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Il puzzle del calendario WRC 2025 sta prendendo forma

Dopo la bocciatura della candidatura del Rally Ireland per il 2025, quale potrebbe essere lo scenario del Mondiale per la prossima stagione?

I tasselli del calendario del Mondiale Rally 2025 stanno andando a posto, con il Promotor del WRC che ha promesso di comunicare il programma completo entro fine giugno o, al massimo, luglio. Resta al momento una serie di eventi in ballo per un posto ma, dopo il Rally di Croazia dello scorso fine settimana, ora le cose sembrano un po’ più chiare. Lo status di alcuni eventi è stato confermato, il futuro dell’evento di Zagabria sembra ancora in bilico.

Secondo il Direttore per gli eventi del WRC, Simon Larkin, in questo momento la richiesta per uno slot nel WRC è più alta che mai e, con così tante nazioni che cercano di entrare, ha fornito un’idea di ciò che può fare la differenza tra un’offerta vincente ed una senza successo.

La chiave politica: la bocciatura dell’Irlanda e la conferma della Croazia

È stata la politica a mettere fine alle speranze dell’Irlanda di vedere il suo rally nel calendario 2025, con il governo che avrebbe avuto la necessità di altri sei mesi per valutare la proposta finanziaria per il suo evento.

Il Direttore Senior per lo sport del Promotore del WRC, Peter Thul, ha ammesso che c’è stata delusione per la bocciatura della candidatura del Rally Ireland, ma ha anche sostenuto la difficile situazione degli organizzatori:

” Penso che il cambio del Primo Ministro in Irlanda non abbia aiutato con le scadenze. È semplicemente successo nel momento più sbagliato. Quale Ministro prenderebbe una decisione così importante mentre cambia la leadership? Sostengo il processo che Motorsport Ireland ha messo in atto per la consultazione con il ministero ”

Ma il panorama politico sta influenzando anche la situazione del Croatia Rally, ma potrebbe rappresentare un ostacolo minore per la conferma del round anche nel 2025, come spiega Thul:

“ Con la Croazia stiamo lavorando per un rinnovo del contratto. Ci sono state le elezioni ma sostanzialmente è stato riconfermato lo stesso governo. Speriamo porterà ad un processo più rapido lì ”

Meno sicuro è la zona in cui si svolgerà il Rally di Croazia del prossimo anno. Attualmente l’evento ha sede nei dintorni di Zagabria, ma si vocifera che potrebbe spostarsi più vicino alla costa per sfruttare lo splendido scenario già visto quest’anno nella tappa del sabato.

Larkin è cauto nel valutare un simile spostamento. Ha detto:

“ Ora siamo nella capitale, Zagabria, e credo che dal punto di vista logistico, come ogni volta che si organizza un evento importante in un Paese, essere nella capitale sia un grosso problema. Perché sei nel centro abitato più grande. Ciò di cui vogliamo essere sicuri è che, se ci trasferiremo sulla costa, non si giudichi che il WRC o il Rally di Croazia stiano scendendo a compromessi sulla sua posizione: che non stiamo svendendo noi stessi. Si tratta di un evento molto partecipato. Non vogliamo creare una situazione per cui gli spettatori non riescono a trovare gli hotel. O che le strade siano completamente diverse rispetto a quelle percorse fino ad oggi. Poi bisognerà avere un parco assistenza migliore ed iniziative collaterali migliori “

Larkin sottolinea inoltre l’importanza che ogni rally porti qualcosa di unico al Campionato:

“ Avremo 13 o 14 eventi e vogliamo che tutti portino con sé un elemento sportivo diverso. E penso che la Croazia lo abbia fatto fin dal primo giorno. Anche i piloti sono entusiasti di correre su queste strade perché è una superficie molto variabile e impegnativa ”

La situazione attuale: tra possibili rinnovi e “new entry”

Il Rally Islas Canarias è l’ultima aggiunta al calendario WRC per il 2025, mentre Sardegna e Grecia hanno accordi in essere per la prossima stagione. Confermato anche il Rally dell’Europa Centrale, con il 2025 che segnerà l’ultimo anno del suo accordo triennale, e nessuna parola è stata ancora spesa sul suo futuro.

Il Rally di Finlandia ha un contratto fino al 2026, mentre il Rally di Svezia ha firmato un accordo almeno fino al 2027. Larkin ha confermato che la presenza della Polonia nel 2025 sarà una tantum, mentre la rotazione tra Lettonia ed Estonia è destinata a continuare. Ciò significa che la Lettonia verrà sostituita, nel calendario 2025, dal ritorno dell’Estonia.

