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Tempo

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Intervista ad Alberto Roveta: “Un 2019 positivo, vorrei provare lo sterrato…”

A tu per tu con il driver piemontese dopo i due podi stagionali al Rally della Marca e al San Martino

Abbiamo sentito il veloce pilota alessandrino Alberto Roveta dopo un 2019 breve ma “intenso”, con due importanti podi di R5 conquistati al Rally della Marca ed al San Martino di Castrozza a bordo di una Skoda Fabia R5.

Nonostante il poco tempo da dedicare alle gare quando sale in macchina dimostra sempre di essere davvero veloce, e ci ha confidato che gli piacerebbe provare anche qualcosa di “sterrato” in futuro…

Chi è Alberto Roveta?

Sotto l’aspetto sportivo è un appassionato da tanto tempo che non ha mai affrontato le corse a livello professionale ma che prima con i kart, poi in pista ed in fine nei rally mi permettono ogni tanto do sfogo alla mia passione.

Da dove nasce la tua passione per i rally?

La mia passione è sempre stata più per la pista che per i rally, poi grazie ad un amico-preparatore vicino a me sono stato attirato da questo mondo davvero fantastico ed ho iniziato, con loro, a correre.

Un 2019 con due sole gare all’attivo (Rally della Marca, Rally San Martino) ma entrambe coronate con due podi di classe R5 a bordo di una Skoda Fabia R5 (in Friuli di Gima Autosport mentre in Trentino di PA Racing). Cosa ci puoi dire a proposito di queste esperienze nel CIWRC 2019?

Non è stata la prima volta in cui ho affrontato gare del CIWRC, campionato che personalmente mi piace con gare impegnative e non “troppo” tempo perso visto il poco che risulta libero dalle attività lavorative.
Quindi se posso specialmente in Veneto ed in Trentino cerco di non mancare, misurandomi anche con gente che sta decisamente di più di me in macchina con anche palmares variegati al loro cospetto.
Due anni fa ho anche fatto Elba, 1000 Miglia, e fa sempre piacere anche correre in gare così, un po’ più titolate e di maggior livello rispetto ai classici “nazionali”.
Non mi lamento assolutamente dei risultati di queste due gare 2019, già arrivare sul podio e stare nei tempi vicini ai primi è fantastico, chiaro che vincere la classe sarebbe stato ancora qualcosina in più…

Nel 2017 hai avuto l’opportunità di disputare il San Martino a bordo di una possente Ford Fiesta WRC: Cosa ci puoi dire a proposito di quella gara?

Diciamo che non mi aspettavo ci fosse così tanta differenza tra WRC ed R5, specialmente a livelli telaistici e di motore, poi  a San Martino causa anche il tempo variabile abbiamo provato la Fiesta solo parazialmente senza spingere come “dovuto”. Dal mio punto di vista sono auto davvero belle, veloci ed impegnative ma per le quali ci vogliono numerosi chilometri prima di entrare in “sintonia”, cosa che invece non è del tutto richiesta dalle più intuitive ed economiche R5, grazie anche al loro rapporto costo-prestazione più vantaggioso.
Con l’evolversi delle R5 però anche le prestazioni si stanno livellando e con le WRC 1.6 ferme al 2016 non ci vorrà troppo tempo per arrivare a delle prestazioni pressoché identiche.

Hai iniziato la tua carriera con numerose gare a bordo di vetture Renault a trazione anteriore come Clio N3, Clio R3C o Megane N4, quale ti è più rimasta nel cuore? Secondo te la Megane N4 è stata una vettura sottovalutata?

In assoluto la Clio R3C ha un posto speciale nel mio cuore, sia per prestazioni che per assetto, senza dimenticarsi del fantastico sound…nonostante ci siano volute varie evoluzioni per arrivare ad essere davvero prestante.
Di sicuro tra le Renault che ho guidato è la migliore, detto ciò la Megane è stata una macchina poco riuscita per vari motivi, tra cui il cambio ad H, la quale solo sui percorsi veloci poteva dare la sua, risultando anche inutilizzabile sulla terra, a dimostrazione di ciò infatti ha avuto una vita davvero breve…

Quali sono le gare che preferisci?

Diciamo che prediligo le gare medio-veloci senza troppo “sporco” o troppi tagli, come Marca o San Martino, per quanto riguarda l’asfalto, anche se mi piacerebbe provare anche qualche gara “sterrata”.

Cosa ne pensi della situazione dei giovani italiani che corrono nei rally? Perché così pochi riescono ad emergere all’estero?

Credo che a differenza dei soliti luoghi comuni non sia solo colpa dei soldi o della Federazione, che ultimamente ha aumentato decisamente il suo impegno in iniziative come ACI Team Italia o il CIR Junior 2019, ma a volte magari della poca voglia di emigrare per correre e di confrontarsi con altri

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Al momento programmi particolari non ne ho, mi piacerebbe fare un’altra gara quest’anno, magari sulla terra per cambiare un po’, e poi per il prossimo anno vedremo il da farsi.

Grazie mille del tempo dedicatoci Alberto, alla prossima!

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