WRC | Stop alle giornate infinite: in arrivo le pause obbligatorie
Dopo le lamentele dei piloti in arrivo diverse modifiche regolarmentari
Potrebbe presto cambiare la gestione dei tempi nel World Rally Championship. Dopo le critiche dei piloti – tra cui quelle durissime di Ott Tänak in Portogallo – la FIA, il promoter del WRC e i rappresentanti dei driver hanno discusso l’introduzione di pause obbligatorie per equipaggi e team.
Obiettivo: sicurezza e condizioni più eque
La proposta è stata esaminata nella riunione della WRC Commission del 22 settembre. L’idea è garantire tempi di riposo adeguati tra una giornata di gara e l’altra, migliorando la sicurezza non solo per i piloti e i navigatori, ma anche per meccanici, ufficiali di gara e volontari.
“L’obiettivo è migliorare la coerenza tra i vari rally e creare condizioni di lavoro più sicure per chi rende possibile lo svolgimento degli eventi,” ha dichiarato la FIA.
Il tema era già stato sollevato in passato, ma è esploso definitivamente durante il Rally del Portogallo, dove i programmi serratissimi costrinsero i piloti a giornate estenuanti, dall’alba fino a tarda notte.
Le critiche dei piloti
Tra le voci più dure, quella di Ott Tänak, che accusò l’organizzazione di trattare i piloti “come animali”. Anche Kalle Rovanperä aveva criticato i tempi troppo lunghi, pur con toni più moderati.
Le altre novità approvate
Oltre alle pause obbligatorie, la Commissione ha discusso anche altri cambiamenti:
- Remote service: sarà consentito solo una volta per rally, salvo deroghe approvate caso per caso dalla FIA.
- Route plan: gli organizzatori dovranno consegnare il percorso con 6 mesi di anticipo, invece dei 5 e mezzo previsti finora.
Le nuove regole dovranno ora ricevere il via libera dal World Motor Sport Council prima di entrare in vigore, ma il segnale è chiaro: il WRC si prepara a dire addio alle giornate infinite e a rivedere la gestione operativa dei rally.