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7 MIN

Oliver Solberg per Rallyssimo, un’intervista a 360 gradi sul presente, il passato ed il futuro del neo campione WRC2

Dal debutto in Hyundai fino alla conquista del WRC2, passando per l'incredibile vittoria in Estonia.

Se il mondiale rally  assoluto è ancora in perfetto equilibrio e probabilmente non verrà assegnato prima dell’ultimo round in Arabia Saudita, il WRC2 ha avuto un unico dominatore incontrastato, in termini di prestazioni ancora prima che di risultati. Oliver Solberg, infatti, non ha solo vinto il titolo, ha anche mostrato, durante tutta la stagione, una velocità che nessuno degli altri contendenti ha saputo contrastare. Ciliegina sulla torta, la vittoria in RC2 nel CER sull’asfalto, superfice sulla quale Oliver ha sicuramente meno esperienza. Poi c’è stata l’Estonia, con quella vittoria assoluta talmente netta da mettere quasi in secondo piano il resto della stagione. 

Insomma una stagione incredibile per il giovane rampollo della dinastia Solberg, e un 2026 che profuma sempre di più di Rally 1.

Approfittando della grande disponibilità di Oliver, lo abbiamo raggiunto il giorno dopo la fine del CER

Ciao Oliver, grazie per la tua disponibilità e congratulazioni anche per questa fantastica vittoria al CER.

Sì, è stato un anno fantastico, e vincere ora anche sull’asfalto è fantastico. Anche per me, è stato un weekend davvero positivo ed è la prima volta che la Toyota in Rally 2 sull’asfalto.

Tra l’altro, pochi giorni prima del rally hai dichiarato che volevi migliorare sull’asfalto e… insomma, sembra proprio che tu stia migliorando!

 

Beh, ma sai, l’asfalto è una delle superfici su cui corro meno, e non facciamo mai dei veri e propri test e non partecipiamo a molti rally.

Quindi per me è molto importante partecipare a molti rally su asfalto e migliorare, sì

Non posso fare a meno di tornare indietro all’Estonia, che è stato un successo incredibile, non solo per il risultato ma anche per come è stato raggiunto. Te lo aspettavi oppure anche per te è stata una sorpresa?

No, no, è stata una sorpresa anche per me!
Sai, durante i test abbiamo lavorato molto duramente e già dopo i test mi sentivo davvero bene, quindi ho pensato: ok, la sensazione è ottima! Anche se ovviamente la gara è sempre diversa quando vedi le strade per la prima volta e cose del genere, ma la sensazione in macchina era molto buona e già durante lo shakedown mi sentivo a mio agio.

l tempo non era male, quindi ho pensato: sì, posso far bene, ma mi aspettavo forse un buon piazzamento tra i primi cinque o di vincere alcune prove e cose del genere, ma sì, si è trasformato in qualcosa di molto più incredibile.

Esatto, qualcosa di incredibile e che nessuno si aspettava, una piccola rivoluzione nel mondiale rally.

Sì, sì, esattamente. È stata una sensazione fantastica, e l’Estonia è uno dei miei rally preferiti, quindi sono stato felice di essere così veloce proprio lì.

Torniamo alle Rally 2, tu sei uno dei piloti con maggiore esperienza in termini di diversi modelli di Rally 2 che hai portato in gara, dalla Polo, a varie versioni della i20 e della Fabia, fino ad arrivare alla Yaris che è un po’ la macchina del momento. Pensi che la Toyota abbia un vantaggio rispetto alle altre Rally 2?

Quest’anno siamo stati molto competitivi e a nostro agio con la Yaris. Ma, a dire la verità non ci sono grandissime differenze tra le varie Rally 2, perché con il regolamento attuale è difficile che un costruttore riesca a fare una macchina decisamente migliore.

Se guardo al passato, sicuramente il feeling in assoluto migliore è quello che ho avuto con la Polo, che era un’ottima macchina. Ma adesso con la Yaris, che è una macchina di nuova concezione e probabilmente è leggermente migliore. Senza contare il fatto che la stiamo ancora sviluppando molto per cui, penso che abbia un piccolo vantaggio.

E’ una macchina molto piccola, molto agile e molto ben costruita e in questo senso ha sicuramente un vantaggio.

Quest’anno è stato un anno di grandi successi, sotto ogni punto di vista e molte persone si chiedono cosa farai nel 2026, penso che tu ti aspetti questa domanda anche da Rallyssimo (Oliver sorride). Ci sono molte voci in giro, e i rumors ti indicano alla guida di una Yaris Rally 1. Puoi anticiparci qualcosa in proposito?

Il sogno quest’anno era di mostrare quello che ero in grado di fare, costruirmi delle opportunità e correre più rally possibile. Ma l’obiettivo è sempre stato quello di tornare sulle Rally 1 con un programma completo.

Questo anno penso di aver dato prova in molti modi di essere in grado, sia per velocità che costanza, di poter stare con i primi. Non solo per quello che è successo in Estonia ma anche per la stagione competitiva e costante in Rally 2.

Sicuramente il mio sogno per il prossimo anno è quello di avere un programma completo in Rally 1. Questo è l’obiettivo per il 2026, ma se questo succederà o come succederà, ancora non lo so.

Certo, poi siamo sempre in ottobre, per cui se anche tu avessi già firmato per il 2026, so che non potresti dircelo. 

