte Markku Alén, con l’unica 131 Abarth ufficiale, staccando il miglior tempo nella prima prova. Il finlandese viene superato quasi subito dal connazionale Hannu Mikkola e da Stig Blomqvist. A sorprendere però sono Anders Kulläng con la Opel Kadett GT/E e un giovane Ari Vatanen a bordo della Escort 1800. Il primo riesce a mantenere la leadership fino alla nona prova speciale, mentre il secondo rimarrà in testa dalla decima alla quattordicesima. Per via della rottura di una guarnizione di testa del motore, Vatanen sarà costretto al ritiro. Da questo momento in poi sarà un assolo di Blomqvist.

In appena cinque prove speciali, lo svedese aumenta di oltre un minuto il suo vantaggio sul primo degli inseguitori. L’unico che riesce in qualche modo a impensierirlo è Bjorn Waldegaard, però, recuperare oltre 4 minuti a Blomqvist non è un’impresa facile neanche per il futuro campione del mondo. Si susseguono i ritiri con Anders Kulläg e Therier. Nulla di tutto ciò sembra impensierire Blomqvist, nemmeno la rottura del motore del suo compagno di squadra Per Eklund.

È una cavalcata trionfante. Una vettura svedese con un pilota svedese, un navigatore, Björn Cederberg, svedese che vincono il rally di casa. La prima vittoria di un turbo avviene in uno dei rally piò ostili e difficili della stagione, dove solo i veri specialisti della neve potevano vincere. Un turbo montato su un’auto a trazione anteriore che sarà destinata a passare alla storia. Addirittura, la piccola Saab 99, otterrà questa vittoria prima che Renault ci riesca in F1, questo a dimostrare l’importanza dei rally nello sviluppo tecnico.

Purtroppo per la 99 questa rimarrà l’unica vittoria in un rally iridato. La Saab deciderà di ritirarsi dal mondiale solo 2 anni dopo, per via dei costi di sviluppo troppo elevati imposti dai nuovi regolamenti. Blomqvist invece approderà prima in Talbot per poi passare in Audi dove vincerà il mondiale nel 1984.

Una pagina di storia, quella della casa svedese, destinata a rimanere negli annali e che ci lascia ancora oggi un enorme eredità. Qualche anno dopo, nel 1981, ci sarà la storica vittoria della Renault 5 Turbo al Montecarlo. Da lì in avanti sarà un tripudio di turbocompressori e volumex, con sperimentazioni che avranno dell’incredibile, basti pensare alla 037 o alla Delta S4. Fino ad arrivare ai giorni nostri in cui per regolamento tutti adottano questo sistema. Tutto iniziò però in quel freddo Rally di Svezia 1979.

 

Photo Credit: wrc.com
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