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Presentato il percorso definitivo della Dakar 2022

Ovvero come rovinare una gara in poche semplici mosse!

È stato presentato ufficialmente qualche giorno fa il percorso della Dakar 2022, che prenderà il via tra un mese esatto in Arabia Saudita e che ha destato non poco stupore in quanto molto diverso da quello che inizialmente era stato mostrato a maggio 2021.

Partiamo da un principio molto semplice ma che vale per tutti quelli che, piloti ed appassionati, amano questa corsa: la Dakar è sinonimo di sabbia e dune. Più le dune sono alte, più la sabbia (o il fesh-fesh) è fine e meglio è! Se togli la sabbia e le dune, non è più una “vera” Dakar.

Chiarito questo concetto, va anche detto che la maggior parte delle dune saudite si trova nella parte sud-est della nazione, in quello che viene comunemente chiamato “Empty Quarter” e che è il terzo deserto di sabbia più grande del mondo (lì c’è solo sabbia e petrolio…).

Durante la prima delle Dakar Saudite, nel 2020, la mancanza di un vero e proprio passaggio nell’Empty Quarter si era fatto sentire ed infatti tutti i piloti avevano richiesto a gran voce che la gara passasse da lì e quest’anno, finalmente, una bella parte del percorso avrebbe dovuto svolgersi in questo deserto sabbioso e insidioso. Così almeno sembrava dalla prima cartina diffusa a maggio.

Purtroppo la realtà si è rivelata molto diversa, con tutta la parte dedicata alle dune completamente sparita a favore di una serie di “fiocchi” intorno alle città principali, utili per il pubblico locale che vuole andare a vedere la gara, ma decisamente molto poco dakariani. Per comprendere meglio quanto stiamo dicendo, basta dare un occhiata alle 2 mappe, a sinistra quella di maggio e a destra quella del percorso definitivo:

 

Nel rettangolo rosso la parte che entrava nell’Empty Quarter

I piloti, come detto, non sono certo contenti della situazione e, a titolo d’esempio, riportiamo qui sotto la dichiarazione di Antanas Juknevičius, decano della Dakar:

Già a maggio la mappa della Dakar 2022 si presentava con uno slogan promettente: “Sand on the menu”. Questa la dichiarazione: “Per cercare sfide degne di chi non ha lasciato che nulla lo fermasse sulla sua strada, il percorso 2022 si avventurerà nel Empty Quarter”. Per chi non lo sapesse, questo è uno dei più grandi deserti di sabbia del mondo, dominato dalle dune di sabbia più pure e grandi.

Secondo gli organizzatori, le ultime Dakar sono state dedicate al warm-up e Dakar 2022 sarà una vera sfida. La Dakar aveva promesso di tornare alle sue radici… Oggi si è svolta la seconda presentazione ufficiale della competizione. Le promesse dell’ Empty Quarter sono sparite non appena abbiamo caricato le auto sulla nave. Non c’è stata alcuna menzione del Empty Quarter durante la presentazione. Invece di volare sulle dune, continueremo a trascinarci sulle rocce.

Parole forti, ma che ben descrivono il volta faccia dell’organizzazione, probabilmente alle prese con le richieste saudite e dettate forse anche da ragioni di sicurezza. Ciò che è certo è che, anche se sarà una Dakar mutilata, sarà pur sempre una Dakar. E forse si tratta dell’ennesimo compromesso a cui la gara è costretta per sopravvivere.

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