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Rally Estonia – A rischio lo svolgimento dell’edizione 2020

Gli organizzatori sono ai ferri corti con la federazione locale che gli ha imposto un balzello da 100.000 euro!

A volte succedono cose che proprio non ti aspetti. Una di queste sta succedendo al Rally Estonia che, ad un passo dal grande salto in WRC, ora rischia addirittura di non essere disputato!

Rallyssimo segue da anni con estrema attenzione l’evento estone e, permettemi di dire, a ragion veduta. La gara, ormai celebre, organizzata da Urmo Aava, nel 2020 ha inaugurato una nuova tipologia di eventi, i cosiddetti “WRC Promotional Event”, pensati per essere un’anticamera del WRC vero e proprio e capaci di attirare pubblico e sponsor di alto livello.

In Estonia non hanno mai pensato a questo traguardo come un punto d’arrivo e, già a Monte-Carlo, nei giorni della gara, una folta delegazione estone era andata a parlare con la Federazione e il Promoter per candidare la gara per il passaggio al calendario WRC nel 2021 o, più probabilmente, nel 2022Parte di questo successo è sicuramente da ricercare nel supporto economico che il governo estone garantisce alla gara, pari a circa un milione di euro, e che frutta, secondo le stime dello stesso, un indotto per il territorio ben 5 volte superiore.

Fin qui niente di strano, non sono soldi regalati: lo stato investe in questo business perché sa che c’è un importante ritorno economico e di immagine (importantissimo per la giovane repubblica baltica). Non so se avete notato che non ho mai nominato la federazione automobilistica estone, non è stata una dimenticanza, semplicemente la federazione nazionale non ha mai supportato la gara, limitandosi a riscuotere una tassa di organizzazione di circa 2.000 euro.

Adesso che la gara è diventata popolare e si parla di un suo inserimento nel mondiale, la federazione nazionale estone ha deciso di volere una parte della torta, aumentando la suddetta tassa da 2.000 a 100.000 euro. Sì: un “modesto” aumento del 5.000% sull’anno precedente e senza margine di negoziazione. Secondo i media estoni si tratta di un ricatto bello e buono. Perché alla fine è comprensibile che la federazione locale cerchi di guadagnare qualcosa in più, ma non è pensabile che una gara in odor di mondiale debba subire un diktat del genere. Non si tratta nemmeno di una cifra impossibile da trovare per Urmo Aava e il suo team, ma le nostre fonti dall’interno dell’ente organizzatore ci dicono che non intendono sottrarre risorse alla gara solo per accontentare le mire di qualche burocrate.

La popolazione estone, che vive il Rally Estonia come una festa nazionale, è già insorta, soprattutto perché la gara rischia di perdere credibilità con la FIA e il promoter WRC, ma i vertici dell’Eesti Autospordi Liit (l’unione sportiva automobilistica estone) hanno ribadito per voce del dirigente Janis Kaal che non sono interessati a questo aspetto con queste parole: “Portare il WRC in Estonia non è una nostra priorità”.

Ovviamente tutte le persone di buonsenso stanno lavorando per superare il prima possibile questo impasse e non ci stupiremmo se qualche testa venisse fatta cadere per riportare a più miti consigli e a più modeste richieste i vertici dell’EAL. Noi, anche pubblicando questo articolo, ci schieriamo assolutamente con Urmo Aava e con quella sua splendida creazione che si chiama Rally Estonia e che vogliamo vedere arrivare nel WRC.

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1 Commento

  • MARCO
    Posted 23 Febbraio 2020 7:02 0Likes

    Tra poco verranno cancellati tutti i Rally

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