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Rally Finlandia ’89: la prima vittoria di una 4x4x4

Mitsubishi Galant, l’ammiraglia giapponese a quattro ruote sterzanti che vinse i rally

Il 1989 per gli appassionati di rally italiani è un anno sicuramente da ricordare. È l’anno del terzo titolo della Delta e del settimo per Lancia ma anche l’anno in cui Miki Biasion conquista il suo secondo iride. Un binomio, quello tra il pilota di Bassano del Grappa e la casa torinese, che lascia agli avversari solo le briciole. Su dieci gare a cui partecipano ne vincono ben cinque e Lancia sale sul gradino più alto del podio in altre due occasioni con Auriol ed Ericsson. Il debutto trionfale al Sanremo della 16 valvole in livrea Martini rossa non può far altro che suggellare un’annata straordinaria.

Sempre nel ’89 c’è il ritorno alla vittoria di Toyota con la Celica ST 165 e Kankkunen. Auto destinata ad essere la rivale numero uno di Lancia negli anni a venire. In Costa d’Avorio, gara valida solo per il mondiale piloti, succede l’incredibile e a portarsi a casa l’alloro è invece la piccola Renault 5 GT Turbo gruppo N di Oreille-Thimonier. Le altre due gare del mondiale piloti vengono vinte dalla Mazda 323 4WD di Carlsson ma Lancia nemmeno partecipa perché il bottino ce l’ha già in tasca.

Nella stagione precedente si affacciava nella scena internazionale la Mitsubishi. La casa giapponese aveva messo a punto la Galant VR-4, un’ammiraglia dalle forme generose. Proprio nel 1989 Mitsubishi decide di alzare la posta in gioco e assume come pilota-sviluppatore niente meno che Ari Vatanen, campione del mondo 1981. Il biondo finlandese darà un contributo decisivo al reparto sportivo Ralliart dei giapponesi.

La carovana del mondiale dopo esser stata in Argentina e aver visto il primo successo dello svedese Mikael Ericsson si sposta in Finlandia. Il 1000 Laghi è il sogno di ogni pilota finlandese e da quando è stato istituito il mondiale, nel 1973, a vincerlo sono stati solo i piloti di casa. A parteciparvi ci sono tutti i big del mondiale. Biasion. Alén e Auriol con le Lancia. Kankkunen, Sainz e Kenneth Eriksson con le Toyota e infine le Mazda di Mikkola e Salonen. La Mitsubishi si presenta con la punta Ari Vatanen e lo scudiero, preso in prestito da Lancia, Mikael Ericsson.

La Galant con i suoi 4560 mm di lunghezza e 1330 kg di peso non è di certo un fuscello ma porta in dote un’interessante novità: le quattro ruote sterzanti. Prima di Mitsubishi già Peugeot aveva pensato a un sistema simile per la terza evoluzione della sua 205 T16 ma l’abolizione del gruppo B non consentì il debutto di questa tecnologia. In Ralliart si fecero svariate migliaia di chilometri di test per capire i benefici delle quattro ruote sterzanti che avrebbero reso una vettura così grande più facile da guidare. I dubbi di incorrere in inutili guasti meccanici erano alti e per questo motivo non sempre questa tecnologia verrà adottata in gara.

La prima giornata del 1000 laghi si presenta uggiosa e ben 38 auto si ritireranno a fine giornata. A farne le spese, tra gli altri, Hannu Mikkola per problemi al cambio e Auriol che esce di strada ma continuerà ancora per qualche speciale. Sainz soffre di problemi al differenziale ma anche lui riesce a proseguire. La sera a comandare è Kankkunen con un vantaggio di appena cinque secondi su Alén e trentasei su Vatanen. Più staccati Sainz ed Ericsson che subiscono un ritardo attorno al minuto, un’eternità in Finlandia. In un’intervista, il non più giovanissimo, Vatanen elogia le nuove tecnologie della Galant.

Il segreto è mettere un vecchio pilota in un’auto nuova, è una buona combinazione. Le quattro ruote sterzanti rendono l’auto più stabile e quando sei vecchio come me, hai bisogno di tutti gli aiuti, tutte le ruote devono sterzare

Il giorno seguente ad attendere i piloti vi sono 254 km di prove cronometrate. Inizia forte Kankkunen che fa segnare il miglior tempo nelle prime cinque speciali. Il suo vantaggio su Alén aumenta a 1’15”. Sembra volare e insieme a lui anche Vatanen che si riporta a 4” dal secondo posto. Si sta per preannunciare una bellissima lotta ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Tra la diciannovesima e la ventesima prova speciale i primi tre della generale si ritirano uno dietro l’altro. Il primo a farne le spese è Alén per una banalissima guarnizione di testa del motore della sua Lancia Delta. Subito dopo in rapida successione un problema al sistema elettrico della Toyota di Kankkunen e alla cinghia di distribuzione della Mitsubishi Galant di Vatanen mettono fine alle loro gare. Anche Biasion, seppur già staccato dai primi, è costretto a fermarsi per due minuti a causa di un guasto alla pompa della benzina. Così alla fine della P.S. 20 in testa balzano a pari merito Sainz ed Ericsson. Uno spagnolo e uno svedese, più staccato in terza posizione Salonen, il primo dei finlandese. È una lotta a due che vede l’iberico provare per tutta la giornata a tenere il passo del pilota scandinavo. Sainz guida oltre ogni suo limite e questo lo porta a fare parecchi errori. Il futuro campione del mondo spagnolo prima cappotta e fora una gomma e dopo rischia di cadere da un ponte con la sua Toyota Celica.

I giochi ormai sono fatti e dopo gli incidenti di Sainz, per Mikael Ericsson è un’unica cavalcata trionfale fino al traguardo. Sarà la sua seconda vittoria in carriera a distanza di una ventina di giorni dal primo successo in Argentina. Il primo pilota non finlandese a vincere al 1000 Laghi da quando è stato inaugurato il mondiale rally. Al secondo posto ci finisce Salonen che scavalca Sainz. Quarto il quasi omonimo Keneth Eriksson seguito da Edling. Solo sesta la prima Lancia, quella del nostro Miki Biasion che nell’ultima giornata patisce pure dei problemi al turbo.

Per Ericsson rimarrà l’ultima vittoria in carriera nonostante le potenzialità espresse in quel mese di agosto del 1989. Per la Mitsubishi invece sarà la rampa di lancio di una carriera strepitosa. Nel RAC Rally a fine stagione primeggerà nuovamente con Airikkala e nel triennio successivo sarà l’unica auto a contrastare il dualismo Lancia-Toyota imponendosi in altre quattro occasioni. Vincerà tre volte, dal 1990 al 1992, un rally durissimo come quello della Costa d’Avorio con Tauziac e con Shinozuka, primo pilota giapponese a salire sul gradino più alto del podio in una gara iridata. L’altro successo lo coglie in Svezia con Keneth Eriksson nel ’91.

Dopo i grandi risultati con la Galant VR-4 in Mitsubishi e soprattutto in casa Ralliart si decide di puntare su un’auto più piccola, leggera, maneggevole e senza le quattro rute sterzanti. Inizia così l’epoca della Lancer ma questa è un’altra storia…  

 

Photo credit: mitsubishi-motors.com
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