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Tempo

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In ricordo di Francesco Pozzi e di Emanuele Curto

Il tempo passa, ma lo sport rimane lo stesso: ogni pilota sa che quando indossa il casco potrebbe essere l'ultima volta

Quel maledetto 24 Aprile 2005: durante il quinto tratto cronometrato del Rally della Valle d’Aosta, Saint Denis-Verrayer, in una curva a destra, la Fiat Punto S1600 numero 9 dell’equipaggio composto da Francesco Pozzi ed Emanuele Curto esce di strada, a causa di un errore di valutazione, percorre un prato adiacente alla strada ormai senza controllo ed impatta contro un garage.

La sentenza, purtroppo, è presto definita dal medico che accorre con l’autoambulanza qualche minuto dopo: il 35enne pilota novarese ed il 29enne copilota astigiano sono morti.

Un incidente drammatico, anche sfortunato, in quanto quel garage era l’unica costruzione presente nel raggio di centinaia di metri, ma tutto ciò è bastato a far finire la storia di un equipaggio che era alla sua terza gara stagionale, con il pilota avente ben 55 gare all’attivo.

In seguito a ciò si è fatto molto per la sicurezza, sia per quanto riguarda l‘intervento tempestivo di ambulanze o team di estricazione, attraverso sistemi GPS e di segnalazione radar, sia per quanto riguarda le vetture, i percorsi e gli equipaggiamenti di sicurezza.

Nonostante i grandi sforzi, di tutte le organizzazioni, come nell‘identità di questo sport, nei rally si può morire, e penso che semplicemente si possa accettare in silenzio senza fare commenti inutili e superflui, ma semplicemente ricordando chi ha dato la vita per divertirsi e farci divertire in prova speciale, senza dimenticare cosa ancora si può fare per migliorare.

Non vi dimenticheremo Francesco ed Emanuele!

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