Tuttavia, adesso specialmente che Kalle Rovanpera ha annunciato il suo ritiro, tutti i rumors puntano il dito verso di te per occupare il sedile lasciato libero dal campione finlandese. 

E questo davvero è fantastico: vedere tutti questo supporto e vedere che gli appassionati vorrebbero vedermi su una Rally 1, è davvero incredibile!

Visto che parliamo di Rally 1, mi piacerebbe fare un passo indietro alla tua prima esperienza in questa categoria, con Hyundai nel 2021 e 2022. In effetti stavo rivedendo i tuoi risultati e, in tutta onestà non sei andato per niente male. Certo ci sono stati degli errori, ma anche diversi risultati positivi, tra cui 1 quarto posto e 2 quinti, piazzamenti assolutamente non disprezzabili per un “rookie”. Cosa si è rotto alla fine del 2022?

La prima stagione, con Andrea Adamo e la i20 WRC Plus, è stata una stagione soddisfacente, un grande debutto all’Artic Lapland Rally e Adamo mi ha sempre supportato. E’ stato difficile con la i20 R5, ci sono stati problemi di sviluppo ma sulla WRC Plus ci sono stati buoni risultati sia sulla neve che sull’asfalto.

Poi nel 2022, ci sono stati numerosi cambi nel team, c’era una macchina nuova, molto sviluppo da fare e penso che, semplicemente, fossi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ma io penso che anche con Hyundai, se tutto fosse stato pianificato o sviluppato diversamente, le cose sarebbero potute andare diversamente. In fondo ci sono stati dei buoni risultati, non solo cose negative. 

Probabilmente in quel momento non ero in qualche modo la persona giusta per il team. Come ti dicevo, il posto sbagliato al momento sbagliato.

Cambiamo argomento, sei un pilota ma anche un appassionato di rally e rappresenti una generazione molto giovane, mi piacerebbe quindi avere la tua opinione su come portare un numero maggiore di nuovi appassionati verso il nostro sport.

Ancora adesso, agli eventi del WRC, gli spettatori sono molto numerosi, ma per poter attrarre nuovi fan, è necessario che i rally occupino più spazio sui media, a partire dalla TV.

Bisogna coinvolgere di più i team e gli atleti, farli conoscere di più, anche fuori dai campi di gara. Come ha fatto la F1 con Netflix (con la serie Drive to Survive n.d.r.). In questo modo puoi mostrare queste persone, il loro carattere, e i fan possono identificarsi e appassionarsi.

Il tutto poi verrebbe amplificato dai social media e tutto questo promuoverebbe i rally nel miglior modo possibile. 

Ci sono alcuni piloti con personalità particolari nei rally ma non più tantissimi. Una volta i rally erano più legati a piloti con personalità particolari, come mio padre, o Marcus Gronholm, o Colin McRae. Questi piloti avevano delle personalità molto particolari, e gli era anche consentito di esserlo.

Oggi molti piloti preferiscono non mostrare la loro personalità. Io provo a lavorare su questo, soprattutto sui media. Ma è molto difficile farlo da solo, senza il supporto del movimento.

Che ne pensi delle auto del 2027? Io sono spaventato dal fatto che siano un passo indietro in termini di prestazioni e questo possa togliere un po’ di spettacolo. Che invece dovrebbe essere quello che la Federazione e il Promoter dovrebbero cercare sempre.

Sì è uno show, ed è una battaglia sul fronte tecnologico. Le case dovrebbero competere per mostrare che la loro tecnologia è vincente e poi dovrebbero passare questa tecnologia sulle auto stradali, che è un po’ quello che in questo momento manca.

Pensa ad una cosa semplice come il cambio al volante. Ormai le auto di tutti i giorni hanno il paddle shift sullo sterzo, ed è un po’ assurdo che le auto da rally siano tornate alla leva.

20 anni fa questo sport era dominato dalla tecnologia, ma le auto erano simili a quelle che potevi comprare dal concessionario, e le persone potevano in qualche modo riconoscersi nei piloti che seguivano nel mondiale. 

In fondo è quello che sta cercando di fare Toyota con la Yaris GR, e penso che sia fantastico.

In generale, puoi lasciare che l’aspetto sia quello di una Rally 2, ma la tecnologia, il motore, il rumore della macchina in Rally 1 deve essere il top.

A proposito di Rally 2, una domanda che viene dai nostri lettori: se tu avessi la possibilità di costruire la tua Rally 2 dei sogni, quali parti di quali differenti auto sceglieresti?

E’ una buona domanda ma le macchine sono molto vicine tra di loro per cui in questo momento sarebbe difficile scegliere (sorride, n.d.r.). Però ti posso dire che tra tutte le auto, la mia macchina dei sogni è la Citroen Xsara WRC, Mio padre ne aveva una e conosco molto bene Jean-Claude Vaucard, che l’ha creata ed è una macchina fantastica e bellissima.

Con questa domanda, in qualche modo schivata da Oliver, chiudiamo la nostra intervista ringraziandolo ancora per la sua grande disponibilità. Con l’impressione, ancora più forte di prima, che lo vedremo il prossimo anno (o anche prima) di nuovo su una Yaris Rally 1.

Noi glielo auguriamo, per lui ma anche per il bene del WRC, perché ci vogliono più personaggi come Oliver Solberg nel Mondiale Rally!

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