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“YOU are the best in the world”: l’urlo di Burns è un omaggio a Robert Reid

Sul traguardo del RAC 2001 le prime parole di Richard furono per il suo navigatore. Ecco però, come tutto ebbe inizio.

YOU are the best in the world!”

Domenica 25 novembre 2001. La Subaru Impreza numero 5 ha appena tagliato il traguardo del Network Q Rally of Great Britain, e le immagini corrono immediatamente sulla camera posta all’interno dell’abitacolo. Richard Burns prende il braccio del suo navigatore Robert Reid, lo alza in alto, e lancia un urlo che diventerà iconico nella storia del mondiale rally.

YOU are the best in the world!”

I due sono campioni del mondo, in una stagione che li ha visti prevalere all’ultimo su Colin McRae, Tommi Makinen, e Carlos Sainz, tutti arrivati all’appuntamento finale in condizioni di vincere.

Dopo l’uscita di strada di McRae alla quarta speciale, per Burns sembrava che i giochi potessero già essere fatti. La gara non fu tuttavia priva di emozioni per l’inglese, che rischiò di finire fuori poche curve dopo il rivale scozzese. Un successivo inconveniente al parco chiuso rischiò di mandare tutto all’aria, ma Richard e Robert, come si dice in gergo, la portarono in fondo. Terzo posto, e titolo iridato.

L’urlo frainteso

Appena attraversammo la linea del traguardo urlai qualcosa di cui mi sono pentito fin da allora, perchè finì su tutti programmi televisivi. Dissi a Robert “Tu sei il migliore al mondo”, e lo era, perchè era appena diventato campione del mondo. Ma tutti si sono sempre persi il ‘TU’.

L’audio dell’episodio non è chiarissimo infatti, ed è facile scambiare quel YOU (tu) con un auto celebrativo WE (noi). Cosa per altro però poco consona alla persona di Richard Burns. Un ragazzo umile che ha sempre lavorato sodo per migliorarsi ed emergere. Mai sopra le righe, attento ai particolari, Richard ha riservato le prime parole da campione del mondo per il suo amico e navigatore Robert Reid, e anche questo la dice lunga sulla personalità dell’inglese.

Il ragazzo che voleva correre nei rally

Non c’era Robert all’inizio. Non c’era quando Richard Burns iniziò la sua avventura nel magico mondo dei rally. Richard, all’ora quattordicenne, si iscrisse come regalo di compleanno alla Jan Churchill’s Rally School vicino a Newtown, in Galles. Dopo tre giorni passati a bordo di una MG Maestros Jan consigliò caldamente a Richard di proseguire e provare seriamente a diventare un pilota, perchè aveva l’ambizione e le capacità per farlo.

Burns si iscrisse così al Craven Motor Club, e nel frattempo si fece in quattro per racimolare i soldi necessari per correre. Pulire le pompe di benzina alla stazione Esso di Caversham nel weekend, riempire gli scaffali del supermarket del paese alla sera dopo essere stato a scuola, consegnare il pane durante le vacanze, per Richard qualsiasi lavoretto che gli consentisse di mettere da parte qualcosa era ben accetto.

Gordon Jarvis, del Motor Club, scovò la prima auto che Richard avrebbe poi usato: era una Talbot Sunbeam 1.6. Il papà sborsò le 400 sterline necessarie per l’acquisto, e i ragazzi del Motor Club la trasformarono in un’ auto da rally. Roll-bar, rinforzi, saldature, Gordon sapeva cosa andava fatto, visto che aveva corso il RAC almeno cinque volte con la Talbot.

Per correre la prima gara Burns dovette aspettare però il maggio del 1988, ossia quando se lo poté permettere economicamente. La sua ambizione non era ancora quella di diventare campione del mondo, bensì quella di arrivare un giorno a competere nei rally più importanti. Per questo motivo Richard sceglieva solo gare che avessero prove speciali in comune con le gare più importanti, e la prima di queste fu il Newtown Stages Rally, che vantava addirittura prove speciali del RAC mondiale.

Richard pagò le 250 sterline di iscrizione, e alla sua sinistra come navigatore salì John King, un ragazzo del Craven Club. Al successivo Severn Valley Richard finì 15esimo assoluto partendo con il numero 80 sulle fiancate. A Bagshot finì quinto, strabiliando tutti. Nell’89, abbandonata la Talbot, Richard utilizzò diverse auto del Craven Club, tra cui una Toyota Corolla e una Ford Escort. Vinse a Bagshot battendo Mike Chittenden, un altro membro del club, per poi ritrovarsi tre settimane dopo a fargli da meccanico in assistenza. Mike lo riconobbe e gli offrì subito di correre al suo posto: ritirò il suo nome e iscrisse quello di Burns con la sua auto.

Richard si ritrovò così su una Escort Mark2 da 240 cavalli in una gara in cui avrebbe dovuto fare da meccanico in assistenza. Vinse la classe. Al Craven Club ormai tutti si erano accorti di Richard Burns, e David Williams, che fino ad allora lo aveva aiutato a pagare qualche treno di gomme, si offrì di aiutarlo per il salto di qualità.

Il rivale che divenne amico e complice

Il 1989 fu l’anno della prima edizione del Peugeot Challenge, diviso in nazionale e internazionale, e per la prova del mondiale in Gran Bretagna fu organizzata una esibizione degli iscritti al trofeo per promuovere il nuovo monomarca. Magicamente Richard ora sapeva cosa rispondere all’interrogativo che David gli aveva posto: gli chiese di comprare una Peugeot.

La trovarono che era febbraio dell’anno dopo, nell’Essex. La smontarono completamente, la riverniciarono, e la prepararono. Il target era appunto il Peugeot Challenge, con le sue 9 gare e i premi in palio. Un conoscente di David, tale Mick Shonfield, aveva una officina, e si offrì di lavorare sulla macchina gratis in cambio della scritta Autocare sulle fiancate della 205.

A fine anno era in programma l’Audi Sport Rally in Galles, prima gara in cui trofeo internazionale e nazionale si confrontavano. I 25 iscritti provenienti dall’internazionale erano sulla carta i favoriti, ma Burns vinse con un distacco di 50 secondi su Steve Egglestone. Il navigatore di Steve rimase talmente impressionato che nel dopo gara andò alla ricerca del pilota che lo aveva battuto, e fu così che Richard Burns conobbe Robert Reid.

L’inizio del sogno

Robert aveva esperienza e un ottimo curriculum, e Richard sapeva che sarebbe prima o poi arrivato il momento di scegliere un navigatore con cui fare coppia fissa e che potesse dedicarsi esclusivamente alle corse, cosa che i ragazzi del Club con cui aveva corso finora non potevano fare. Ecco, quel momento era arrivato.

La prima gara insieme per i due fu il RAC 1990, che i due corsero con una Peugeot 309 gruppo N ufficiale. Era il premio riservato al vincitore del Peugeot Challenge. Finirono terzi di classe e 28esimi assoluti, con Richard che era appena 19enne.

L’anno successivo i due corsero ancora nel Peugeot Challenge, vincendolo. Era iniziata l’avventura che avrebbe visto i due approdare nel mondiale con la Prodrive, vincere la prima gara nell’assoluto con Mitsubishi, per poi tornare in Subaru e dare la caccia al titolo.

Una caccia terminata il 25 novembre 2001 con quell’urlo.

“YOU are the best in the world”, Robert.

Ma anche tu lo sei stato, Richard.

Foto tramite Autosport.com

 

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