Tra gli eventi non ancora confermati il Portogallo ha un’opzione per estendere la sua permanenza fino al 2025, mentre il Monte-Carlo non ha ancora firmato nessun accordo. Tuttavia il Monte difficilmente non sarà la gara di apertura della stagione 2025, poiché rimane una gara iconica, uno dei “gioielli” del WRC.

Una delle regioni più interessata ad un posto nel calendario sono le Americhe. Anche se è improbabile che un round negli Stati Uniti si svolga prima del 2026, e il Messico non è ancora rientrato in calendario, c’è un forte desiderio di aggiungere una seconda tappa sudamericana al Mondiale Rally.

Il Rally del Cile, in scadenza di contratto nel 2025, potrebbe essere sostituito dal Paraguay

 

L’attuale accordo con il Cile scade quest’anno, ma potrebbe tornare nel 2025, mentre Paraguay e Argentina stanno cercando di negoziare il proprio posto nel calendario. Ma solo due dei tre aspiranti sudamericani hanno buone probabilità di avere successo. Maggiore chiarezza potrebbe arrivare in Portogallo, il mese prossimo.

Oltre a tutto questo puzzle, anche il Medio Oriente rimane un obiettivo, con l’Arabia Saudita ritenuta la destinazione più probabile. La più grande e ricca delle nazioni del Golfo è ansiosa di ampliare il suo portafoglio sportivo, ma finora nulla è stato confermato.

Come riuscire ad entrare nel calendario del WRC

E’ un periodo di intenso lavoro, che riguarda tutto lo scenario futuro del WRC: oltre alle discussioni in corso sui regolamenti tecnici per il 2025 è previsto un incontro bisettimanale tra il gruppo di lavoro, il Promotor del WRC, la FIA e i Costruttori per parlare di promozione.

Come sottolinea Larkin, qualsiasi nazione che voglia entrare nel WRC deve presentare una forte proposta, soprattutto data l’attuale domanda:

“ La richiesta da parte di nuovi Paesi non è mai stata così forte nella storia del Campionato Mondiale Rally. In ogni momento ho sulla mia scrivania otto o nove diverse opportunità per i prossimi tre anni ”

Ed è fiducioso su ciò che il WRC può offrire a qualsiasi potenziale candidato, aggiungendo:

“ Sto parlando ai Paesi del 2028. La proposta ed il valore che il WRC offre è forte, giustificabile, difendibile e si vede ”

Ciò è particolarmente importante quando si tratta di ottenere il sostegno dei governi ed è uno dei punti di forza del WRC rispetto ad altri campionati. Larkin continua:

“ Una delle cose che noi come WRC facciamo, ed è per questo che riceviamo un così forte sostegno da parte dei governi, è che supportiamo la promozione del Paese ospitante. Non siamo in un circuito o in uno stadio. Quindi, ogni iniziativa che facciamo è volta a pubblicizzare quel Paese. Ci sono un certo numero di parti chiamate in causa che sono sempre alla ricerca di un ritorno sull’investimento. E direi che abbiamo partner, abbiamo eventi e abbiamo concorrenti ”

Anche se può sembrare che, in definitiva, la chiave per ottenere uno spazio nel calendario sia il denaro, il Promotore ci tiene a sottolineare che c’è molto di più. Si esamina l’intero pacchetto, dall’organizzazione dell’evento, al sostegno del governo e anche al modo in cui si adatta al marchio WRC.

Monte-Carlo è un esempio in cui il Promotor riconosce l’importanza dell’evento per il Campionato, insieme al suo rapporto di lunga data con l’emittente locale Canal+ che permette di raggiungere un vasto pubblico in Francia. Lo stesso vale per altri eventi, come Finlandia ed Estonia, che hanno una forte copertura televisiva e allo stesso tempo hanno sul loro territorio piloti e team di alto livello. Il futuro del Rally del Giappone è senza dubbio influenzato dal forte sostegno di Toyota al WRC, così come la presenza di Takamoto Katsuta aggiunge ulteriore impulso.

Chiaramente, c’è molto da fare nella selezione degli eventi per gli slot limitati disponibili nel calendario WRC. I requisiti sono sia sportivi che finanziari. Devono consentire di mantenere il prestigio del Campionato, ma anche essere sostenibili.

Entro l’estate scopriremo se questo equilibrio sarà stato raggiunto.

Fonte: Dirtfish
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