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Tempo

2 MIN

Che CIR! E ora tutti a Roma

Colosseo

Diciamoci la verità: ci speravamo. Speravamo di arrivare a due gare dal termine con un campionato italiano rally così equlibrato, tirato, divertente. Tre big per tre case diverse con un solo trono a disposizione. E con gli outsider in grado di fare la voce grossa e portare via punti importanti.

Sia chiaro che il format continua a non piacerci e a mostrare tutte le lacune di cui si è parlato fin troppo fino a questo momento. Bisogna correre al limite sempre e l’errore non è perdonabile in così pochi chilometri cronometrati.

Ne escono prove speciali corse sempre sul filo del rasoio e con un percentuali di errore altissime. Lo ha visto Andreucci a San Marino e in Friuli è toccato a Scandola. Per strada restano punti pesantissimi che ha imparato a non perdere Basso che prepara le valigie per Roma guardando tutti dal punto più alto della classifica.

Lo merita per come sta interpretando al meglio questa stagione e per come ha saputo fare quel leggero scattino che pareva mancava la scorsa stagione. Passo e solidità mentale, la ricetta con cui hanno vinto in tanti.

Scandola si mangia le mani. Era a posto e poteva dire la sua in una gara che lo ha visto sempre andare bene. Ha sbagliato e se n’è assunto ogni responsabilità, consapevole che lo zero di sabato è una grande zavorra verso la corsa al campionato. La matematica dice che si può fare ma occorre essere perfetti.

Ucci e Ussi sono sempre loro ma l’impressione è che la 208 T16 inizi a faticare nel tenere il passo delle altre macchine. E se sulla terra poteva esserci il dubbio che ad incidere fosse l’ordine di partenza, in Friuli si è visto che manca altro.

E poi c’è Campedelli, senza ombra di dubbio la nota più lieta delle ultime gare del campionato. Di lui si è sempre parlato bene e ora Simone ha messo in strada il numero giusto di chilometri necessari a dimostrare a tutti che vale i primi tre della classifica, senza alcun dubbio. Il piede pesante è quello di sempre ma ora la coppia Campedelli – Fappani fa paura.

Quattro nomi da tenere d’occhio ora che ci prepariamo ad andare verso il Colosseo a vedere una gara che potrebbe aprire infiniti scenari. Lo speravamo e lo volevamo. Volevamo un CIR che non ci facesse dormire la notte e, ora che ce lo abbiamo, non ci resta che partire per la Capitale dove ci sono quattro gladiatori pronti a darsele di santa ragione.

 

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