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Rallyssimo intervista Fabio Andolfi: “Soddisfatti del nostro Monte ma….”

andolfi

Questa mattina abbiamo intercettato telefonicamente il nostro Fabio Andolfi per farci raccontare un po’ la sua prima esperienza al Montecarlo (conclusa con un ottimo terzo posto nel WRC3). Ne è venuta fuori una bella chiacchierata, finendo a parlare di futuro, di sicurezza e di rally in generale. Spazio dunque alle dichiarazioni rilasciate in ESCLUSIVA per i lettori di Rallyssimo.

Ciao Fabio, in primis complimenti per la grande prestazione del weekend e grazie per lo spazio che ci stai concedendo. Raccontaci un po’ com’è andata, le sensazioni, tutto.

Esperienza stupenda. Era la prima volta al Montecarlo e con Manuel Fenoli come nuovo navigatore dopo che Scattolin ha accettato la proposta di Bertelli. Fin dalle ricognizioni abbiamo avuto la sensazione che sarebbe stato difficile a causa delle condizioni molto variabili: tratti asciutti, poi umidi, neve, ghiaccio. Di tutto. A tal proposito devo ringraziare i miei ricognitori Michele Gregis e Monica Cicognini che hanno fatto un lavoro egregio e ci hanno consentito di fare subito ottimi tempi. E un ringraziamento va al team Ferraris per la grande auto messa a disposizione, a Pirelli per pneumatici veramente all’altezza, il Team ACI, Claudio Bortoletto per la sua grande esperienza nel mondo dei rally e Aldo Cerruti che hanno messo in piedi un grandissimo programma per noi.

Entriamo nel dettaglio della gara. Giorno per giorno.

Giovedì ottimo. Partiamo forte e vinciamo entrambe le prove notturne.

Il venerdì le condizioni sono durissime e incontriamo due problemi grossi: sulla prima prova di giornata una toccata col parafango che fora la gomma anteriore sinistra. Andiamo avanti ma sulla seconda un sensore ammutolisce la macchina che per 2 minuti non ne ha voluto sapere di ripartire. Il resto è andato bene, eravamo sempre lì coi tempi dei francesi che poi hanno vinto la categoria.

Il sabato si mette bene ma sulla prova lunga 31 km foriamo di nuovo. Cambiamo la gomma in prova e perdiamo solo 40-50 secondi, finendo la prova con 3 slick e una neve.

In generale siamo molto soddisfatti ma dispiace per i tre problemi che ci sono costati 5 minuti, soprattutto per la prima foratura che è mia responsabilità. Resta la soddisfazione della domenica dove abbiamo vinto tutte le prove tra le 2 ruote motrici.

E ora? Quali sono i programmi per il prossimo futuro?

Come da programma ACI Italia saremo presenti al Rally di Portogallo. Sinceramente spero di poter trovare le risorse necessarie per fare qualche gara anche prima.

Già il budget. Problema di molti che sta incidendo molto anche sul CIR, dove si fatica a trovare una formula convincente. Tu come la vedi?

Guarda, io devo ringraziare prima di tutto mio papà che mi da pieno appoggio e mi sostiene in questa avventura nei rally. Poi ringraziamenti vanno a tutti quelli che ho ringraziato anche in precedenza poiché mettere in piedi un programma così importante e serio richiede sforzi e sacrifici davvero significativi. Sinceramente non ho un’idea precisa per quanto riguarda la dimensione italiana e del CIR, spero di continuare a correre a livelli internazionali. 

Veniamo ora al tema caldo di questi giorni: la sicurezza. Qual è il tuo punto di vista dopo quello che è successo a Latvala e quello che sarebbe potuto succedere a Lefebrve?

Durante un prova speciale non guardo mai attorno ma è chiaro che ogni tanto capita di vedere gente che si piazza un po’ ovunque. Dipende molto dalla direzione gara e dai commissari, serve maggior severità per garantire la sicurezza di tutti.

Per quanto riguarda Latvala ho rivisto il video diverse volte e vi posso dire che nella foga è durissima vedere cosa succede davanti a te. Ricordiamo che si tratta di un pilota che aveva appena avuto un incidente, adrenalina a mille quindi, e che voleva ritrovare quanto prima la strada. Io sono d’accordo con quello che dice. Se guardi bene il video si nota come nel momento dell’impatto col fotografo il vetro della Polo è completamente sporco e quindi ci sta che Jari non abbia visto.

In generale servirebbe buonsenso da parte di tutti. Negli anni ’80 – ’90 c’era molta più gente a vedere i rally e si allargavano per lasciare il passaggio delle macchine.  La gente lo sa che ci sono posizioni pericolose nel quale è necessario evitare di mettersi.

Grazie mille Fabio per l’intervista. Speriamo di vederti presto in prova speciale!

Grazie a voi! A presto!

 

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