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CIRT – Esclusiva con Mattia Codato, vincitore del Trofeo Yokohama gruppo N

Intervista con il giovane e forte pilota veneto protagonista di un 2019 da ricordare.

Continuano le nostre interviste in esclusiva con i protagonisti del Campionato Italiano Rally Terra. Oggi abbiamo incontrato il giovane pilota veneto Mattia Codato, fresco vincitore del Trofeo Yokohama riservato alle vetture gruppo N. Sentiamo cosa ci ha raccontato in questa bella chiacchierata in esclusiva:

Ciao Matteo, bentornato su Rallyssimo. Il 2019 ti ha portato in dote il trofeo Yokohama riservato alle N4. Sei tra i pochi che ancora corre con questa categoria di vetture, che anni addietro hanno scritto importanti pagine di storia nei rally. Ci racconti la tua stagione?

È stata una stagione emozionante e la nostra rivincita per la stagione passata, dove siamo stati sempre tra i più veloci della categoria, ma abbiamo raccolto poco per varie sfighe, non ultima una falange amputata poche ore prima della partenza del Nido dell’Aquila. A inizio anno quando ci è stata data luce verde per il programma nel CIRT 2019 dalla scuderia, non sapevamo ancora del supporto di Yokohama al Trofeo, ma a fine anno, considerato il premio direi che ne è valsa veramente la pena. Nonostante le gare del CIRT siano delle gran belle gare e adatte alle gruppo N, questa classe è ormai al tramonto con i costi per fare un campionato che rimangono però elevati. Dal canto nostro sono anni che corriamo con Yokohama e il loro impegno in questo sport è esemplare. Dopo 3 gare, in cui comunque è successo un po’ di tutto, siamo riusciti a chiudere il Trofeo Gruppo N. Ci tenevamo a portare un titolo alla R.G. Race – branca creata ad-hoc dal nostro main sponsor R.G. Impianti per le competizioni sportive – e ci siamo riusciti.

Se ti dico Rally Italia Sardegna?

Ho letto varie polemiche a riguardo, ma quando ho visto che la federazione aveva messo una tappa del Mondiale nel calendario CIRT, non stavo più nella pelle.  Certamente non è stato facile per uomini e mezzi, una trasferta del genere porta via tanto tempo e una buona parte del budget, ma siamo rientrati dalla Sardegna con un bagaglio di esperienza incredibile. La prima volta che sono andato a vedere il WRC in Sardegna era il 2005 e avevo 13 anni. Allora sognavo di essere là anche io, tra Petter Solberg, Sébastien Loeb e Gigi Galli. Ma poi cresci e ti rendi conto che non è proprio così semplice. Anche se la gara è stata veramente dura e abbiamo avuto qualche problema alla nostra Mitsubishi, posso dire che questo Giugno ho realizzato un sogno che avevo da bambino. Sul palco di Alghero non riuscivo quasi a parlare talmente ero emozionato.

Il 2020 vedrà il Campionato Italiano Terra rivoluzionato, con i rientri di Berchidda e Liburna. Come valuti il calendario 2020?

Come si sarà capito ho un rapporto speciale con la Sardegna, vuoi perché al Vermentino 2018 ho centrato la mia prima vittoria di classe (di fortuna e strategia, più che di velocità), vuoi perché è una terra incantevole e i Sardi accolgono sempre molto bene i rally, cosa ormai rara in Italia. Reality check, due Rally in Sardegna saranno impegnativi da gestire, vedremo cosa verrà fuori. Liburna gran gara, nel 2018 stavo andando veramente bene fino a che non ho piegato una sospensione. Sicuramente non è facile costruire un calendario che vada bene a tutti, ma la terra è veramente una figata e spero che anche la prossima stagione sia altrettanto entusiasmante. Il ritorno agli scarti richiederà un’attenta strategia.

Da tre anni corri con Christian, come è nato questo equipaggio?

 La nostra avventura insieme è iniziata al Prealpi Master Show 2016, grazie a Michele Piccolotto e l’Hawk Racing Club, con i quali correvo già da due anni. In quella gara la nostra Impreza andò a fuoco ma da allora si è creato un rapporto che va al di là di condividere lo stesso abitacolo in gara. È importante secondo me stare bene insieme e io purtroppo non ho un carattere facilissimo. Sono stato fortunato a trovare una persona che tiene molto a me, mi sopporta quando la tensione è alta e con cui è veramente divertente fare la terza tappa insieme. Christian poi è stato fondamentale in momenti molto difficili (come quel Nido dell’Aquila 2018) e si è sempre dato da fare per trovare una soluzione ai mille problemi che si incontrano quando fai questo sport. La nostra amicizia ormai è così consolidata che quest’anno è venuto a darci una mano (leggesi guidare e caricare furgoni, posizionare cartelli etc.) al Rally Città di Scorzè. Certe settimane sono stato al telefono più con lui che con la mia ragazza di allora!

Progetti futuri

Saremo al via del Tuscan Rewind per chiudere questa bella stagione nel CIRT e festeggiare il Trofeo Yokohama. Sarà sicuramente un evento interessante visti i grandi piloti che è riuscito a richiamare. Sarà anche un modo per salutare la nostra Mitsubishi Lancer Evo X in vista di un nuovo programma che inizierà già dal Prealpi Master Show. Non possiamo ancora svelare i dettagli, ma rappresenterà per noi un ulteriore step di crescita in questo bellissimo sport nonché una novità assoluta nel panorama rallystico italiano. Christian e io siamo veramente carichi per questa nuova sfida!

Sogni nel cassetto

Al momento sono veramente contento e soddisfatto della mia piccola carriera di pilota. Onestamente non avrei mai pensato, il primo giorno in cui misi il casco in testa, di poter arrivare a correre le stesse PS dei campioni di cui leggevo sui giornali quando ancora non avevo la patente. Mi ricordo la prima gara del CIR fatta nel 2016: all’ultimo trasferimento non riuscivo a smettere di sorridere pensando che sarei salito sullo stesso palco di arrivo calcato da Basso, Andreucci e Scandola. Fare questo sport è una grande fortuna e un gran privilegio, e devo ringraziare mio papà che mi segue sempre con infinita passione. In futuro mi piacerebbe continuare a crescere, magari facendo qualche gara all’estero nel Campionato Europeo o nel Mondiale. Mi piacciono le cose nuove, come il trofeo con le Opel Corsa elettriche in Germania, ma sicuramente correre con una WRC rimane il mio desiderio numero 1.

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