Evans analizza dove il titolo WRC gli è sfuggito di mano
A wrc.com un'analisi lucida dell'ennesimo titolo sfuggito di poco contro Sebastien Ogier
Elfyn Evans ha individuato con lucidità i punti in cui la corsa al suo primo titolo iridato si è lentamente inclinata verso il compagno di squadra Sébastien Ogier. Una stagione che il gallese ha guidato per 10 dei 14 appuntamenti, salvo poi chiudere vicecampione… per la quinta volta in carriera. Mai però il traguardo era stato così vicino: appena quattro punti hanno separato Evans dal francese.
Arrivato al Rally Arabia Saudita da leader, con un margine di tre lunghezze su Ogier, Evans ha visto la sua rincorsa frenarsi già al sabato mattina: costretto a cambiare una ruota dopo aver perso tempo aprendo le prove sulle durissime strade di ghiaia, ha chiuso solo sesto. Dall’altra parte del box, Ogier — nonostante un proprio problema di gomme — è riuscito a evitare lo stop, mantenendo costanza e ritmo per tutta la gara. Nel caos dell’ultima tappa, con i problemi di Sesks, Katsuta e Rovanperä, il francese ha completato l’opera salendo sul podio.
«Non siamo stati abbastanza forti da battere Séb»
A bocce ferme, Evans non cerca scuse e fa un’analisi schietta della stagione:
«Ovviamente ci sono cose che avremmo potuto fare meglio durante l’anno, ma allo stesso tempo è stata una stagione ok. Non siamo però stati abbastanza forti da battere Séb stavolta, è così.»
Il gallese ammette che alcuni appuntamenti di metà stagione gli sono costati caro:
«Non sono stato abbastanza veloce in alcuni rally su ghiaia asciutta a metà anno. Qui in Arabia Saudita non credo avrebbe fatto differenza, perché la posizione di partenza ha pesato tantissimo. Sì, avremmo potuto essere 10 o 20 secondi più vicini in qualche momento del rally, ma non avrebbe cambiato il risultato. Forse qualcosa in più si poteva fare prima nella stagione, non do la colpa a questo rally.»
I momenti chiave: Giappone, Cile e le gare estive
Evans evidenzia come gli scambi di punti nelle gare in cui era competitivo abbiano pesato tanto quanto i fine settimana più difficili:
«C’è stato un gap di quattro punti in Giappone e altri quattro in Cile, rally in cui abbiamo fatto comunque bene. Poi però ci sono Grecia, Portogallo e Sardegna, dove abbiamo davvero faticato e non siamo riusciti a sfruttare nulla.»
Il gallese sottolinea anche l’impatto della nuova Super Sunday:
«Anche se non c’era molto altro possibile con la posizione di partenza, penso che la Super Sunday abbia avuto un’influenza enorme e lì non sono riuscito a recuperare. Abbiamo perso per quattro punti e sono sicuro che quei quattro punti si possano trovare prima nell’anno… anche se non è facile, altrimenti l’avrei fatto.»
Un’ammissione amara, ma realistica:
«Non sarei nella posizione giusta se non fossi deluso di non averlo battuto e se non avessi la voglia di riuscirci.»
Pur consapevole della frustrazione, Evans riconosce comunque il valore della propria stagione:
«Se confrontiamo con gli altri tre ex campioni ancora in attività, è stata una stagione abbastanza buona. Solo Séb è stato davvero sopra le righe.»
Tributo a Ogier e Landais
Evans chiude con un pensiero elegante a chi il titolo l’ha portato a casa: il nove volte iridato Ogier e il suo co-driver Vincent Landais, al primo titolo mondiale.
«Non è andata per noi, ma Seb e Vincent sono stati incredibili tutto l’anno e meritano questo titolo. I risultati parlano da soli e penso si possa dire che Seb sia il migliore di sempre, quindi dovrei trovare un po’ di conforto nell’aver perso contro di lui. Ma non sarei nel posto giusto se non fossi qui deluso di non averlo battuto e se non volessi riuscirci.»
La storia si ripete per Evans, ancora una volta vicinissimo alla vetta. Ma, per come è andata la stagione, la sensazione è che il gallese non sia affatto intenzionato a mollare.