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WRC Rally Portogallo 2025, le pagelle

Il Re Sebastien Ogier torna a vincere. Ott Tanak fermato solo dalla sfortuna. Chi sono gli altri promossi e bocciati?

Il Rally del Portogallo è sempre più il Rally di Sebastien Ogier che, nello scorso weekend, ha centrato il settimo sigillo in carriera sulla terra lusitana. Nessuno come lui, anche nella storia attuale perché, ammettiamolo, quando c’è il francese spesso si gioca per la seconda piazza. Il voto? 9 e non 10. Ma solo perché resta il dubbio su cosa sarebbe successo se Ott Tanak non avesse avuto quegli angosciosi problemi alla macchina che di fatto gli sono costati la vittoria.

Sì, perché se è vero che come dicevamo prima quando c’è Ogier si gioca spesso per il secondo posto, questa volta forse l’epilogo poteva essere diverso. Merito di un grande Tanak, il quale ha messo alla prova la mente e soprattutto i muscoli per tentare di rimediare ad un problema al servosterzo avuto nella giornata di sabato. Uno sforzo immane culminato con una rimonta che tuttavia è servita solo per strappare appunto un secondo posto molto sofferto. Potrebbe risultare strano, ma questa volta il secondo prende in pagella più del primo, quindi 9.5 al coraggio e all’orgoglio dell’estone, il vincitore morale del Rally del Portogallo 2025.

E a proposito di rammarichi e di “What if”, in questa speciale classifica va inserito a mani basse anche Adrien Fourmaux. Il francese stava letteralmente volando e sembrava veramente uno dei candidati a sorpresa per interrompere l’egemonia dei soliti noti. Eppure, anche questa volta, la sfortuna si è messa sulla sua strada con una rottura della sospensione misteriosa e tremendamente fatale. Avrebbe vinto? Non lo sappiamo, ma per quanto aveva fatto vedere fino a quel momento il suo rally era almeno da 8.

Subito dietro a Ogier e Tanak troviamo in classifica (e anche nel nostro registro virtuale) Kalle Rovanpera con un terzo posto che vale oro vista soprattutto la concorrenza che si è palesata sulla terra portoghese. Il finlandese non ha ripetuto la prestazione mostruosa delle Canarie, ma è tornato ufficialmente in scia per essere uno dei protagonisti da qui fino alla fine della stagione. Voto 7.5 per lui.

Ai piedi del podio, anche se distaccato, troviamo Thierry Neuville. Il campione del mondo in carica è molto lontano dai fasti della scorsa stagione e i suoi rally fin qui sono stati una sorta di sopravvivenza. Troppo poco per continuare ad essere competitivo anche quest’anno, troppo poco per meritarsi più della sufficienza. Voto 6.

Promossi senza infamia e senza lode anche i due piloti Ford Joshua McEarlean e Gregoire Munster che, onestamente e vista la competizione, più di così non possono fare. 6 per tutti e due con McEarlean che si merita tuttavia un “+” per essere risultato a fine rally come il miglior pilota del team.

Un mezzo voto in più, anche se arrivati in classifica dietro a Neuville, lo meritano invece Takamoto Katsuta e Sami Pajari. Il giapponese era partito molto bene, poi i soliti cali di concentrazione che lo accompagnano da sempre hanno inficiato un po’ la sua gara e aumentato i distacchi. È stato meno veloce ma un più costante invece Pajari che è apparso anche leggermente in crescita nel suo piano di apprendimento in Toyota. Il voto è il medesimo per entrambi: 6.5.

Arriviamo così alla prima insufficienza del Portogallo. È quella rimediata da Elfyn Evans, il quale torna a casa con un 5.5 nonostante sia il leader della classifica mondiale. Lo sapevamo, il Portogallo non è sicuramente il suo rally preferito, ma dopo aver gestito da ragioniere alle Canarie ci si aspettavano meno studi e più cuore nella quinta tappa. Forse quest’anno il britannico è veramente in missione e quindi non vuole lasciare nulla al caso (punti minimi da accaparrarsi compresi). Una scelta che alla fine può premiarlo ma che, a volte, vale anche rally mediocri come quello che ha disputato nell’ultimo weekend.

La più grande delusione dell’ultima tappa forse l’ha regalata Martins Sesks. L’enfant prodige della Ford infatti dopo aver illuso tutti chiudendo con il miglior tempo nello shakedown, ha subìto una foratura nella seconda prova e da lì in poi ha iniziato una rincorsa che lo ha portato a sbagliare più del solito. Una prova che ovviamente non lo ridimensiona, ma che non è sicuramente da ricordare: voto 4.

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