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Nuvole nere su Elfyn Evans. Il Mondiale è ancora alla portata del gallese?

La stagione era iniziata nel migliore dei modi per il pilota Toyota. Poi però qualcosa si è spento in un'estate che per lui è stata molto complicata.

Secondo posto a Montecarlo alle spalle del padrone di casa Sebastien Ogier. Poi due vittorie consecutive in Svezia e Kenya, e un terzo posto alle Canarie. L’avvio di stagione di Elfyn Evans era stato sbalorditivo ed aveva fatto schizzare le sue quotazioni per una possibile vittoria del Mondiale. Poi però, con l’arrivo dell’estate, qualcosa si è spento.

Le tappe su ghiaia e sterrato, unito al suo ruolo da apripista, gli hanno fatto perdere infatti gradualmente terreno nonostante la concorrenza non sia stata effettivamente agguerrita. Con Ogier fino ad ora a mezzo servizio e i vari Kalle Rovanpera, Ott Tanak e Thierry Neuville alle prese anche loro spesso con diversi problemi, Evans è riuscito affannosamente a limitare i danni rimanendo in scia per il titolo.

Dopo l’ultimo Rally di Finlandia conclusosi lo scorso 3 agosto, la situazione in classifica vede il gallese in testa con 176 punti, staccato di sole 3 lunghezze da Kalle Rovanpera. Alle loro spalle il duo Ogier e Tanak, entrambi appaiati a 163. Poi Neuville, più staccato a quota 125.

Un quadro che non lascia assolutamente tranquillo Evans, il quale ha dichiarato che dovrà necessariamente cambiare rotta nelle ultime cinque tappe per continuare a sognare il titolo.

Ora arriva il Paraguay, un altro rally su sterrato. Il gruppo di testa è agguerrito nella lotta per il campionato, quindi probabilmente sarà ancora una volta difficile difendere la testa della classifica. Ovviamente, come sempre, faremo del nostro meglio cercando di sfruttare al massimo ogni situazione e di approfittare ogni volta che si presenta l’occasione. Continueremo a lottare come abbiamo fatto fino ad ora. C’è ancora molta strada da fare e tanti eventi da affrontare. Noi siamo pronti.

Parole che rivelano uno stato di preoccupazione, ma anche la voglia di non mollare quell’appuntamento con quel destino che potrebbe finalmente portarlo alla conquista del primo Mondiale. Sarà questo l’anno decisivo?

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