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Estero – Intervista con il quattro volte campione sloveno, Rok Turk

Vincitore per quattro anni consecutivi in patria dal 2017 al 2020

Continuano le nostre interviste esclusive con i protagonisti dei rally nazionali e internazionali. Oggi siamo andati nella vicina Slovenia, per conoscere meglio ed intervistare Rok Turk. Il pilota sloveno ha vinto per quattro volte il titolo sloveno (2017, 2018, 2019 e 2020), il titolo Croato (2019), l’Europeo 2WD (2011) il CEZ (2019).

Ciao Rok, benvenuto su Rallyssimo. Prima di iniziare la nostra chiacchierata ci racconti come è nata la tua passione per i rally?

Ciao. La mia passione è nata quando ero molto giovane, mio padre lavorava in officina come meccanico e addetto all’elettronica. Così sono stato spesso con lui in officina e passavo ore e ore seduto su queste vetture. Una volta cresciuto anche io ho iniziato a lavorare sia in officina sia nelle assistenze. Logisticamente il passo successivo è stato quello di poter correre con quelle auto. Una volta presa la patente di guida, ho iniziato a preparare tutto quello che sarebbe servito per debuttare in questo mondo.

Torniamo agli inizi di carriera, muovi i primi passi portando in gara un VW Polo 1.4. Che ricordi hai dei tuoi inizi e delle tue prime gare?

La mia carriera non inizia nei rally, ho mosso i primi nelle gare in salite del mio paese. La mia prima auto è stata una Peugeot 106 N1, già dai primi chilometri avevo capito che quella era la mia strada. Disputai tutto il campionato hillclimb sloveno, vincendo persino una gara. L’anno successivo invece, arriva il debutto nei rally come pilota. E’ stata un’emozione incredibile, qualcosa di indimenticabile era come vivere un sogno. Alla fine arrivo anche un risultato incredibile vinsi la classe e chiusi quarto assoluto con la piccola Polo 1.4, per di più si correva tra le strade di casa mia. Non avrei immaginato un’inizio di carriera migliore.

Ti porto al 2013, Rally Opatija navigato da Zdravko Draženović. Che ricordo ti viene in mente?

Gran bel ricordo!! La mia prima vittoria in carriera per più ottenuta con una vettura di classe R2. Amo correre con condizioni di bagnato e quella gara si corse proprio in quelle condizioni. E’ stata una gara speciale anche per un altro motivo, era la mia prima gara con Zdravko al mio fianco, per esserci conosciuti pochi giorni prima della gara, abbiamo portato a casa un risultato veramente importante. Il Rally Opatija è una gara che amo particolarmente, ho sempre bellissimi ricordi di questo evento.

Nel 2017 avviene il passaggio dalla R2 alla R5, anche se in precedenza avevi corso qualche rally in S2000. Questo passaggio ti permette di vincere il primo titolo sloveno, ci racconti come è stato l’impatto di questo passaggio dal 2wd al 4wd?

Tra il 2010 e il 2012 abbiamo corso alcuni rally con la Peugeot 207 S2000, per poi passare alle Peugeot 208 R2, vettura che ci ha permesso di affinare e crescere tantissimo e di affinare le tecniche di guida. Abbiamo corse molte gare con la 208 R2, togliendo tante soddisfazioni e nel 2017 abbiamo capito che era giunto il momento per passare alle R5.

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Nel 2019 abbandoni la 208T16 R5 (con cui vinci 2 titoli sloveni) per passare alla Hyundai I20 R5, vincendo i titoli 2019 e 2020 in Slovenia il titolo Croazia International nel 2019. Quali sono le principali differenze tra le due vetture e che diverso stile di guida ci vuole per portarle al limite?

Parliamo di due vetture con spec R5, però sai bene che la Peugeot è stata una delle prima auto della classe R5 quindi fare dei confronti con la I20 R5 è difficile, in quanto quest’ultima è di recente omologazione. Entrambe le vetture hanno delle caratteristiche buone e altre meno buone, come pilota ti dico che per conoscere bene queste vetture bisogna starci tanto alla guida e fare molti chilometri tra gara e test. Dal mio punto di vista è più facile guidare la Hyundai, ho trovato una configurazione migliore il che mi ha permesso di poterla sfruttare al meglio.

Se ti dico Friulmotor cosa mi rispondi?

La Friulmotor è la miglior squadra straniera che mi abbia mai sostenuto nella mia carriera. Voglio dire grazie alla famiglia De Cecco e a tutti i meccanici che in queste stagioni mi hanno aiutato, consigliato e sostenuto. Mi hanno dato l’opportunità di essere il loro pilota in un programma importante con Hyundai è questo per me è un grandissimo onore.

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Nel 2016 debutti nel WRC correndo il Monte-Carlo, gara sfortunata conclusa con un problema alla gaerbox quando occupavi un’onorevolissima 37° piazza assoluta (5° di rc4). Come è stato debuttare e correre nel WRC?

Si, è stata una gara molto dura, abbiamo fatto abbastanza bene nelle prime tre giornate di gara e sapevamo che l’ultimo giorno sulle strade che asciutte sopra Monte-Carlo avremmo potuto osare e spingere di più. Per nostra sfortuna ci siamo ritirati sull’ultima prova del sabato, il Sisteron per rottura del cambio. Il team aveva preparato la vettura, che tra l’altro era nuova, in maniera professionale. Dispiace perché siamo stati molto sfortunati con il cambio, questo arrivava direttamente dal produttore e per qualche errore purtroppo si è rotto. E’ stata una grossa delusione per tutti, ma anche questo fa parte dei rally. Spero di tornare a correre al Monte-Carlo per potermi rifare…

La Croazia nel 2021 ospiterà il WRC, ci stai facendo un pensierino? Ti piacerebbe partecipare?

Si ci stiamo pensando. Questa potrebbe essere una bella opportunità, ma allo stesso tempo correre una gara del WRC é un passo molto importante. Come si dice in questi casi? Ci stiamo lavorando.

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Se ti dico Italia cosa mi rispondi? Hai corso diverse gare nel nostro Paese. Che difficoltà hai trovato nelle gare italiane e in termini di crescita quanto sono stati utili?

L’Italia è la patria del Motorsport, ogni volta che corro oppure che ho corso mi son sempre goduto ogni singolo istante. Ho un grandissimo rispetto per tutti i miei avversari e i tantissimi appassionati di questo meraviglioso sport che affollano le vostre strade. Ho ottimi ricordi di tutte le gare corse, ho imparato tanto correndo nel vostro Paese è sempre affascinante e difficile correrci. Una delle maggiori differenze, riguarda il grip e la presa dell’asfalto, da voi è migliore rispetto a quello sloveno.

 

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