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Stéphane Peterhansel, dal campione di skateboard al “Monsieur Dakar”

La straordinaria storia del pilota francese che ha dominato la Dakar, dalle rampe dello skateboard alle sabbie del deserto.

Quando si parla di rally raid, e in particolare di Dakar, c’è un nome che risuona più di tutti: Stéphane Peterhansel. Nato il 6 agosto 1965 a Échenoz-la-Méline, in Francia, questo pilota ha scritto pagine indimenticabili nella storia del motorsport, diventando il primatista assoluto del rally più duro al mondo. La sua carriera, però, non è iniziata con il rombo dei motori, bensì sulle quattro ruote… di uno skateboard.

Dalle rampe alle piste del deserto

Negli anni Ottanta Peterhansel era un talento emergente nello skateboard, disciplina nella quale si laureò campione francese junior. Un contesto ben lontano dai deserti africani o dalle piste sterrate, ma che forgiò in lui equilibrio, concentrazione e una sorprendente capacità di gestire il corpo in situazioni limite. Caratteristiche che, qualche anno dopo, avrebbe trasferito con naturalezza nel mondo dei rally raid.

Il debutto e i primi trionfi sulle due ruote

L’avventura motoristica di Stéphane iniziò con le moto, mezzo con cui debuttò alla Dakar. Qui il francese dimostrò fin da subito una freddezza e una costanza impressionanti, qualità che lo portarono a vincere più edizioni della leggendaria gara, imponendosi come uno dei grandi interpreti del raid africano.

Il passaggio alle auto e la consacrazione

Non pago dei successi sulle due ruote, Peterhansel decise di affrontare una nuova sfida: le quattro ruote. Un passaggio che molti avrebbero considerato rischioso, ma che per lui si trasformò in un’altra occasione per dominare. Con straordinaria disciplina, il francese riuscì a replicare – e superare – i risultati ottenuti in moto, conquistando vittorie e podi con una precisione chirurgica in ogni tappa.

L’era Peugeot e i successi moderni

Nel giugno 2014 Peterhansel confermò il suo ingresso nel team Peugeot-Total, pronto a prendere parte alla Dakar 2015 con la nuova 2008 DKR. In quella squadra ritrovò altri due miti del motorsport, Carlos Sainz e Cyril Despres, formando un trio di leggende. Nonostante un debutto complicato, chiuso all’11° posto, il francese mostrò ancora una volta il suo valore.

La stagione successiva, al China Silk Road Rally 2015, arrivò una vittoria netta: insieme al fidato copilota Jean-Paul Cottret dominò la gara con oltre mezz’ora di vantaggio, regalando al team Peugeot Total la prima storica affermazione con il nuovo mezzo. Quel successo divenne la scintilla che accese le ambizioni del marchio francese in vista della Dakar 2016.

“Monsieur Dakar”: un’icona senza tempo

Nel corso della sua carriera, Stéphane Peterhansel ha dimostrato una qualità rara: la capacità di mantenere la calma e di prendere sempre la decisione giusta nei momenti più critici. Ogni ostacolo, ogni difficoltà, ogni tappa affrontata con lucidità quasi disarmante, lo hanno reso una leggenda vivente.

A 60 anni, il suo nome resta sinonimo di Dakar, un simbolo di resilienza e di eccellenza sportiva. Dallo skateboard alle dune, dalle moto alle auto, Stéphane ha sempre avuto una sola costante: vincere.

 

Foto: RedBull Content Pool
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