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RallyLegend: un mondo da preservare che mostra il futuro

In un mondo rallistico in cui la monotonia e la poca creatività ne fanno da padrone, la kermesse sammarinese può insegnare ed indicare quella che è la strada giusta per portare vecchi e nuovi fan a bordo strada

Lo sappiamo il RallyLegend è sempre sulla bocca di tutti e con l’edizione 2023 da poco passata diversi sono i dubbi che fa aleggiare sul mondo dei rally.
Evento a sé che ogni anno attira migliaia se non centinaia di migliaia di spettatori da tutti il globo, come confermato dai numeri di questa 21° edizione, che ha portato sulle strade sammarinesi diversi campioni del mondo delle diverse epoche e discipline.

Un vero e proprio show che ovviamente ha i suoi lati positivi come anche alcuni lati negativi, di cui però non è la sede giusta di cui discuterne, che può far insegnare a tutti su come un evento può essere strutturato.

Lo sappiamo, i rally stanno annoiando in particolare quelli italiani dove il costante monopolio Skoda unito alla poca appetibilità, dal punto di vista dello spettatore, delle vetture Rally2 stanno sempre di più allontanando il fan dal mondo che amano e sta sempre di più impossibilitando nuovi fan ad appassionarsi alla disciplina, resa miope e ferita da diverse scelte dubbie.

Dubbi sollevati dallo stesso Luca Cantamessa durante una serata al podcast degli amici Service Park, nel quale tra i diversi argomenti trattati, ha anche sollevato e fatto notare come la forte restrizione nella possibilità di organizzare gli eventi non spinga gli organizzatori a dare il massimo, portando alcuni di essi a rimanere insoddisfatti e criticare il proprio lavoro, e di creare un qualcosa di unico, privando di conseguenza ogni evento del carattere e dell’unicità che contraddistingue l’evento e l’organizzazione stessa.

Diversi sono stati i tentativi di alcuni organizzatori come appunto quelli del Rally di Alba nel creare un qualcosa di nuovo per far avvicinare nuovi e vecchi spettatori ai bordo strada delle diverse prove speciali dei diversi appuntamenti, incontrando però costanti difficoltà e forti limitazioni.
Abbiamo potenzialmente la soluzione vincente tra le mani ed il continuo e costante di afflusso ad eventi del genere sottolineano e rimarcano la potenziale strada che tutti dovrebbero seguire nel cercare di realizzare qualcuno di veramente incredibile che rimane nella mente e nei ricordi dei diversi spettatori.
Una manifestazione a 360° che fin dai giorni prima della gara, tramite eventi a tema, prove spettacolo e mostra di vetture riesce a coinvolgere gli spettatori all’interno dell’evento e facendoli sentire partecipi di un qualcosa che ogni anno diventa unico.

Certamente anche le vetture fanno la loro parte e la possibilità di vedere alcune di essere diventate ormai inusuali come la Hyundai Accent WRC portata in gara da Marcello Miotto o le vetture francesi come la Peugeot 306 Maxi, la Peugeot 307 WRC e la Citroen Xsara WRC portata in gara dall’enorme flotta spagnola, porta lo spettatore ad essere maggiormente attirato rispetto al costante ed ormai soporifero enorme plotone di vetture Skoda R5/Rally2 che ogni monopolizza ogni singolo evento.

Nulla, però vieterebbe a diversi organizzatori di poter replicare parate o mostre di vetture, considerando anche la sempre più complessa messa in strada della maggior parte di esse, nei diversi appuntamenti andadando a colmare quel gap passionale e amoroso che tanto gli spettatori cercano e che con il passare degli anni ne sono sempre più privati.
I numeri parlano chiaro questo continuo e costante coinvolgimento del pubblico anche nel lasso di tempo in cui le prove speciali non sono presenti non può che essere apprezzato dai diversi spettatori che fanno di tutto pur di poter essere presenti all’evento.

Serve unicità e freschezza, ma la costante paura di osare frena sempre chi invece avrebbe il coraggio e le potenzialità di osare nascondendosi dietro la maschera del “gli altri non possono” per cercare di “accontentare” tutti e di appiattirli sulla stessa linea della noia.

Il RallyLegend può insegnare e ogni anno, nonostante le continue e sempre più crescenti difficoltà, attira sempre più pubblico assumendo di fatto il ruolo da protagonista e diventando di fatto l’unico vento fresco in un ambiente dal sapore fortemente desertico e arido e che fa capire come possa essere l’indice che mostra la direzione da seguire.

 

Photocredit: Rallyssimo.it
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