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Angelo Medeghini: sport, passione e un sogno mondiale

Ricordiamo la vita e la carriera di un protagonista dei rally italiani. Scomparso purtroppo troppo presto

Tra i nomi che hanno fatto parte degli “anni d’oro” del rallysmo italiano è uno di quelli che viene ricordato meno spesso ma Angelo Medeghini è stato un uomo che ne ha scritto pagine importanti.

Una storia un po’ diversa rispetto al classico “eroe che si è fatto da solo” e forse per questo talvolta tralasciata. Ingiustamente.

Medeghini aveva le possibilità di correre a certi livelli, a cui associava una passione smisurata per quello sport di nicchia che si stava facendo conoscere sempre di più nel Belpaese.

E quando nel 1991 decise di buttarcisi a bordo di una Peugeot 309 GTI 16 della Mirabella Racing non lo fece di certo con lo spirito di chi inizia giusto per partecipare.

L’idea era diventare un giorno campione del mondo di rally e sarebbe rimasta la stessa dalla prima all’ultima gara.

Anche perché oltre alle disponibilità c’erano la stoffa, la passione e quel pizzico di coraggio necessari a provarci davvero. Fino in fondo.

Gli inizi della carriera di Angelo Medeghini

La prima stagione intera in Italia sarà nel 1992, con il Rali Vinho de Madeira come prima gara internazionale, sempre con la 309 e tre diversi navigatori.

1993 vuol dire Peugeot 106 XSI e primo piazzamento nel mondiale rally: a Sanremo concluderà ottavo assoluto e primo di classe A6, mettendo in cascina quei primi punti mondiali che fecero arrivare il nome Angelo Medeghini ai più.

Tenta il passaggio alle quattro ruote motrici sulla prestigiosa Lancia Delta: quattro gare, due ritiri e un lieve sentore che era il caso di aspettare un po’ prima di fare il salto.

Il decollo a quattro ruote motrici

Navigato da Claudio Quarantani inizia il 1995 con la Clio Maxi con il quarto posto al Rally Internazionale di Messina come miglior risultato.

Ma la voglia di più potenza è troppo forte e si iscrive al Sanremo e al RAC con la Toyota Celica Turbo 4WD.

Non concluderà nessuna delle due gare ma da quel momento resterà a bordo di vetture di categoria superiore.

Inizia il sodalizio dentro l’abitacolo con la moglie Barbara Medeghini-Capoferri che lo navigherà fino all’ultima gara.

Subaru Impreza 555 di A.R.T. Enginnering dal sound inconfondibile per raggiungere i primi buoni risultati a livello nazionale.

Messina si confermerà gara decisamente fortunata con Angelo Medeghini secondo alle spalle di Dallavilla – Fappani per soli due secondi.

Altri podi arriveranno al Coppa Liburna Città di Radicofani, Rally del Ciocco e Valle del Serchio e Rally del Salento.

Finirà quarto nella classifica generale dietro a tre mostri sacri come Dallavilla, Cunico e Aghini.

1998: finalmente Medeghini – Medeghini davanti a tutti

L’anno successivo l’approdo al Jolly Club, uno dei top team a livello nazionale, e il passaggio alla Ford Escort WRC con la mitica livrea Martini.

È il miglior anno per Angelo che è protagonista di un centro stagione davvero entusiasmante.

Vince il Rally del Salento su Aghini, si ripete al Coppa Liburna Città di Radicofani sempre su Aghini su Corolla e sfiora il successo anche al Rally Lana, battuto solo dal suo compagno di squadra Franco Cunico.

Il resto dell’anno culminerà con due ritiri e la classifica lo vedrà nuovamente in quinta posizione generale.

Deciderà di ritirarsi dai rally di lì a poco per dedicarsi alle attività di famiglia e al ruolo di padre.

Il forte richiamo dei rally e Angelo Medeghini che torna in macchina

Una pausa lunga sette anni nei quali i rally sono rimasti sempre e comunque nel cuore, fino a quel 2005 che lo vedrà tornare a bordo di una Mitsubishi Lancer Evo VIII.

La fedele Barbara alle note per riprendere quella scalata internazionale interrotta proprio sul più bello.

Prima dell’Arctic Lapland Rally le parole ormai divenute famose e riprese da diversi giornali:

” Per la prima gara dopo 6 anni di inattività potrei accontentarmi di un buon piazzamento, poi però punterò decisamente al successo. Perché il mio obiettivo è vincere il campionato “

Non lo vincerà, otterrà come miglior risultato un secondo posto nel produzione all’Uddeholm Swedish Rally.

Sarà una stagione anonima che si concluderà al Wales Rally GB su una Subaru Impreza STi N11 con 35esimo assoluto, 15 esimo di classe N4 e 15esimo nel Produzione.

Lontano dal quel sogno di vincere il mondiale ma con la stessa voglia di molti anni prima. Voglia e passione che non basteranno per evitare di salutare i rally per sempre.

Seguiranno il calcio con il Parma con Tommaso Ghirardi, il crack delle aziende di famiglia e tutta una serie di vicende che non hanno niente a che farei con i rally e su cui non serve di certo soffermarsi in questa sede.

Fino alla scoperta di quella malattia nel 2014, all’inizio dell’estate, e il tentativo di batterla con tutte le proprie forze.

Un tumore al midollo che non gli aveva tolto la voglia di lottare e il desiderio di continuare ad essere un uomo di sport dalla grande disponibilità ed umanità.

Il 6 settembre 2014 lascerà la moglie,  due figlie, Vittoria, nata nel 1999 e Greta nel 2001, e un grande vuoto nei tanti appassionati di rally che ricordano Angelo Medeghini sempre con il sorriso.

Riviviamo l’Angelo Medeghini uomo e pilota in un bellissimo video trovato sul web:

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